Eravamo bambini abbastanza – Carla
Susani – Minimum Fax 2012
Questa è stata una
lettura terribile. Non nel senso di brutta, anzi, è ben scritto,
scorre, interessa. Non posso scrivere 'diverte', perché un groppo
alla gola si alterna a un brivido. Però è un bel libro. Narrato in
prima persona da Manuel, giovane protagonista dodicenne che comincia a raccontare del suo rapimento ad opera del Raptor,
quest'uomo zoppo e silenzioso che si è contornato di uno stuolo
di bambini e ha insegnato loro a rubare. Non ho capito bene quanti
anni avesse Manuel il giorno del rapimento, mi sembra non lo dica mai
esplicitamente, ma immagino intorno agli 8-9 anni. Viene rapito e si
trova parte di una strana famiglia, pieno di fratelli e sorelle,
tutti bambini rapiti. È strano il legame che si crea tra loro,
quella strana fratellanza, quella fredda lealtà. E l'affetto provato
verso Raptor, che dai calci nello stomaco a Filip – punizione per
quando Manuel ha cercato di fuggire – passa alle carezze sulla
testa. E le storie che Alex racconta ogni sera, incentrate su ognuno
di loro e su come sia avvenuto il rapimento...
Una delle cose che ho
apprezzato molto è che, nonostante il narratore sia un ragazzino,
Carla Susani non infarcisce la narrazione di termini giovanili o
pseudo-giovanili per farcelo tenere a mente. Inoltre lo stile è
perfetto per la voce di Manuel, non ho mai trovato un punto in cui ho
storto le labbra per la poca coerenza o veridicità. Il che è tanto.
Che altro dire? Lo
consiglio a chiunque regga questo genere di storia.
L'isola del tesoro!!!
- Sara Levine – traduzione di Claudia Valeria Letizia – Edizioni
E/O 2012
Questo libro è stato
altalenante. L'inizio mi è piaciuto un sacco, perché ancora non
conoscevo la protagonista e credevo fosse una persona normale. Poi
andando avanti – non c'è voluto molto, effettivamente – ho
capito che stavo leggendo una storia filtrata dagli occhi di
un'imbecille. Davvero. La protagonista di questo libro è tra le più
insopportabili che io abbia mai incontrato. Egoista, infantile,
auto-indulgente, incapace, avida... davvero, il peggio che si possa
trovare in una persona. E il libro è scritto in prima persona.
Ammetto quindi che ci sono state quelle 10-20 pagine in cui ho
considerato l'idea di mettere giù il libro, perché la protagonista
mi stava eccessivamente sulle scatole. Fortunatamente non l'ho fatto,
perché il fastidio dopo un po' lascia il posto al divertimento. Ci
si abitua all'idiozia della tizia – non ho un'amnesia, il nome non
è riportato – e si comincia a voler bene a sua sorella, ai suoi
genitori, al pappagallo Richard...
Allora, inizia con questa
Tizia che, a 25 anni, lavora in una 'zooteca'. Ha pescato un libro
dalla pila della sorella, L'isola del tesoro di Stevenson e ha
cominciato a leggerlo, rimanendone folgorata. Decide di voler vivere
così come L'isola del tesoro professa, secondo 'AUDACIA –
RISOLUTEZZA – INDIPENDENZA – BATTERSI LA GRANCASSA' e il
micro-mondo attorno a lei viene rivoltato come un calzino. È assurdo
quello che l'ossessione di un'unica persona può fare a quelli che le
stanno intorno.
È un libro divertente,
folle, assurdo. Originalissimo. Ve lo consiglio col sorriso sulle
labbra, davvero. Se deciderete di leggere Eravamo bambini abbastanza,
questo sarà utilissimo per sciacquarvi via l'angoscia.