Dunque,
La bambina senza cuore di Emanuela Valentini, primo
libro edito da Speechless, scaricabile gratuitamente in
versione ebook.
Non
so se ne ho mai fatto mostra da queste parti, però mi piacciono le
storie nere, quelle che ti riconciliano col lato macabro della vita.
Cimiteri, gatti neri che filosofeggiano, fantasmi chiacchieroni,
bambini con un'inquietante propensione all'omicidio... cose di questo
genere. Eppure mi sembra di non averne mai parlato, qui, del mio
affetto verso quel particolare lato del 'fantastico'. Quello che
abbraccia la morte e quanto c'è di più doloroso per trasformarlo in
magia.
Ecco,
credo che Emanuela Valentini abbia un sacco di gusti in comune
con me. Le streghe. Gli animaletti di pezza. I cimiteri. I fantasmi.
L'Inghilterra uggiosa e grigiastra.
La
bambina senza cuore è una fiaba nera come ne ho lette di rado –
o forse mai – con tanta, tanta morte. Mentre la scrittura, per
quanto 'bella' e ricercata, risulta semplice e tipica della letteratura per
ragazzi, con una certa propensione alla spiegazione e alla chiarezza,
la storia e le tematiche sono ben più da horror. Volendo, cambiando
il tono di voce, potrebbe tramutarsi in una storia terrificante.
Personalmente ho gradito un sacco questo sdoppiamento, quel tono da
fiaba in contrasto con l'atrocità di quanto viene narrato. Per un po' rimani a leggere
quasi con calma, persa tra le righe. Poi ci ripensi e ti rendi conto
dell'immane spargimento di sangue.
Vediamo,
dunque.
C'è
Whisperwood, questo paesino inglese circondato da una fitta foresta
in cui nessuno osa mai avventuarsi. Nel 1890 vi è morta una bambina,
le è stato strappato il cuore. Letteralmente. Al suo funerale
partecipa l'intera cittadina, comprese Emily e Rosie Maud, madre e
figlia. Malviste, considerate streghe. Poi c'è il 1990, preminente
nella narrazione. Nathan è un ragazzino di 14 anni, figlio del
sindaco di Whisperwood. La madre è morta anni prima, uccisa dal
misterioso essere che massacra chiunque osi uscire di notte. Però
una sera Nathan, dopo aver litigato col padre, esce comunque di casa
e, per sfuggire a quanto lo insegue per dilaniarlo, fugge nel bosco,
sperando che gli alberi gli forniscano un riparo. Non starò a
spiegare bene come e cosa, ma Nathan raggiunge il vecchio cimitero e
ne incontra i vari abitanti. Bianco, l'angelo di pietra. Il Poeta, un
fantasma che declama versi. Un cane-gargoyle. E Lola. Soprattutto
Lola.
Sinceramente
non so fin dove parlarvi di questo libro, né quale personaggio
mettere in luce. Personalmente ho adorato Rosie Maud, soprattutto
quella particolare trovata. Quella, secondo me, è puro genio. E il
Poeta e Bianco sono personaggi meravigliosi, così tendenti alla vita
anche se non ne fanno parte. E anche William, il sindaco, riesce a
farmi simpatia. Più di Nathan, forse.
Bene,
credo sia meglio non andare oltre. Rimaniamo su quanto avevo detto
prima, una fiaba nera. Piena di sangue, odio, vendetta. Non soltanto,
ecco. Ci sono quelle piccole cose belle che...
Ma
no, la chiudo qui, via.
Fossi
in voi correrei a scaricarlo.
Qui.