Il mio (scarno) #SalTo16

E dunque, è finito il Salone del Libro. Saranno anche cinque giorni, ma a me pare che da giovedì sia passato un mese. Sarà che non ho mancato un solo giorno, anche se giovedì a parte mi sono trattenuta pochissimo. Mi scoccia un po' ammetterlo, ma questo per me è stato un Salone-Non-Salone. Non per colpa del Salone stesso – anche se devo dire che i grandi ospiti mi hanno lasciata parecchio delusa – ma perché non sono riuscita a organizzarmi le singole giornate nei giorni precedenti. Diamine, non mi ero fatta neanche una lista per gli acquisti, figuriamoci una lista degli incontri, men che meno un programma sensato per incontrare più persone possibili.
Pur tuttavia, devo ammettere che la mia disorganizzazione non è riuscita a rovinarmi l'esperienza, per il semplice motivo che il Salone è una bella occasione per incontrare gente bella.
  • Ho rivisto Irene (LibrAngolo Acuto), Simona (Letture Sconclusionate) e Camilla (Bibliomania), che adoro e con le quali è sempre un appuntamento fisso. Uno dei momenti migliori è stato quello in cui, mentre Irene chiacchierava di chissà quale serie di libri urfida, una ragazza seduta accanto a noi è scoppiata a ridere e poi si è scusata. Vorrei avere avuto quel minimo di competenze sociali per proporle di unirsi a noi, visto che tanto era da sola, ma ormai.
  • Ho rivisto Luca Tarenzi e Aislinn, o per meglio dire mi ci sono appioppata così come l'edera si aggrappa ai tralicci. I miei loschi figuri preferiti, nonché gli unici esseri umani che conosco in grado non solo di sopportare, ma pure di gradire le mie cantate estemporanee.
  • Ho salutato Ester Trasforini e Gisella Laterza (che spero di non aver spaventato), tutte genti belle che gravitano attorno a quel bistrattato universo del fantasy italiano.
  • Alice (Capricci d'inchiostro) amica di millenni che non vedo spesso da quando mi sono trasferita a Torino, ma con cui ho potuto lietamente girellare per il Salone - anche se per poco - e spaventare numerosi gatti al Miagola Caffè.
  • Ho gioiosamente incontrato Valentina Daze(d) – appioppandomi pure a lei e obbligando la sua amica a farmi una foto insieme alla statua di Snoopy.
  • Ieri sera sono stata lietissima di conoscere Noemi Cuffia (Tazzina di caffè) innanzi allo stand di Las Vegas. In uno slancio di cattivo gusto ho cercato di offrirle un caffè, guadagnandomi il premio “Battuta Brutta – Sezione Banalità”.
  • Sono stata ben lieta di rompere ripetutamente le scatole a Carlotta di Las Vegas. Così, tanto per. Quel "tanto per" che si chiama chiacchiere e simpatia.
  • Ho occhieggiato qualche casa editrice, pochissime però che non conoscessi già. La Edicola Ediciònes, la Ensemble. Mi sono scordata di tornare alla Ponga per prendere quei due libri che mi ispiravano un sacco, ho dimenticato perfino di passare a salutare decentemente le Gorilla Sapiens. Vergogna a me, infinita vergogna.
  • Ho saltato tutte le feste cui volevo partecipare. Che in realtà erano soltanto due, ma tant'è, non c'era una sera che non fossi distrutta.
  • Ho riempito Instagram di foto. Un'infinita di foto, prevalentemente malfatte, orrendamente posizionate, cromaticamente confuse etc. Ma le ho fatte, e se volete vederle sono qui.
  • Continuo ad avere riprove di quanto siano belli i miei amici che, consapevoli della stanchezza che mi mette addosso il Salone, si prendono carico dei miei bisogni nutrizionali e/o dei miei lavori di casa. Sono così fortunata che temo il momento in cui il karma si abbatterà su di me.

Che altro dire? Mi spiace per tutti quelli che non ho incontrato – e sono tanti – e per gli incontri che ho saltato, per le case editrici che ho scordato di sguardicchiare, per non aver girato il Salone in maniera più sistematica. Dei miei acquisti però sono contenta. Pochi ma ottimi.