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Beh,
questo non è il post 'definitivo' su Georgette Heyer che annuncio da
mesi, mentre poco a poco ne divoro l'intera bibliografia. Però mi andava di scrivere qualcosina su di lei, anche perché è una delle autrici che negli ultimi tempi - e con 'negli ultimi tempi' intendo dire 'durante il tremendo periodo degli esami' - mi è stata più vicina, con i suoi libri così frivoli e leggeri che fanno quasi da massaggio rilassante al cervello. Mi sono sempre tenuta lontana da questo particolare genere, che diciamocelo, la Heyer è proprio rosa. Però non è di un rosa spento, molle, color porcello, anzi. La Heyer è di un rosa acceso, allegro, brillante e chiassoso, eppure pieno di stile. Forse suonerò un po' esagerata, ma secondo me una come lei riesce a nobilitare un intero snobbatissimo genere.
2.
Un tipo di lettura per staccare, ma con stile. E che diamine.
3.
Le edizioni Astoria sono meravigliose. D'altronde bisogna pure
pareggiare con le vecchie edizioni, che sono parecchio trucide.
4.
Sebbene i suoi romanzi siano di solito estremamente vezzosi e allegri
al limite estremo del rosa, qualche volta è riuscita a fare sfoggio
di una capacità narrativa eclettica e impeccabile. Mentre in La
cugina Kate l'atmosfera inquietante e claustrofobica sembra
un'eco della Rebecca di Daphne Du Maurier, in Belinda e il Duca
(mai titolo fu dato più a caso, visto che Belinda è un personaggio
assolutamente secondario) mostra le rocambolesche avventure di un
giovane nobiluomo da sempre sottovalutato da una famiglia
iperprotettiva. E nel particolarissimo La pedina scambiata,
forse il mio preferito, scrive uno dei finali più inquietanti e
riusciti che io abbia mai letto.

6.
Nonostante i suoi romanzi si possano ben definire 'rosa', in quanto
ricalcano uno schema ben preciso, a volte è come se si prendesse
gioco di quello stesso genere, esasperando e ridicolizzando i
comportamenti dei personaggi. Quanto ho riso quando in Il gioco
degli equivoci l'eroe della situazione si mette a dialogare col
cane...
8.
Le sue pagine secernono ironia da ogni poro.
9.
I suoi personaggi hanno dei difetti, sono umani e spesso
caratterizzati con particolare maestria.
10.
Deve aver amato Jane Austen almeno quanto la adoro io.
11.
I suoi personaggi femminili, nonostante spesso si adeguino ai modi
dell'epoca, sono quasi sempre forti, indipendenti e di
un'intelligenza acuta che li rende saggi e risoluti.
12.
A volte si sente il bisogno di letture zuccherose e Georgette fa in
modo che sia zucchero buono e non squallido dolcificante.
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