Perché
in mezzo a tutti i motivi di cui è sacrosanto lamentarsi, non
sarebbe male prendere atto dei piccoli passi in avanti, seguendo il
fulgido esempio di Pollyanna.
Tipo
il fatto che negli ultimi tempi mi capita sempre più spesso di
trovarmi tra le mani libri stampati su carta riciclata, o “amica delle foreste”, o addirittura stampata in tipografie che
sfruttano l'energia solare. E sommando tutti i singoli casi viene
fuori una grande ragione per un piccolo sorriso, no?
Ero
già a buon punto nel listare le case editrici dal fulgido animo
ambientalista partendo da quanto riportato sui frontespizi dei volumi
che tengo accanto al computer, quando mi sono resa conto che,
cheddiamine, sarà ben presente una lista già pronta su Internet?
Detto
fatto, eccovi qui il link della classifica stilata da
greenpeace. Non so voi, ma a me vedere tanti voti alti mi solleva un
po' l'umore. Non che fosse basso, ma non vedo perché non gioire.
(Se
non vi spiace, vorrei invitarvi a leggere questo post,
quello in cui mi auspicavo la nascita di una rete di editori indipendenti. Finora ho ricevuto solo un paio di
feedback positivi da parte degli editori, ma non vedo perché non
dovrebbe trattarsi di un primo significativo passo. Come dicevo
poc'anzi, Pollyanna insegna l'ottimismo.)