Gennaio
volge al termine, siamo già nel periodo in cui tutto sommato inizia
a venire più facile scrivere “2015” piuttosto che “2014”.
E
dunque, col mio giusto e consueto ritardo, mi va di scribacchiare una
lista dei libri che ho gradito particolarmente nell'ultimo anno. Non
una lista che comprende tutti i titoli che ho adorato, però. Solo
quelli che sono stati una scoperta, quelli che mi hanno spalancato il
cervello su autori che adesso adoro e che stazionano nel piccolo
Olimpo letterario nella mia testa e di cui prima ignoravo il verbo.
Di
Peter Cameron ho appena parlato qui, quindi non sto tanto a
chiacchierarne. Ormai l'ho ripetuto fino allo sfinimento che Un giorno questo dolore ti sarà utile è stata una scoperta
stupenda.
Poi
c'è stato L'armata dei sonnambuli dei Wu Ming, che
sono perfino contenta di non averli mai letti prima, perché L'armata
dei sonnambuli è stato una lettura perfetta, una presentazione
precisa, esemplare.
Poi
c'è stata la Ferrante, col suo L'amica geniale, letto
pochissimi giorni prima della fine dell'anno. Una scrittura così
potente che devo evitarla per forza, che non riuscirei a studiare
come se nulla fosse, coi suoi libri sul comodino.
Morte
di un uomo felice di Giorgio Fontana, questo è stato
forte. E sferzante, ma anche caldo, in un certo modo strano. Un
incedere lento, tranquillo, per un mondo impazzito. Un magistrato che
indaga sulle brigate rosse negli anni '80. Non so davvero perché non
ho ancora dedicato un post intero a questo libro. Forse aspetto il
momento adatto, è stato bellissimo da leggere, ma sarà doloroso
parlarne, anche se è un periodo storico di cui dopotutto so poco e
nulla.
C'è
stato il mio primo Franzen, Le correzioni. Che
nonostante l'abbia adorato, ancora non mi sono decisa a leggere altro
di suo. Un po' come mi succede con McEwan e Roth. Sono autori così
ovviamente da leggere e divorare che finisco per rimandare sempre. So
che non mi dimenticherò dei loro libri, che prima o poi li leggerò
tutti, così non li leggo mai. Ma Le correzioni mi era piaciuto un
sacco, dovrei proprio sbrigarmi a prendere in mano Libertà.
Desolation Road di Ian McDonald
ha un merito enorme, quello di avermi rivelato che la fantascienza
non è tutta alieni bitorzoluti e astronavi stroboscopiche. Che c'è
dell'altro, oltre la conquista dell'universo e le battaglie
intergalattiche. Che una storia può essere fantastica e una
scrittura meravigliosa pure su Marte, non è che il nostro pianeta ha
l'esclusiva
E dunque, queste sono state le mie scoperte del 2014.
Spero che quest'anno me ne porti almeno altrettante, e della stessa altissima risma.