Pare
più che giusto che adesso io parli di questo libro, visto che ho
passato qualche lieto giorno immersa nel suo tema principale. I miei
amici sono ripartiti da casa mia ieri sera, col loro bagaglio di
libri e fumetti prestati (e ritornati), raffreddori e punture di
zanzara.
… Dio,
quanto spero fossero punture di zanzara.
Wienna di Christian Mascheroni, edito da Las Vegas nel 2012. Questo me l'ha consigliato direttamente Carlotta di Las Vegas al Salone di Torino, mentre vagheggiavo indecisa da un lato all'altro del loro stand.
Wienna
è un libro sull'amicizia. Una celebrazione dell'amicizia quasi
ingenua da quanto è totale, scarnificata ed esposta. Credo sia il
tipo di storia cui pensi spesso quando sei alle superiori, e gli
amici inizi a sceglierteli con più discernimento, non essendo più
costretto a invitare tutta la tua antipaticissima classe alla tua
festa di compleanno. Io ci pensavo un sacco, all'amicizia in questi
termini. Sarà stato anche il telefilm Friends, saranno stati i
manga, o Harry Potter, però ho sempre pensato ai propri amici come a
una bolla d'aria pura in un mondo tossico. Un po' la vedo ancora
così, non posso farci niente.
Ad
ogni modo, dicevo che Wienna è il tipo di storia in cui ci si
crogiola quando si è adolescenti e un po' disadattati. Non vuole
essere una critica, anzi. Christian Mascheroni quella storia l'ha
saputa scrivere bene. Molto bene.
Dunque,
vediamo. C'è Werner, che ha appena compiuto trent'anni e che sette
anni prima è partito da Vienna per approdare in Italia, convinto che
avrebbe avuto successo, prima come pubblicitario e poi... e poi boh,
perché successo non l'ha proprio avuto. In questi sette anni non ha
mai rivisto nessuno dei suoi vecchi amici di Vienna, e si è tenuto
in contatto soltanto con uno di loro, quello più di vecchia data, il
più stretto e disturbato, Florjan. Poi tocca alla rumorosa Astrid, e
poi al serioso Reinhold. Questo libro narra dei due giorni in cui
Werner torna per la prima volta nella sua città natale e rivede i
suoi vecchi amici dopo sette anni.
Tempo
fa avevo scritto un post chiamato Ma come ti muovi?, in cui
lamentavo il modo in cui certi personaggi si comportano nello spazio,
con movenze totalmente avulse del contesto, esagerate, improponibili
e irrealistiche. Ci sono stati dei punti in cui, leggendo Wienna, ho
provato un pizzico di quel fastidio, eppure non è questo il caso. Il
fatto è che, credo, ci sono persone con cui puoi lasciarti andare
così tanto che non hai più bisogno di tenere sotto controllo il tuo
corpo e il modo in cui si muove e interagisce con lo spazio attorno.
Abbracci, spingi, mordi, pizzichi, ti appoggi, ti lanci. E va bene, è
giusto così e basta.
È stato
bello leggere di questo gruppo di disadattati un po' falliti e un po'
sconfitti che vagano per Vienna, parlano del passato, si fanno
domande, si infervorano. È difficile perdonare a Werner di essere
scomparso così, ma sarebbe ancora più doloroso rifiutarsi di
vederlo e basta.
Mi
piace un Florjan così spezzato, così debole e allo stesso tempo
resistente. Astrid è fantasticamente fallimentare e così piena, di
Reinhold avrei voluto leggere di più.
Ci
sono cose, aggiungo, che paiono dapprima un'esagerazione, ma che poi
acquistano un senso. Per il resto... beh, non so che altro
aggiungere.
Bel
libro, scritto davvero bene, un inno sentito all'amicizia.
Consigliato assai.
Non
so quante volte io abbia ripetuto 'amicizia' in questo post. Direi
tante, troppe. Quindi la chiudo qui.
Anche
perché oggi è il compleanno di mia madre e devo prepararle una
torta. Ed essendo abile nel cucinare quanto nel trovare degne
conclusioni ai post – ohohoh! - temo che ci metterò un sacco.