La bibliogenesi mi è spuntata in testa un paio di giorni fa, mentre mi facevo la doccia. Non l'ho fatto apposta, non l'ho cercata né chiamata. Ignoro se siano stati i vapori a ottenebrarmi la mente, ma tant'è, ormai è qui, e si ricollega a due racconti che avevo pubblicato sempre qui diversi mesi fa, Intervista a Victor Frankenstein - a mio dire tralasciabile - e Intervista a Lord Ruthven - che invece mi piaciucchia.
Questa prefazione a un ipotetico manale di Bibliogenesi va a corredare, insieme a futuri capitoli, le interviste ai personaggi letterari che mi affollano il cervello e la cartella "racconti" nel pc.
Se non avete altro da fare, buona lettura.
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Dicasi bibliogenesi
(o papirogenesi) il processo che provoca il manifestarsi di
personaggi letterari nel mondo reale, in forma materica,
conformemente alle caratteristiche attribuitegli dall'autore e dai
lettori. Lo studio del fenomeno, di riconosciuta e innegabile
rilevanza nel mondo accademico e non, presenta ad oggi numerose
difficoltà, una delle quali è l'impossibilità di prevedere in
anticipo dove e quando avverrà una bibliogenesi.
La bibliogenesi del Conte
Dracula (Dracula, Bram Stoker, 1897) è stata attesa dai suoi
seguaci e dalle equipe di diverse facoltà letterarie (Oxford, Yale,
Birmingham per citare le più impegnate) per decenni, a partire dal
1997, l'anno in cui il fenomeno è stato accettato dalla comunità
letteraria e scientifica internazionale, dopo l'apparizione dei
coniugi Darcy (Orgoglio e Pregiudizio, Jane Austen, 1813) nel
1996 nell'ultima dimora dell'autrice, a Chawton, nell'Hampshire e in
seguito alla comparsa di Margaret Hale (Nord e Sud, Elizabeth
Gaskell, 1855) in un campo d'erica di Helstone, Cornwall, sul finire
del 1995. Tuttavia, nonostante gli sforzi profusi dagli appassionati
della letteratura gotica e vampirica e delle facoltà universitarie
coinvolte, la bibliogenesi del Conte è rimasta priva di testimoni,
avvenendo con un forte ritardo rispetto all'inizio del pattugliamento
delle zone considerate più probabili per la comparsa del suddetto
personaggio, e in tutt'altro luogo.
La bibliogenesi di
Dracula ha comunque il merito di aver portato all'attenzione degli
studiosi il forte legame dei lettori con la bibliogenesi del
personaggio; ad essere controllati erano state la località di
Whitby, le rovine in Transilvania e i luoghi considerati più cari al
defunto autore, mentre il personaggio si è materializzato a Culver
City, in California, nelle vicinanze degli studi cinematografici in
cui veniva girato il pluripremiato Dracula di Bram Stoker
(Francis Ford Coppola, 1992).
Un'altra delle difficoltà
che ostacolano lo studio del fenomeno è di natura squisitamente
burocratica; trattasi dell'ampliamento ai personaggi letterari –
incarnati – del diritto alla privacy e alla creazione di uno
speciale programma per la salvaguardia della loro vita privata,
analogo ai programmi di protezione testimoni. Promotori della legge,
che infatti porta il nome di Legge Pemberley, sono stati i coniugi
Darcy, la cui vita risultava stravolta dalla loro fama, oltre che
dalle straordinarie differenze sociali e tecnologiche che
intercorrono tra l'Inghilterra dei giorni nostri e l'Inghilterra
dell'epoca Regency in cui Jane Austen li aveva collocati all'interno
della loro opera-fonte.
Fortunatamente non tutti
i personaggi letterari si negano all'attenzione del pubblico, e molti
si prestano più che lietamente alle domande degli studiosi e dei
loro ammiratori. Purtroppo pochi sono in grado di dare una
descrizione credibile ed esauriente della propria bibliogenesi; Don
Chisciotte (Don Chisciotte della Mancha, Miguel de Cervantes,
1605) è notoriamente poco attendibile, così come lo aveva voluto
l'autore cui se ne dobbiamo la creazione; il personaggio avrebbe
raccontato di essersi risvegliato da un sonno incantato grazie al
bacio di una soave fanciulla, e di aver combattuto coraggiosamente
contro “un'orda di spiriti d'incontrollata e venefica malignità”,
termini con cui molto probabilmente venivano indicati gli inservienti
del servizio sanitario nazionale che avevano risposto alla chiamata
della donna – che ha preferito rimanere anonima – nel cui cortile
il personaggio si è materializzato, nella periferia di Algeri.
Tralasciando il caso
piuttosto peculiare di Don Chisciotte, si è potuto osservare nel
corso delle interviste cui molti personaggi hanno acconsentito a
sottoporsi, che nessuno conserva chiari ricordi della bibliogenesi.
Tutti fanno riferimento a una sensazione fresca sulla pelle, citando
le parole di Dorothea Brooke (Middlemarch, George Eliot –
alias di Mary Ann Evans, 1874) “come di una brezza che ti asciuga
la pelle”. Una rilevante percentuale dei personaggi incarnati
intervistati ricorda di essersi sentito ricoperto da una sottile, non
fastidiosa, trama umida e appiccicaticcia, incolore e inodore;
tuttavia, la stessa non è mai stata notata durante alcuna visita, né
da coloro che si sono trovati faccia a faccia con un personaggio
appena materializzatosi. I personaggi hanno l'impressione di avere
appena concluso le loro faccende, esattamente laddove il libro si
interrompe, quando si risvegliano. Ad esempio, per Lady Catherine de
Bourgh (Orgoglio e Pregiudizio) Elizabeth Bennet e Fitzwilliam
Darcy si erano appena sposati, quando si è risvegliata a Burghley
House, Lincolnshire1,
nel 2007.
Se rimane tuttora
difficile fornire una spiegazione scientifica della bibliogenesi, si
può comunque iniziare a studiare il fenomeno partendo dagli aspetti
che contraddistinguono i vari fenomeni: pare pacifico affermare,
prima di tutto, che essa avvenga in un luogo che sia stato caro
all'autore, ai lettori o al personaggio stesso. Questo rende
difficile prevedere dove avrà luogo una certa bibliogenesi, come si
è potuto osservare nel caso di Dracula, e tuttavia possiamo già
affermare che esista una certa circoscrizione; il luogo della
bibliogenesi dovrà avere un qualche legame col personaggio, che sia
diretto (che si ritrovi dunque nell'opera fonte) oppure indiretto
(nel caso sia un legame con l'autore o con la comunità dei lettori).
Una particolare
caratteristica della bibliogenesi è che raramente ne sono soggetti
personaggi letterari antecedenti alla metà del XVIII secolo. Secondo
la critica letteraria e storica Rebecca Weiss (Con gli occhi sul
calamaio e la mano sulla pagina, Edizoni della penna, 2001)
questo sarebbe dovuto al cambio del focus nella produzione dei
contenuti narrativi, che è passato dalla trama al personaggio. Come
ricorda la studiosa, l'eredità dell'illuminismo si sarebbe abbattuta
sulla letteratura provocando l'ascesa del personaggio come centro del
romanzo, così come l'uomo ha spodestato il divino dal centro del
mondo, provocando una maggiore cura nella costruzione di individui –
narrativi – completi nella struttura caratteriale, in grado di
muoversi nel mondo esterno come all'interno della propria storia, di
evolversi e di riempire autonomamente i buchi lasciati
necessariamente aperti dal narratore.
A suffragare la teoria di
Weiss riguardo alla necessità di una struttura caratteriale
complessa come requisito necessario per la bibliogenesi si può
citare la triste vicenda di Eleonora Crosetti. La donna, ventottenne
all'epoca dei fatti, è nota per essere riuscita a provocare la
bibliogenesi di un personaggio creato da lei stessa, scrivendo e
pubblicando su una piattaforma online gratuita una totalità di
trentasette racconti – che vanno da un minimo di sette a un massimo
di quarantatré pagine l'uno – e rileggendoli con tale dedizione e
costanza da provocare la bibliogenesi del protagonista, tale Adrian
Wolfe. I suoi racconti, incentrati sulla storia d'amore tra Adrian e
la protagonista Elena, evidente alter ego dell'autrice, sono un
progressivo accumularsi di cliché e stereotipi; alcuni racconti
seguono linee narrative già battute, presentandosi come
ri-narrazioni di opere famose (A study in love, pubblicato
online nel 2007, ripercorre le vicende già narrate da Arthur Conan
Doyle in A study in red;
Adrian ed Elena vestono rispettivamente i panni di Sherlock Holmes e
John Watson. Lo spazio dedicato alle indagini è molto inferiore
rispetto a quello dedicato alla storia d'amore tra i due personaggi),
mentre la maggior parte si fonda sulla classica risoluzione di una
crisi di coppia dovuta a un fraintendimento (Birthday Cake of
Love, pubblicato nel 2010, ne è un perfetto esempio). Il
personaggio di Adrian, richiamato dall'universo letterario con ogni
probabilità dalla dedizione della sua stessa autrice e di una
comunità di fan non molto numerosa ma molto affiatata, risulta privo
di un reale spessore come personaggio, e conseguentemente come
persona. Riunisce in sé tratti caratteriali derivanti da diversi
stereotipi, talvolta in netta contraddizione tra loro (se nel già
citato Birthday Cake of Love dà mostra di un carattere dolce
e caloroso, in Don't go Breaking my Sweet Heart ha
atteggiamenti piuttosto scostanti e freddi, anche nei confronti della
stessa protagonista) e questo potrebbe essere a monte delle
complicazioni nella sua bibliogenesi. Adrian si è infatti
manifestato privo di un'ossatura, incapace di parlare; i suoi
lineamenti appaiono essersi squagliati durante la fase di
materializzazione, e sembra incapace di un pensiero autonomo e
indipendente.
Tuttavia lo storico e semiologo Arturo Vasquéz ha
ipotizzato in La caduta delle lettere
(Lettere e Carne, 2012) che la bibliogenesi di Adrian sia rimasta
incompiuta non perché questi fosse privo di una struttura
caratteriale completa, ma perché i racconti in cui compare sono
stati pubblicati unicamente su formato digitale, su piattaforma
online. Vasquéz fa notare a difesa della propria tesi che vi sono
state bibliogenesi più che riuscite per personaggi la cui struttura
caratteriale non era poi così evoluta, e cita come esempio Lord
Ruthven (Il vampiro,
John Polidori, 1819). Vasquéz muove inoltre a Weiss un'accusa di
semplicismo letterario; la creazione di personaggi complessi non
sarebbe secondo lui un'esclusiva dell'epoca moderna e contemporanea,
e brandendo come esempio illustre il già citato Don Chisciotte il
celebre semiologo mette in guardia gli accademici di tutto il mondo
dal cercare di fare aderire i fatti alle proprie tesi.
Nulla
di quanto è stato detto finora sulla triste vicenda di Eleonora
Crosetti è tuttavia verificabile; poiché Adrian è finora l'unico
caso documentato di personaggio nato da un'opera presente soltanto in
forma digitale da un'autrice indipendente. La norma, per quanto ci è
dato di verificare fino ad oggi, consiste in bibliogenesi di
personaggi molto famosi, derivanti da opere pubblicate posteriormente
al XIX secolo e con una struttura caratteriale perlopiù completa, o
quantomeno credibile.
Tenendo
bene a mente che al momento non possiamo fare altro che brancolare
nel buio, e che ogni nostra ipotesi è una mano tesa nell'oscurità,
ci auguriamo con questo manuale di semplificare il lavoro di chi
verrà dopo di noi e potrà avvalersi di nuovi dati e nuovi strumenti
di misurazione che potranno fare luce su un fenomeno che fino a pochi
anni fa risultava impensabile, nel compilare un resoconto degli studi
fatti finora, separando le tesi da ciò che è verificabile, e
facendo distinzione tra le varie correnti di pensiero.
1Un'ala
di Burghley House, un sontuoso edificio risalente all'epoca
Elisabettiana che Jane Austen aveva preso a modello per Rosings –
dimora di Lady Catherine – è stato concesso in usufrutto alla
donna, che tuttora vi risiede gratuitamente.