Non
so se lo sapete, ma il periodo maggio-giugno è quello delle
manifestazioni del Gay Pride. Non so se abbiate mai partecipato o
pensato di partecipare a una marcia, ma vi assicuro che sono allegre
e divertenti, ed essendo densamente popolate di persone queer armate di cartelli, costituiscono una delle situazioni in cui è più difficile abbiano luogo aggressioni omofobe. Questo perché gli omofobi sono per natura vigliacchi, e le loro ossa piacevolmente frangibili. Come recita l'adagio Quello che farei/è armare gli arci-gay*.
Ad
ogni modo, qualcosa mi suggerisce che viviamo ancora in un triste
mondo in cui queste manifestazioni sono più che necessarie, e in cui
non è così scontato specificare che sì, tutti dovremmo poter
manifestare apertamente la nostra sessualità – o la mancanza della
suddetta – senza timore di incorrere in aggressioni di alcun
genere, verbali o fisiche che siano.
Diciamo
che il mondo fa ancora un po' schifo, ma una visione più ottimista
punterebbe la luce sugli ampi margini di miglioramento. Io
invece mi concentro sui libri.
David
Leavitt è uno scrittore statunitense che ha esordito nel 1984
con Ballo di famiglia. In Italia i suoi libri sono pubblicati
da Mondadori e sono lieta di dire che ce ne sono parecchi. È
omosessuale, e spesso lo sono anche i suoi personaggi. È uno
scrittore che mi sento di consigliare un po' a chiunque, perché...
beh, perché i suoi libri sono bellissimi. Punto. A prescindere dalla
sessualità dei personaggi. Apprezzo particolarmente il fatto che non basi le storie unicamente sull'essere gay.
Certo, è un aspetto importante che cambia le carte in tavola, così
come accade nella realtà, ma la trama non si esaurisce lì.
Consiglio moltissimo Il matematico indiano e Martin Bauman,
nonché Ballo di famiglia e Mentre l'Inghilterra dorme.
Sottolineo la cura con cui racconta del contesto storico in cui
prendono forma le sue storie. Ci sono avvenimenti e personaggi
storici di cui non ho letto né imparato altrove.
Giuseppe
Patroni Griffi non è molto famoso. Almeno, non che io sappia. In
realtà neanch'io lo avrei mai conosciuto, se un ex-amico non mi
avesse prestato La morte della bellezza quando andavamo ancora
alle superiori. È un libro che ricordo come stupendo, poetico,
meraviglioso e che racconta della storia d'amore tra Lilandt, un
insegnante italo-tedesco e un quindicenne di nome Eugenio nella
Napoli della Seconda Guerra Mondiale. Ok, prima di ricontrollare, non ricordavo che
Eugenio avesse quindici anni, e ammetto che la cosa mi dà un po'
fastidio. All'epoca, visto che avevo più o meno la stessa età, la
cosa non mi pareva così tremenda. Anche perché Lilandt... non so, è
da leggere. Per un po' è stato il mio libro preferito.
Il
mondo dei ragazzi normali di K. M. Soehnlein credo si
possa definire una lettura importante per un ragazzo che si scopre
omosessuale, visto che è di questo che parla principalmente. Ne
parla molto bene, scava in fondo e intorno, però è lì che la trama
si esaurisce, al contrario di come dicevo prima per Leavitt.
Un
libro meraviglioso e temo tristemente sconosciuto è Gli occhi di
Mr. Fury di Philip Ridley. Ne ho dimenticato gran parte
della trama, ma ci sono un paio di scene che mi sono rimaste così
impresse... come la descrizione di Petra Gerda, con le sue labbra
lisce, non piegate al centro, che detto così non vuol dire nulla, ma
vi giuro che la simbologia è potente. È la storia di un paese e di
un ragazzo che si innamora di un ragazzo, con tutto quello che ne
consegue, però è anche così tanto di più. È così visionario, e
poetico e malinconico, per quello che il ragazzo scopre e per il
passato che svela.
Ecco,
questo non è che lo consiglio, lo ingiungo proprio. Leggetelo,
punto.
Se
riuscite a reperirlo, perché è fuori catalogo.
Qualche
tempo fa Virginia De Winter – c'è forse bisogno che io la
presenti? Devo parlare nuovamente di lei e della serie Black Friars,
che adoro a livelli improponibili? - ha pubblicato soltanto in
versione ebook Oscure gioie: Bijoux de Deuil in
cui i personaggi principali (di sesso maschile) hanno una relazione.
Ora, io sarei indegnamente lieta di potervelo consigliare, di darvi
due dritte sulla trama, spenderci sopra almeno due frasi e un mezzo
commento.
Ma
il mio lettore ereader – Lucy – ha deciso che non è proprio il
caso di farmelo leggere. Cioè... non sto a spiegare come, ma Lucy si
rifiuta di collaborare. Quindi più che consigliarvelo, Oscure
Gioie ve lo segnalo soltanto.
Anche se, essendo scaturito dalla divina mente della De Winter, come
dire.
Dunque,
qui concludo la prima parte (sì, ce ne saranno altre) dei consigli
librosi a tema omosessuale. Se avete titoli da consigliare, la zona
commenti è tutta vostra :)
*Scherzavo, non esiste nessun adagio, ma quanto sarebbe bello se ci fosse?