Non avevo mai letto nulla
di Joseph Sheridan Le Fanu (1814-1873). Neanche il suo
celeberrimo Carmilla, e questo nonostante io sia una cultrice dei
vampiri. Colui che ha ispirato Bram Stoker, io ho continuato a
rimandarlo per anni. Forse anche per la noia che mi aveva messo
addosso Il vampiro di John Polidori, altro ispiratore
Draculiano. Che per carità, è una lettura obbligata per gli
appassionati, ma è anche un libro di quelli che un po' ridi e un po'
sbadigli. E dunque per anni mi sono tenuta a distanza da Carmilla,
abbastanza vicina perché rientrasse nel mio campo visivo, ma mai
abbastanza da poterlo toccare e leggere. Poi sono andata in
biblioteca, ho occhieggiato Lo zio Silas, edito da Gargoyle
nel 2008 nella traduzione di Annarita Guarnieri e, vai a
sapere perché, l'ho preso.
E l'ho divorato in un
paio di giorni, con la sua mole di mezzo migliaio di pagine. Lo zio
Silas è scritto in modo così piacevole, scorrevole, perfino
attuale, che c'è da dubitare della sua provenienza.
La trama è presto detta:
la protagonista è Maud Knolleys, ereditiera di una famiglia povera
in parenti ma ricca di affetto. Vive sola col padre, con l'unica
compagnia di due domestiche che adora, e le saltuarie visite di una
vivacissima zia. Il padre è membro del culto “swedenborghiano”, uno studioso schivo nei confronti della comunità ma comunque
benvoluto da tutti, anche in luogo delle generose donazioni. Capitano
varie cose, a disturbare la quieta vita di Maud. Primo, l'arrivo di
una governante temibile; secondo, ma questo avverrà più avanti
nella storia e dunque eviterò di chiacchierarne cause e concause,
l'arrivo nella sua vita dello zio Silas.
Uno degli aspetti che ho
amato di più nel libro è Maud. Non tanto come personaggio,
dopotutto se ne trovano di ben più accattivanti e interessanti, ma
per come Le Fanu è stato in grado di dipingerla e di allontanarsi
dalla tipica eroina, ingenua e insipida, del romanzo gotico
ottocentesco. Maud è intelligente, anche se non è geniale.
Arrossisce, ma sbraita quando ce n'è bisogno. Sa come comportarsi,
si assume il ruolo complicato di guidare la cugina nel mondo, agisce
e vede bene di non svenire tra le braccia di un malvagio seduttore o
di un aitante eroe. Maud è un'eroina moderna, altroché.
La trama, anche quella è
interessante, anche se non mi è dato di chiacchierarne granché. C'è
un delitto misterioso, c'è una minaccia appena percepita che si fa
poco a poco più evidente, c'è un sospetto che tentenna a prendere
forma. Ci sono dei bei personaggi, dalla cugina di Maud, Milly, alla
pimpante zia di cui non riuscirei a ricordare il nome neanche sotto
tortura. È un gran bel libro,
punto. Ed è anche intelligente, piacevole, con una sottile
inquietudine che si trasforma poco a poco in angoscia. E diamine, lo
consiglio come non ci fosse un domani.