Vi
ricordate della serie statunitense 'Gilmore Girls', in Italia
ovviamente trasposto con un titolo a caso come 'Una mamma per amica'?
Io sì. Io lo adoravo. Lo davano ogni mercoledì sera e, cascasse il
mondo, io e mia sorella ci spaparanzavamo sul divano davanti alla tv
con una vaschetta di gelato e due cucchiai. Non so perchè adorassimo
tanto quella serie, effettivamente. Forse perché era leggera e
simpatica, perché mostrava quante assurdità potessero avere luogo
in una cittadina normalissima senza dover disturbare maghi e vampiri.
Forse perché punta molto sul rapporto madre-figlia e noi siamo delle
mammone senza speranza o forse per i personaggi, ognuno un po' pazzo
a modo suo.
Però
non volevo parlare semplicemente di Gilmore Girls, pensavo più che
altro a Rory. La figlioletta. Quella che spero con tutta l'anima che
rifiuti la parte di Ana nella trasposizione cinematografica di quello
sterco sfumato ben cinquanta volte. Rory, non puoi farmi questo, su!
Ecco,
ad ogni modo, Rory. Chi era questa Rory? Una ragazza bellissima,
intelligentissima, simpaticissima e ambiziosissima. Che legge un
sacco. Un paio di mesi fa mi è capitato di trovare una replica delle
prime puntate e, ogni tot, ecco che spuntava un libro. Rory che legge
su una panchina, Rory che legge in camera sua, Rory che tenta di
convincere Dean a leggere un libro che a lei era piaciuto un sacco. E
mi viene da chiedermi quante ragazzine appassionate della serie
abbiano cominciato a leggere, seguendo le orme della ragazza Gilmore.
No,
perché non so se vi ricordate come funzionava quando eravamo
gggiovani. Nel periodo di successo di Dragon Ball io e i miei
compagni delle elementari organizzavamo degli pseudo-tornei
Tenkaichi. Che ovviamente vincevo, ma tralasciamo. E dovevate vedere
me e mia sorella che, dopo aver visto Terry e Maggie, univamo i
mignoli per tentare il teletrasporto. E
il malvagio e manipolatorio inganno perpetrato nei miei confronti
quand'ero una marmocchia mocciolosa e mi si convinceva a mettere in
ordine la stanza riempiendomi di entusiasmo, con un ''Dai, fai come
Cenerentola!'', e io invece che spernacchiare mi esaltavo, occhi
sbriluccicanti e giù a pulire. Che rimbambita che ero. Ma il succo del discorso è chiaro, siamo influenzati sia nella mentalità che nel comportamento dai personaggi televisivi che ci piacciono. Puro e semplice.
Dunque,
torniamo a noi. Io non riesco a ricordare nessun personaggio
televisivo con la passione per la lettura, fatta eccezione per Rory.
Toh, giusto Belle. A voi
ne vengono in mente altri?
Perché...
beh, intanto al momento sto preparando l'esame di 'Psicologia della
comunicazione', che ogni tot-pagine mi dà un nuovo spunto. Intanto,
che lo stimolo è più efficace quando nascosto e, soprattutto,
quando non viene percepito come uno stimolo esplicito. Cioè, se io
vado da un pargolo e gli ingiungo 'LEGGI.' l'effetto sarà quello di
allontanarlo dalle biblioteche. E beccarmi una denuncia. Invece, se
il messaggio 'leggi' è incastonato in una comunicazione più
complessa e variegata, ecco che il miracolo può avere luogo. E senza
denunce.
Quindi,
ancora una volta mi domando... perché le case editrici osservano
immobili e immote senza tentare un minimo di approccio? Senza neanche
tentare di veicolare un qualche messaggio? Fate una colletta, che
diamine! Sponsorizzate una serie televisiva tutti insieme e
piazzateci un personaggio lettore. Almeno una web-serie, dai.
Non
lo so. Era un po' che non mi lamentavo del dolce far niente in cui
sono cascate tante case editrici. Quelle grandi, intendo. Basterebbe
così poco...
E
magari la chiudo qui, sperando di essere riuscita a spremere un po'
di coerenza logica e testuale in questo post un tantinello
raffazzonato. Tra l'altro mi è venuta voglia di rivedere Gilmore
Girls.
Quindi beh, buona giornata, buone letture e buon quant'altro. Io tornerò tristemente a studiare.