Libri per sovvertire il reale #2

 Qualche mese fa terminavo la lettura di tre opere di saggistica – La sinistra di destra di Mauro Vanetti, La buona educazione degli oppressi di Wolf Bukowski e Anarcoccultismo di Erica Lagalisse. Avevano qualcosa in comune, e mi è venuto da chiacchierarne in uno stesso post, riassunte sotto la stessa prospettiva: la sovversione del reale così come siamo soliti percepirlo.

Questa è la “seconda puntata”, in cui mi limiterò a parlare soltanto di due libri – con la saggistica sono lentissima – e a copincollare, in un gesto di evidente pigrizia, l’introduzione della volta scorsa:

sono giunta alla conclusione che non esista un’opera letteraria che non sia politica – perché l’idea che l’autore ha del mondo è politica e il ritratto che fa della realtà non può prescindere da quell’idea, più o meno consapevolmente. I titoli che vado a presentare partono da un dubbio, dalla volontà di svellere i cortocircuiti interpretativi che come società tendiamo a dare per scontati. Partendo dal momento storico in cui è nato il malinteso interpretativo, ne ribaltano la prospettiva per sviscerarne le conseguenze e stabilire i legami tra causa ed effetto. Insomma, nel mezzo di una partita a scacchi dicono “Fermi tutti, quelle sono le pedine della dama!”. E va da sé, ogni volta che parliamo di lettura del reale e prospettiva siamo piagati dalla visione che abbiamo del mondo; magari gli autori dei titoli non hanno sempre e del tutto ragione, potrebbero anche non essere pedine della dama, magari sono quelle del backgammon, ma hanno sicuramente ragione nel dire che non sono scacchi – che cosa siano, quello bisogna scoprirlo da sé.

Disagiotopia – Malessere, precarietà ed esclusione nell’era del tardo capitalismo a cura di Florencia Andreaola - D Editore

 


sovverte il reale: analizzando attraverso una molteplicità di prospettive lo stato attuale delle cose, ripercorrendo il filo logico con le cause che l’hanno posto in essere. In poche parole: come ci siamo ritrovati in una società così inguaiata? Quali sono le cause del disagio esistenziale che colpisce soprattutto, ma non soltanto, le generazioni più giovani? In sostanza: perché abitiamo una realtà così malata?

Ci sono tanta storia economica e tanta politica, ed è interessante osservare come si incrocino tra loro – quando dico “interessante” voglio in realtà dire “avvilente e disgustoso” – e perché. Si parla di populismi, ruolo dell’individuo nella società, del valore dell’individuo all’interno della società; ci sono anche un paio di capitoli particolarmente interessanti – stavolta voglio proprio dire “interessanti” – sulla gentrificazione planetaria e sul fallimento del Fondo Monetario Intermazionale, che potrei riassumere in “Storia di come i più ricchi continuano a mangiare nel piatto dei più poveri e di quanto baldanzosamente l’Occidente si diletta a devastare le economie più fragili”.


Caccia alle streghe, guerra alle donne di Silvia Federici - NERO Editions

 


sovverte il reale: rivelando uno stato attuale delle cose che fa molta più paura di quanto vorremmo – in alcuni paesi, la caccia alle streghe sta tornando alla grande e sì, quella caccia alle streghe, roghi e fondamentalismo cristiano, la stessa nostalgica wave – e ripercorrendo in modo estremamente puntuale le connessioni storiche tra l’avvento del capitalismo e la caccia alle streghe. Una connessione che, messa così, non può che apparire forzata, perfino pretestuosa, ma conoscendo la casa editrice ho pensato valesse la pena di approfondire.

Ebbene, la storia non smette mai di sorprendermi. E quando dico “sorprendermi”, quello che intendo è “farmi esplodere in un minicicciolo di bestemmie”.

C’entra la dissoluzione della comunità medievale, l’esclusione dei poveri, la privatizzazione delle terre comunali, le recinzioni. C’entra lo studio etimologico della parola gossip, c’entra l’impegno di disgregare le comunità di supporto femminili e allentare perfino i rapporti che le donne mantenevano con le parenti più prossime.

Disagiotopia mi è stato immensamente utile per capire appieno le conseguenze della liberalizzazione globale e del colonialismo economico, e come si siano prevedibilmente tradotte in crisi, disoccupazione, conflitti intergenerazionali, fino a sfociare nella vera e propria caccia alle streghe. Se vi interessa capire bene Caccia alle streghe, guerra alle donne e non siete molto pratici in materia di economia, vi consiglio di prenderli insieme.


Prossimamente: ZombieCity – Strategie urbane di sopravvivenza agli zombie e alla crisi climatica a cura di Alessandro Melis, Panarchia di Gian Piero de Bellis e Demonologia Rivoluzionaria a cura del Gruppo di Nun