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Intanto
mi felicito immensamente della decisione della casa editrice di
lavorare anche col cartaceo, visto che è il formato che preferisco.
Anche perché mi è recentemente morto l'ereader. Di nuovo. E no,
questa volta non ha preso nessuna botta, è stata una simpatica
sorpresa del destino. Secondariamente sottolineo la copertina, che mi
piace un sacco.
Poi
magari inizio anche a parlare del libro in sé. Così, come
riempitivo.
L'ho
iniziato una mattina in treno e l'ho finito la sera, tanto per
capirci. È una lettura veloce, fluida e semplicemente divertente.
Non sto dicendo che sia il libro perfetto, ma penso di poter
affermare con sicurezza che sia esattamente quello che vuole essere,
uno splatter pulp culinario o qualcosa del genere, e che le vicende
sono orchestrate così bene che le eventuali mancanze neanche si
notano. Ma magari entro più nello specifico dopo.
Si
inizia a pochi passi dal finale, col protagonista Nero, un cuoco di
circa – mi pare – quarant'anni che fa sesso nella cucina del
proprio ristorante, Il Gallo Nero, con Marica, che impareremo a
conoscere più avanti nel corso della storia. Alla porta del
ristorante si accalcano orde di anziani che minacciano d'inusitata
violenza Nero e il locale se non verranno serviti coi suoi piatti
speciali, e si odono da fuori le sirene della polizia. Dopodiché si
passa al racconto di come si è arrivati a una situazione così
improbabile.
Nero
è un abilissimo cuoco toscano, appassionatissimo di cucina, con due
figli che adora, un matrimonio fallito alle spalle e una montagna di
debiti. Le cose al Gallo Nero non vanno benissimo, ma va d'accordo
con lo staff e ha un caro amico, Lapo, che cerca di aiutarlo
passandogli il suo vino novello e la sua cacciagione a buon prezzo.
Il tutto in un meraviglioso dialetto toscano. Ma Italian Way of
Cooking è un circa horror, e i tentativi di Nero di rimettere in
sesto il ristorante si intrecciano con la presenza di mostri le cui
carni, scoprirà l'abile cuoco, sono assai succulente.
E
così via. La trama prosegue, prende svolte inaspettate; la questione
dei mostri viene, secondo il mio modesto parere, spiegata in maniera
molto interessante ancorché plausibile, con tutto ciò che comporta
per Nero e gli effetti su chi ne gusta le prelibatezze. Ho apprezzato
molto il rapporto di Nero coi figli, e il fatto che ciò che spinge
il protagonista all'azione – salvare il ristorante – non venga
mai tralasciato o messo da parte, motore era e motore rimane.
Accennavo
poco fa al fatto che il libro scorre così bene da distrarre dagli
eventuali difetti. Non so se mi sono spiegata bene, in realtà . Non
so neanche dire se si tratti effettivamente di difetti quanto di
scelte stilistiche riconducibili al genere. Mi riferisco a una
caratterizzazione non particolarmente approfondita, al punto che
certi personaggi mi sembrano intercambiabili. Curiosamente non lo sto
specificando per rimarcare quella che potrebbe essere definita una
lacuna – o meno – ma per sottolineare quanto poco me ne freghi,
visto che il libro mi è palesemente piaciuto un sacco comunque.
Credo
sia ormai scontato dire che lo consiglio, mi sono divertita un sacco a
leggerlo. Mi auguro che Cardone sia un autore prolifico, perché
libri come questo ogni tanto mi ci vogliono.
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