Che
dire? Di CasaSirio mi capita di parlare spesso; ho chiacchierato dei
loro libri qui, qui, qui, qui e qui. Sono andata a rompere loro le
scatole durante il Salone dell'Oca. Ho seguito le pubblicazioni della casa editrice fin dalla sua nascita, e con questa intervista vorrei riuscire a farvi capire com'è che ne parlo sempre. Mi ha risposto Martino Ferrario, direttore editoriale.
Enjoy.
Come
prima cosa narrateci: chi è CasaSirio? E che vuol dire essere una
casa editrice POP?
Sai
che è la domanda che ci hanno fatto di più in questi anni? Per
spiegarla abbiamo fatto un upgrade di motto, “Storie che non puoi
smettere di raccontare”, e qual è una storia che non puoi smettere
di raccontare? Una storia fighissima, con un plot che non ti fa
staccare e un sacco di livelli di lettura, qualcosa che sia così
fruibile da doverla raccontare a tutti i costi a qualcun altro.
Da
dove viene il nome “CasaSirio”?
Siamo
un gruppo di amici, e molti di noi studiavano assieme. A Torino.
(Purtroppo) troppi anni fa. Quattro di noi vivevano anche assieme, e
visto che i nostri cognomi non stavano sul citofono (che era il
tipico citofono piccino e un po’ scassato che hanno le case degli
studenti), abbiamo pensato di mettere quello dell’unico abitante
full time della casa, Sirio, il nostro gatto. Così, quando qualche
anno dopo abbiamo deciso di fondare la casa editrice dei libri che
amavamo, beh, siamo stati quasi costretti a darle il nome del luogo
che abbiamo più amato.
Le
vostre pubblicazioni spaziano in un'ampia varietà
di
generi, avreste voglia di raccontarci le vostre collane?
Certo!
Innanzitutto bisogna dire che le nostre collane sono nomen-omen.
Abbiamo
i RIOTTOSI, che è la nostra collana di genere. Thriller, noir, quel
tocco di fantascienza e western che non guasta mai. Sono riottosi,
quindi ti prendono a pugni, nei libri che racchiudono la gente muore
(spesso male) e non ti permettono di mettere giù il libro nemmeno
nei momenti di emergenza.
Poi
ci sono gli SCIAMANI, storie di formazione, di quelle che ti porti
dietro finché non tiri le cuoia. Spesso i protagonisti sono ragazzi,
devono avere un percorso di crescita, sono romanzi tosti e che ti
stringono lo stomaco.
La
terza è la tua, i MORTI&STRAMORTI. Classici inediti in Italia,
pietre miliari di altre culture che noi portiamo qui e godiamo un
sacco a farlo.
(sia messo agli atti che ho adorato libri anche di altre collane. N.d. Leggy)
La
quarta - e ultima ufficiale - sono gli eXtra. Siamo nati come editori
di narrativa, ma siamo sempre stati sicuri che pure nella non fiction
ci fossero storie che non si potevano smettere di raccontare (quindi
POP). Biografie illustrate di presidenti americani, tautogrammi e,
molto presto, il mio amatissimo calcio.
Poi
ci sono pure i DieciQuindici (i tascabili economici dei nostri libri
più venduti), gli eBook in libreria (il primo modo di vendere eBook
come libri) e i PendolariQR (racconti gratuiti in formato biglietto
da visita). Sì, siamo sempre dietro a combinarne una.
Come
avete scoperto, per dire, quella meraviglia che è Raffles?
Dal
titolo di un altro libro. Qui ci sarebbero da raccontare i mille
salti che faccio di solito quando cerco un libro straniero, ma non
sono interessanti quindi li zompo. Fatto sta che dopo tutti sti salti
trovo un libro con un titolo fighissimo DEAD MAN TELL NO TALES. Leggo
il libro pensando sia una figata, lo butto via poco dopo perché,
beh, per il motivo per cui si mollano i libri, ma penso che uno che
scrive titoli così belli non può non aver scritto qualcosa di
fighissimo. Lì scopro Raffles. E esulto tipo Grosso dopo il gol
contro la Germania.
Siete
ganzi, ma di misura ridotta, molto giovani e molto indipendenti:
com'è andata che siete nati?
Visto
che sono due metri per novanta chili buoni mi commuovo sempre quando
qualcuno mi dice che sono di dimensione ridotta, quindi grazie <3
(profondo astio nanico. N.d. Leggy) Per quanto riguarda CasaSirio, siamo nati perché volevamo pubblicare
a tutti i costi storie che amavamo. Se la domanda successiva è: che
peso specifico ha l’abuso di birra nei pub nel periodo della
scelta, la risposta è: parecchio.
CasaSirio
pare essersi impegnata in una battaglia per integrare librerie,
ebook, cartaceo e digitale. Raccontateci il progetto eBook in
libreria, orsù.
Più
che in una battaglia per far integrare tutto, una battaglia per
arrivare ai lettori in tutti i modi che ci vengono in mente. Non è
chi legge a dover arrivare al libro, secondo me, è molto di più il
contrario. Io ho un lavoro oggi perché quando ero un piccolo testa
di cazzo che pigliava denunce e veniva portato in varie questure,
avevo sempre un libro in mano. E avevo un libro perché qualcuno mi
aveva convinto a leggerlo, non perché “leggere è importante e
apre la mente e tutte le blablablate che si dicono”. Noi cerchiamo
di fare questo, e eBook in libreria è solo l’ultimo dei progetti.
Sono
taccuini iperpersonalizzati all’esterno in forma di libro che si
vendono esclusivamente in libreria e contengono un QRcode (e un
link). QR e link portano a una pagina di invio diretto dell’eBook a
qualsiasi eReader (o Ipad, telefono, etc) in trenta secondi netti.
Noi giochiamo dicendo che abbiamo reso cartaceo il digitale, e ne
siamo tanto contenti.
Come
sono i vostri rapporti col magico e variegatissimo mondo
dell’editoria?
Guarda,
sembra una cazzata di posa, ma belli. Sia i rapporti con gli editori
più grandi - che spesso ammiravamo prima di diventare editori (e,
sia chiaro, ammiriamo e leggiamo ancora) e non si sono mai fatti
problemi a darci consigli e pure una spinta quando c’era bisogno -
sia con quelli più giovani e piccolini. Con la maggior parte di loro
più che colleghi siamo amici, ed è fighissimo. Lavoriamo un sacco
assieme, ci aiutiamo quando c’è bisogno, ci sbronziamo, facciamo
festa e ci incazziamo come le iene.
E
coi lettori?
Per
me questo è un jolly. Io sono sempre in giro e ne ho conosciuti a
migliaia, con cui spesso mi sono fermato a bere birra o caffè e
chiacchierare. Faccio un lavoro meraviglioso, quindi spesso parliamo
assieme di libri (miei, degli altri, chissenefrega, cazzo: quanto è
bello poter parlare di libri?) e di un sacco di altre cose. Pure sui
social e via mail riusciamo ad avere un gran rapporto. Noi siamo
avidi di storie, e ognuno ne ha una da raccontare.
Momento
gossip becero: un'esperienza buffa da editori? Chessò, un aspirante
autore stalker, un quasi acquirente pazzo in fiera…
Una
volta, mentre ero in uno dei giri pazzi che mi capita di fare, mi ha
fermato la Finanza. Avevo la macchina conciata come quella del
famigerato scafista, ma quando hanno letto EDITORE sulla carta
d’identità mi hanno lasciato andare senza perquisa (una volta è
successo pure mentre avevo in macchina Doug Johnstone - che ha
documentato tutto con centinaia di foto).
Com'era
il mondo editoriale che vi eravate immaginati, e come l'avete
trovato?
Ecco.
Non ce l’eravamo immaginati granché. Per lo meno non io. Io agisco
prima di pensare, poi metto le pezze alle cazzate. Di sicuro ci sono
un sacco di leggende del menga (per esempio che gli editori non si
danno una mano a vicenda), ma ci sono anche parecchie cose vere tra
le “voci di corridoio” (tipo che si scrive quasi quanto si
legge), però, in ogni caso, ci divertiamo. Si gioca anche
spessissimo a calcio e si beve un sacco di birra, cose che non
guastano mai.
CasaSirio
ha un modo tutto suo per comunicare coi lettori, - durante i giorni
del Salone vedevo in home page su facebook più dirette tue che post di mia madre. Vi va di raccontarci perché
e
per come?
Mi
fa piacere tu abbia assisto al mio lento disfacimento fisico durante
il Neverending Tour (è che mi sento ancora un ventenne ma,
mannaggia, non lo sono più). L’idea di iniziare a comunicare così
è nata con quella di “storie che non puoi smettere di raccontare”.
Raccontiamo storie. Su carta, in video, dal vivo.
Se
dovessi consigliare un libro del vostro catalogo per dare un
corretto sunto della casa editrice, quale sarebbe?
Questa
domanda ha un tasso d’infamia molto solido. Chi offenderò e chi
renderò felice? Dirò una paraculata tipo “Il prossimo?”.
Bisserò dicendo “tutti”? Farò il generalista dicendo che
abbiamo scoperto degli italiani incredibili, portato in Italia degli
stranieri fantastici o trovato morti di cui siamo orgogliosi?
Scherzi
a parte, non saprei consigliare in generale, ma in particolare sì.
“Cosa ti piace leggere” è la domanda che faccio a tutti quelli
che mi consigliano un libro. Dovessi consigliarlo a te, oltre al già
supercitato Raffles (che il correttore automatico continua a
correggermi in superdotato, non so perché ma immagino non sia
un’offesa), ti dico aspetta febbraio che esce una super
Morta&StraMorta. E leggiti Cingo.
C'è
qualcosa che non vi ho chiesto ma di cui vorreste chiacchierare?
Sinceramente
sono un po’ offeso che tu non mi abbia chiesto come faccio ad
essere così bellobelloinmodoassurdo e, nonostante lo stereotipo,
fare anche il direttore editoriale. (devono aver cancellato la domanda, il file è corrotto! N. d. Leggy)
Quando
esce la nuova raccolta di racconti di Raffles?
Tra
non molto. Promesso.
(Sono
dipendente. Ho un problema. Lo so.)
Anche
noi ;) È per questo che stiamo scegliendo il momento adatto :)
Grazie
mille per esservi prestati all'interrogatorio :D
Grazie
a te!