Ordunque,
a mesi di distanza dalla lettura mi accingo finalmente a
scribacchiare di Copia-e-incolla di Danny Wallace,
edito da Feltrinelli nella traduzione di Alice Pizzoli.
Un libro che mi ha sempre attirata moltissimo, ma che soltanto dal
Libraccio mi sono finalmente decisa ad agguantare. Che poi mesi fa ho
regalato a mio padre un altro libro dello stesso autore, La
ragazza di Charlotte Street, di cui ricordavo di aver letto
ottime recensioni, ed è da allora che aspetto che si decida a
leggerlo per poterlo prendere in prestito. E diamine, padre, datti
una mossa.
È
un libro carino, senza troppe pretese, da buon umore. Lo dico in
senso molto positivo, anche se la mia reazione sembra tiepida. È uno
di quei libri che funzionano ottimamente da motivational, per nulla
impegnati ma non per questo stupidi, con una trama interessante,
plausibile ancorché machiavellica. Ganzo, sì.
C'è
il protagonista, Tom, che lavora in radio. Orari fortemente notturni,
che lo costringono in una vita monotona, ad andare a letto presto per
non arrivare al lavoro assonnato. Ha trent'anni, vive a Londra con la
sua ragazza, Hayley. Non è la felicità fatta persona, ma non è
neanche infelice. Solo che un giorno Hayley gli lascia un biglietto
orrendamente enigmatico. “Tom, me ne vado, ma non ti lascio. Tu
continua pure come sempre. Con amore, Hayley”, e coerentemente lui
va nel panico. Non capisce cosa sia successo, se Hayley abbia
intenzione di tornare, per quale motivo se ne sia andata. Cerca segni
della sua fuga ovunque, dai genitori, dagli amici, finché finalmente
non trova l'indizio decisivo, che lo porta in un hotel fuori città,
a una riunione di “copiatori”.
Scopre
che Hayley faceva parte di un gruppo che, seguendo i dettami di un
filosofo che andava forte negli anni '60-'70, copiava le persone. La
prassi consta nel scegliere una persona che sembra interessante,
seguirla per imparare e poi copiarla. E poi ripetere quando lo stile
di vita di quella persona viene a noia. E via così.
È
quello che Pia, una ragazza del gruppo, insegna a Tom, dopo averlo
seguito all'uscita dal gruppo. È quello che Tom, poco a poco,
impara. Impara qualcosa su di sé, sulla propria vita, sull'approccio
che ha al lavoro. Cambia, sì e no.
Ovviamente
c'è anche il contorno della vita di Tom. Il suo lavoro in radio, i
suoi colleghi, uno scandalo bizzarro che ha a che fare con la
marmellata, tirocinanti terrorizzati.
Un
difetto che riesco a trovare al libro è che inizia davvero tardi. La
trama si mette in moto, secondo me, nel momento in cui Tom trova
effettivamente l'indizio sul gruppo dei copiatori. Peccato che lo
scopra quando siamo già intorno alle 80-90 pagine. Quello che c'è
prima è un po' divertimento e un po' attesa. Quello che viene dopo,
invece, scorre meravigliosamente.
Lo
consiglio moltissimo. È, ribadisco, una lettura da buonumore, di
quelle che ogni tanto ci vogliono. E mette curiosità, ed è
costruita con intelligenza. Quindi sì. Consiglio.