… ma non certo una
recensione. Che senso avrebbe? È una serie che conosciamo tutti, il
cui tema portante alla Battle Royal ci è stato instillato
chiaramente da mesi di fotogrammi e citazioni. Perfino io, che di
norma evito gli spoiler come fossero infetti, sapevo del 'Mi offro
volontaria!' e di cosa questo comportasse. Fortunatamente sono
riuscita a evitare tutto il resto, perciò la lettura di Hunger
Games è stata per me una continua sorpresa, più o meno in
tutto. Non avevo idea di chi sarebbe sopravvissuto, né di cosa
sarebbe seguito ai giochi. E ne sono lieta, perché in questo modo ho
potuto assaporare appieno la serie, come temo che tanti altri non
abbiano fatto.
Ribadisco, non voglio
parlare della trama. Però qualcosa lo devo pure dire, no?
Considerando che la lettura è stata tanto intensa da impedirmi di
fare qualsiasi cosa tranne leggere. Un breve intervallo ieri sera,
per cenare brevemente con la mia coinqui-amica – gli occhi persi
nell'Arena, mentre inghiottivo – e poi di nuovo a leggere fino a
tardi, finchè gli occhi non bruciavano troppo per andare avanti.
Era dai tempi di Harry Potter che non mi capitava una cosa così.
Certo, la storia non è
priva di difetti. Soprattutto nei finali, che sembrano sempre un po'
tirati via, troppo veloci. Scene cui avrei voluto poter assistere e
che invece vengono segnalate giusto con qualche riga. Però cavolo,
questo non toglie che sia stata una lettura intensa. Terribilmente
intensa.
In realtà volevo
scrivere questo piccolo e un po' inutile post perché non sono pochi
quelli che confondono Hunger Games come una specie di Twilight senza
vampiri. Che li affiancano quando si lamentano di una letteratura
povera di contenuti, tutta lacrimucce e salamelecchi. E... e no.
Proprio no. Questa serie è piena di rabbia, di rivolta, di sangue
che brontola e brucia sotterraneo. Non posso dire che lo stile sia
eccelso o che i personaggi siano tutti magistralmente costruiti o che
la trama non abbia qualche squarcio qua e là. Però merita di essere
letta comunque. La capacità di Katniss di inchiodarmi alle pagine è
stata inaspettata e folgorante. E i suoi argomenti non si riducono ad
una storia d'amore e qualche incerto combattimento. Ammetto però
che, dopotutto, il trailer aveva confuso anche me, con tutti quei
faccini puliti, le strade ordinate, non una goccia di sangue. Non so
nel film, ma nel libro il sangue sgorga a fiotti. Il Forno. I bambini
che muoiono di fame. I minatori.
Concludo con quanto mi ha
portato a prendere in considerazione la lettura di Hunger Games. Mesi
fa ero in aeroporto e attendevo trepidante l'arrivo di mia sorella.
Che forse ha contribuito con la sua sola esistenza a farmi piangere,
pensando a Katniss e Prim. Fosse capitato a noi, forse ci saremmo
ammazzate nel tentativo di salvarci a vicenda. Comunque, ero in
aeroporto e l'aspettavo. Quando ad un certo punto, la ragazza seduta
di fronte a me comincia a piangere. Una ragazza inglese, di circa
vent'anni, che singhiozza mentre legge Hunger Games. E, ancora più
importante, mentre piange, non smette di leggere.
Quindi, beh, era un
deciso invito alla lettura. Grazie, sconosciuta ragazza
dell'aeroporto. Le tue lacrime non sono andate sprecate. E adesso
posso tornare a vivere come un essere umano al di fuori di quelle pagine.