Ora,
questo non è un post recensione. È più un post consiglio, da
leggere tenendo bene in mente che il suddetto consiglio proviene da
me, che sono meno che principiante nella comprensione della materia di cui mi appresto a favellare.
Musica
classica. Non è il genere che ascolto più spesso, men che meno
quello di cui capisco di più. Fino a poco tempo fa conoscevo appena
Lo schiaccianoci di Tchaikovsky, qualcosina di Vivaldi, qualche
notturno di Chopin. Eppure da piccola passavo ore ad ascoltare i
vinili trafugati a mio nonno – sì, poi glieli ho restituiti –
con le mani premute sulle cuffie per tagliare fuori tutto il resto.
Ho questo ricordo in particolare, di una me giovanissima che giro per
la stanza su una sedia con le rotelle, ascoltando a volume altissimo
una musicassetta contenente alcuni brani particolarmente famosi. Da
allora mi sono data a tanti generi, dai Beatles ai Sex Pistols, dal
punk al metal e via ascoltando. Come per i libri, mi piace variare.
Però devo dire che nell'ultimo anno, ho ricominciato ad ascoltare
musica classica più di frequente e mi è venuta voglia non solo di
godermela, ma di capirci pure qualcosa.
Mi
ci è voluto un po' per trovare i libri che facessero al caso mio,
ovvero che prendessero in considerazione la musica classica in toto
con toni elementari, però senza tralasciare le cose interessanti.
Non che siano difficili da reperire, invero mi ci è voluto tanto per
trovarli perché... beh, sono ligure. E i manuali di storia della
musica costano un sacco.
Tranne
quelli che sto andandovi a presentare, che sono tuttavia ben più che
interessanti e degni di nota, soprattutto il primo.
Il
primo volume della Piccola guida alla grande musica
di Rodolfo Venditti, edito da Sonda Edizioni. Questo
manuale tratta specificamente di una manciata soltanto di
compositori, ma lo fa meravigliosamente. Vivaldi, Bach, Handel,
Haydn, Mozart e Beethoven. Le loro biografie passo per passo, le loro
influenze, i loro viaggi, il loro rapporto con la musica e col potere
politico. E, utilissime, brevi guide per l'ascolto di alcune
particolari composizioni. È bello venire a sapere che Vivaldi era
chiamato il Prete Rosso, che era adorato dal pubblico, che la
meraviglia delle sue composizioni era dovuta al fatto che si serviva
di un coro di orfane dell'Ospedale della Carità; che Haydn era un
allegro burlone che infilava scherzi nelle sue opere, ad esempio mettendo un fortissimo colpo di timpano in mezzo a un lento
pianissimo di archi, da fare venire un infarto agli ascoltatori. Che
venne anche dato per morto a Parigi, mentre era vivo e vegeto a
Vienna, e ha avuto l'occasione di commuoversi per l'abbondanza del
proprio funerale. Bello anche sapere che Mozart non aveva nulla a che
vedere con l'inquieto e viziato bamboccione che ci è stato mostrato
nel film – bellissimo, non dico di no – Amadeus, il cui attore si
era in realtà ispirato a un tennista dell'epoca. Svelato il mistero,
tra l'altro, dell'identità di chi ha commissionato la Messa da
Requiem: il barone von Walsegg, che voleva far passare la
composizione per propria per l'anniversario dei funerali della
moglie.
Eccetera.
Un piccolo pezzo di storia della musica classica scritta da uno che,
traspare da ogni riga, è un vero appassionato. Mi procurerò presto,
con tanta gioia, i volumi seguenti, la cui media di prezzo è intorno
ai 13-14 euro. Quindi sì, lo consiglio un sacco a chi volesse
approcciarsi.
Dicevo,
questo manuale ha un tono gioviale e scherzoso, in certi punti anche
troppo. Però è molto più esplicativo dal punto di vista tecnico.
Spiega il contrappunto, la fuga, la composizione dell'orchestra, le
varie tipologie di strumenti e un sacco di altre nozioni
interessanti. Il costo è anche assai contenuto, appena 12,90 euro.
Lo so che di solito non parlo del prezzo dei libri, ma come dicevo
prima è difficile trovare libri dedicati alla musica classica a un
costo abbordabile.
Quindi...
che altro? Buon ascolto, qualsiasi musica stiate ascoltando in questo
momento. Non so perché, ma oggi sono in fissa con Va, pensiero.
Ma già che ci sono aggiungo anche un altro video, perché è meraviglioso. E perché, diciamocelo, l'Inno alla gioia è di una potenza incomparabile.