E
dunque, mancano meno di due settimane all'arrivo del Natale, e io non
ho scritto che un unico, striminzito post di consigli librosi.
Spezzato a metà, peraltro, che ho intenzione di concluderlo qui e
adesso. Andiamo a incominciare.
L'ombra del vento di Carlos Ruiz Zàfon, che per me è un
capolavoro. Uno di quei libri che quasi ti rode andarti a cercare,
perché sono stati così sistematicamente consigliati, così famosi e
venduti, che la sòla deve esserci per forza. Non c'è. È un romanzo
bellissimo. Bello pure quello che lo segue, meno il terzo volume. Ma
se leggete solo il primo, sappiate che preso singolarmente è una
meraviglia che sa di pagine polverose e di vecchie librerie.
Quello
che avevo scritto di questo libro, Caro scrittore in erba di
Gianluca Mercadante, mi aveva attirato qualche critica in zona
commenti. Alcune sensate, alcune meno. Checché se ne dica, la mia
non è stata una stroncatura. È stata una lettura leggera e
divertente, e sulla scrittura non avevo nulla da eccepire. Solo,
avevo voluto dire la mia su un comportamento che non avevo gradito e
su un lato che emergeva, volente o nolente, dai personaggi
dell'autore. Ma il libro in sé non mi è dispiaciuto, anzi, quindi
se avete voglia di leggere le peripezie di un autore italiano,
consiglio di dare un'occhiata.
Angel
di Elizabeth Taylor mi era piaciuto veramente ma veramente un
sacco.. La storia di una
scrittrice di romanzi rosa la cui preparazione è assai carente e che
vive in un mondo tutto suo, dipingendosi continuamente illusioni
davanti agli occhi.
Sul
mio comodino stazionano felicemente, tuttora intonsi, ma non vedo
l'ora di metterci le manacce – è periodo di studio, la saggistica
non mi aiuta – Storia di uomini e di libri – L'editoria
letteraria italiana attraverso le sue collane di
Gian Carlo Ferretti e
Giulia Iannuzzi, La quarta rivoluzione – Sei lezioni sul
futuro del libro di Gino Roncaglia e Il mestiere di
scrivere di Luisa
Carrada. Non li ho ancora approcciati, quindi non posso dirne
molto. Ma posso almeno notificarne l'esistenza.
Guai
a me se mi dimentico di citare e consigliare violentemente La
scrittrice criminale di
Marina Morpurgo, di cui avevo parlato qui. Davvero, è
stata una lettura divertentissima. E sommamente librosa.
La
principessa sposa di
William Goldman è una meraviglia e deve essere letto. Punto. Lo
consiglio visceralmente. La cornice è quella di un uomo adulto che
legge una favola al figlio, ma decide di cambiarla mentre la
racconta. Ma la cornice non è nulla, la storia in sé è stupenda. E
divertente. E assurda. E così fantasiosa e bizzarra... beh, comunque
ne chiacchieravo qui.
La
città dei libri sognanti di
Walter Moers. Altra meraviglia che non si può non leggere. In
Germania è considerato uno scrittore per ragazzi, coi suoi tomi
gonfi di parole difficili e mondi bizzarri, mentre qui si applica la
postilla 'dagli 11 anni' a libri di un centinaio di pagine, metà di
figure e con un carattere grandezza 20.
Mi
era partita la vena polemica, chiedo venia. È stato molto poco
natalizio.
Dicevo,
Moers è un genio, i mondi che disegna – e li disegna
effettivamente – sono assurdi, fantastici e meravigliosi. Non è
possibile chiacchierarne diffusamente in un post che è poco più di un elenco, ma vi ingiungo di dare
un'occhiata e giudicare da voi.
Le
illusioni perdute di Honoré de Balzac narra le vicende di
due ragazzi, entrambi amanti delle lettere, uno dei quali intende
diventare scrittore e fa di tutto per riuscirci, a Parigi. Non posso
rendere l'idea qui, ma posso giurare che si tratta di un capolavoro.
Non so se di Balzac preferisco questo o Papà Goriot. Vorrei che
fosse più semplice reperire le sue opere, però. In catalogo se ne
trovano giusto 4-5. Forse.
E
direi che la finirò qui, in bellezza, con Balzac.
Spero
di essere stata un minimo utile, e spero anche di riuscire a
sbrigarmi coi prossimi post 'All I want for Christmas'.
Io
intanto ho già ricevuto due libri e non posso aprirli fino al 24
sera. Dio, che sofferenza. Tra l'altro presumibilmente sono stata io
a richiederli espressamente, ma ne chiedo talmente tanti che finisco per
dimenticarmene, così poi non ho idea di quello che finirò per
ricevere.
Che
non è una brutta tattica, se volete provare il brivido della
sorpresa evitando le brutte sorprese.
Ma
diamine, io voglio sapere che libri sono.