Un
po' ci sono rimasta male, quando mi sono accorta di non aver mai
scritto questo post, ero convinta di averlo pensato e
pubblicato anni fa. Voglio dire, adoro Neil Gaiman con fanatica
costanza, lo cito continuamente, progetto tatuaggi che inneggiano alle sue
opere. Chiunque mi conosca decentemente è a conoscenza della mia
Gaimanite acuta. E ora, con inspiegabile ritardo, vorrei cercare di
spiegarne le ragioni.
- Neil Gaiman non è per tutti. E la cosa non gli crea problemi.
- Non giudica i suoi personaggi, e non ti dice cosa dovresti provare per loro. Però sembra capirli tutti, anche quando non fa il tifo per loro.
- Non va incontro al lettore presentandogli una realtà fittizia già nota e rassicurante, in cui chiunque può sentirsi a proprio agio grazie a tutti gli elementi conosciuti. Piuttosto, ti accoglie nella sua mente, nei mondi che crea, e fa del suo meglio per mostrarteli come meriti che ti siano presentati. Però non concede altro. In altre parole, non si svende.
- Non che ne abbia bisogno, visto che è uno degli scrittori più famosi al mondo. Però è anche qui che si aggancia un altro lato di Neil Gaiman che adoro: il fatto che rimanga una bella persona e che, pur evitando di sminuirsi con false modestie, non se la tiri neanche. Si presta per iniziative benefiche, risponde sui social network, cerca di distruggere il piedistallo su cui verrebbe istintivo metterlo.
- Nessuna delle sue storie nega le altre. L'universo di Gaiman è enorme e sfaccettato, e può trovarvi posto tutto ciò di cui scrive.
- Il modo in cui rappresenta la magia, senza cercare di spiegarla e di adattarla al pensiero logico. La sua magia esiste e basta. È primordiale, antica, non ha bisogno di rituali. Di quelli, piuttosto, hanno bisogno le persone.
- I suoi personaggi antichi si comportano davvero come se fossero antichi. L'immortalità ha forgiato le loro menti.
- Tutti i suoi personaggi hanno qualcosa di speciale e fantastico. Dal Marchese di Carabas a Coraline, da Mr. Vandemar e Mr. Croup a Mr. Nancy. Tutti.
- Londra di Sotto.
- Ha iniziato a scrivere letteratura di genere e a sceneggiare fumetti in un periodo in cui tali pratiche erano considerate bizzarri sprechi di talento, nel migliore dei casi. Eppure continua a sorridere, quando parla di quei tempi.
- Ha quella meravigliosa capacità di farti tremolare la realtà sotto i piedi, e per ritrovarti devi chiudere il libro e guardarti intorno per un po'.
- Delirio.
- È un lettore di quelli seri. Accaniti, entusiasti, con le mani sempre piene di carta.
Sono
certa che troverò un sacco di ragioni, non appena avrò pubblicato
questo post un po' raffazzonato, ma per adesso non me ne vengono in
mente altre, e la tesi mi reclama. Non sto neanche a concludere che
consiglio di leggere Gaiman, diamine. Comunque, per chi ancora non
avesse deciso con che libro approcciarsi, consiglio Stardust e Nessun
dove. E se non piacciono quelli, tirate avanti, che è il punto uno.