Un giorno di gloria
per Miss Pettigrew di Winifred Watson – traduzione di Isabella Zani
– Neri Pozza, 2008, Beat Edizioni 2012
Che
dire della suddetta lettura? È leggera, divertente, in certi punti
esilarante. Sono scoppiata a ridere diverse volte, da sola,
spaventando mia madre. O gli anziani alla fermata dell'autobus.
Diciamo che non ho fatto proprio delle grandi figure...
Dicevo,
una lettura indubbiamente piacevole, ma non eccelsa. Sono presenti
alcuni difetti, cui si può scegliere se far caso o meno – io ho
scelto di disattivare il mio lato critico e di godermi una storia
simpatica – ma che comunque non posso fare a meno di segnalare. Ma
prima, la trama.
Miss
Pettigrew ha quarant'anni, qualche acciacco e... lasciamo stare, mi
stava uscendo una citazione musicale ferocemente impropria. Dicevo, è
un'istitutrice disoccupata, senza soldi e senza amici, alla disperata
ricerca di un lavoro. Viene indirizzata verso una certa Miss LaFosse
che, solo con l'aprirle la porta, le farà vivere una giornata
splendente ed emozionante, mostrandole un mondo di cui l'istitutrice
non aveva mai nemmeno immaginato l'esistenza, facendole scoprire un
nuovo lato di sé e... etc. E' un libro davvero breve, che ho letto
in poche ore. Quindi non posso dire molto sulla storia, che si dipana
nell'arco di un unico giorno. Rischierei d'incappare in spoiler tremendi.
Prima
accennavo ai difetti. Ecco, i personaggi. Sono stereotipati al
massimo, le loro azioni risultano quasi incomprensibili, in certi
punti sono oltremodo irritanti e... e non dico altro, sempre per la questione 'spoiler'.
Che
dire? Mi è piaciuto, ma ho dovuto silenziare il mio lato critico
perché potesse piacermi. Ha aiutato il fatto che, in questo periodo
di studio sento particolarmente il bisogno di disattivare il
cervello. Quindi il libro della Watson è capitato al momento giusto.
Non so se in altri momenti l'avrei gradito allo stesso modo.
Comunque, divertentissimo.
Strane creature di
Tracy Chevalier – traduzione di Massimo Ortelio – Neri Pozza,
2009
Ammetto
che ho delle difficoltà a parlare della trama di questo libro.
Tratta del ritrovamento dei primi fossili, della teoria
dell'evoluzione e di quanto faticosamente si sia fatta strada nelle
menti degli studiosi. Ma è anche la storia di una strana amicizia e
della condizione delle donne nell'Inghilterra di inizio
dell'Ottocento.
Le
protagoniste sono Elizabeth Philpot e Mary Anning. Entrambe realmente
esistite, entrambe appassionate di fossili. La prima una zitella di
buona famiglia, trasferitasi con le sorelle ugualmente zitelle a
Lyme, un villaggio sul mare. Mary Anning, all'inizio della storia,
non era che una ragazzina sporca che andava a caccia di fossili sulle
spiagge, per rivenderli nell'umile bottega del padre.
È
una storia che si dipana nel corso di diversi anni, che vede
Elizabeth passare dalla gioventù alla maturità e Mary diventare
donna.
Non
ho molto da dire sull'accuratezza del contesto storico, visto che non
ne so poi molto. Sicuramente la Chevalier ha svolto ricerche
mastodontiche, dando un volto a famosi studiosi e paleontologi.
Invece sulla vita di Elizabeth e Mary... non lo so. Il ritratto che
l'autrice ci offre pare molto più crudo e stringente rispetto a
quello che invece dipingono le autrici dell'epoca, è difficile farsi
strada tra filtri culturali così distanti nel tempo.
Ad
ogni modo, scritto ottimamente, ovviamente ben tradotto (non c'è
niente da fare, la Neri Pozza è una sicurezza.) e consigliatissimo.
In certi punti ammetto di essermi un po' annoiata, ma dopotutto non è
che l'argomento fossili mi appassioni granché. Anzi.