Era da un po' che non pubblicavo un'intervista, il che è un gran peccato, perché si tratta di quei pochi post di cui posso dirmi davvero fiera. Un enorme valore aggiunto ai miei sproloqui lamento-letterario-editoriali.
In questo caso l'intervistato è Andrea Malabaila di Las Vegas Edizioni, una casa editrice cui girello intorno da diverso tempo e con ben indirizzato interesse. Difficile spiegare a che tipo di pubblicazioni si dedichino, quindi, direttamente dal loro sito:
"Las Vegas evoca peccato, gioco d’azzardo, luci al neon e spogliarelliste – tutte cose che c’entrano poco con i libri.
Ma è anche il posto in cui tutto è possibile e i sogni possono diventare realtà.
Abbiamo una visione anti-snob della letteratura. Crediamo che uno dei compiti di un editore sia quello di avvicinare la gente ai libri, non di allontanarla facendole credere di non essere all’altezza. A Las Vegas tolleriamo tutto, ma non le torri d’avorio."
Ma è anche il posto in cui tutto è possibile e i sogni possono diventare realtà.
Abbiamo una visione anti-snob della letteratura. Crediamo che uno dei compiti di un editore sia quello di avvicinare la gente ai libri, non di allontanarla facendole credere di non essere all’altezza. A Las Vegas tolleriamo tutto, ma non le torri d’avorio."
E allora andiamo a incominciare.
1) Una
breve presentazione per i lettori?
Las
Vegas edizioni è una casa editrice nata a Torino nel 2007. Ci
occupiamo di narrativa e siamo distribuiti nazionalmente.
2) Come
ha iniziato a formarsi il progetto di aprire una casa editrice? E
quand'è che ha preso la forma di Las Vegas?
Dopo
alcune esperienze come autore, io (Andrea Malabaila) ho pensato di
provare a passare dall’altra parte della barricata. Dopo aver
frequentato il Mip (Mettersi in proprio) e aver elaborato un business
plan, è nata la casa editrice a cui ho deciso di dare un nome
lontano dai soliti schemi.
3) Avevi
già avuto esperienze nel campo dell'editoria?
Soltanto
come autore, sia con un editore piccolo sia con un editore di un
grande gruppo.
Fare
dei nomi sarebbe fare un torto a tutti gli altri, ma è chiaro che
ognuno di noi ha i suoi preferiti. E il fatto che diversi nostri
autori abbiamo pubblicato più di un titolo dimostra che l’affetto
è reciproco.
Ma
comunque in questi casi si dice che il migliore è sempre il
prossimo!
5) Ti
va di parlarci della vostra formazione come lettori e dei vostri
gusti in campo di libri? Magari potreste consigliarci qualche titolo.
Personalmente
prediligo la narrativa realistica americana. Autori come Fitzgerald,
Salinger, Steinbeck, Yates... Ma ho una passione neanche troppo
segreta per Proust, che sto facendo leggere anche a Carlotta. Lei
invece preferisce le storie fantastiche, anche se ci sono titoli che
ci mettono d’accordo come Revolutionary Road...
6) Credo
che Las Vegas abbia una sua voce riconoscibile e un'immagine ben precisa. Credete
che l'identità sia un fattore importante per una casa editrice?
Sono
contento che tu ci dica questa cosa! È ovvio che sia molto
importante, ma questo vale per ogni marchio, che si occupi di libri o
di scarpe o di spaghetti. Fin dall’inizio abbiamo puntato anche su
una riconoscibilità grafica, proprio per differenziarci dall’enorme
quantità di proposte editoriali.
7) Domanda
dolente. Cosa ne pensi dell'editoria in Italia?
Credo
che si pubblichino tanti bei libri, molti più di quanti non si
creda, ma che siano sommersi da proposte che tentano di acchiappare
il lettore mediamente distratto e disinteressato. Col rischio di
perdere per sempre lui e molti altri. In un paese di non lettori
dovremmo pianificare azioni più produttive, anche a lungo termine,
invece molti editori puntano sul consumo immediato e “di moda”,
con i risultati che vediamo.
8) La
mia domanda preferita, quella che faccio sempre: da editori, quali
sono state le vostre esperienze più bislacche?
Le
fiere sono ricche di esperienze bislacche, perché molta gente si
avvicina ai libri senza avere alcuna idea del lavoro che ci sta
dietro. Alcuni li guardano come oggetti strani, o peggio ancora
inutili, perché tanto che ci vuole a scrivere un libro? Secondo loro
lo possono fare tutti. Figuriamoci poi che cosa ci vuole per
pubblicarlo: l’editore è solo il capitalista brutto e cattivo che
si approfitta del talento altrui. In un mondo del genere, in cui il
lavoro degli altri non è valutato come dovrebbe, non stupisce
che gli editori a pagamento continuino a prosperare nonostante tutta
l’informazione che si è fatta grazie a Internet.
9) Qualche
anticipazione sulle prossime uscite?
La
prossima uscita è il secondo titolo della collana tra fiction e non
fiction. Si intitola Ho sposato mia suocera, l’ha scritto un
autore torinese che si presenta sotto lo pseudonimo di Stefano
Grimaldi, e sono sicuro che vi divertirà.
A
Torino c’è una lunga tradizione editoriale. Il nome di riferimento
per me è sempre stato Einaudi, un editore che ai suoi tempi
prediligeva titoli che avrebbero irrobustito il catalogo rispetto
ai casi del momento. Se si sfoglia il catalogo Einaudi, è stata una
scelta lungimirante, ma purtroppo oggi un po’ tradita dai suoi
successori. In tempi più recenti guardiamo con attenzione a chi ce
l’ha fatta, come ad esempio Minimum Fax.
11) Che
rapporti avete con le librerie e coi vostri lettori?
I
nostri lettori preferiti sono quelli che si fidano di ciò che
proponiamo di volta in volta, che seguono il nostro percorso senza
pregiudizi e che magari trovano il filo tra una storia e l’altra –
il filo che costruisce la storia Las Vegas. Spesso li rincontriamo
alle fiere, di anno in anno, e il nostro obiettivo è che questo
gruppo cresca sempre di più.
Le
nostre librerie preferite sono quelle che tengono i nostri libri, che
li espongono, che li consigliano. Non con tutte abbiamo rapporti
diretti, perché preferiamo che la parte logistica venga coperta dal
distributore, però sappiamo bene che i librai possono fare la
differenza.
12) C'è
qualcosa che non ti ho chiesto ma di cui vorresti chiacchierare?
Vi
invitiamo sul nostro sito www.lasvegasedizioni.com
e sulle nostre pagine social. Seguiteci e leggeteci!
Grazie
del tempo e dell'attenzione che mi avete concesso, vi porterò un
caffè al Salone :)
Grazie
a te, ti aspettiamo a Torino!