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E così, mentre Halloween
si avvicina, io continuo a dedicare le mie letture al puro horror,
così da potervi offrire in sacrificio (sì, lo so, non è un
sacrificio, sto solo cercando di entrare nell'ottica horror. Un po'
di atmosfera, su!) qualche recensione in tema con la festività .
Inizialmente, come avevo profetizzato tempo addietro, avevo pensato
di darmi, in onore del gusto dell'orrido e del putridume letterario,
alla barbara recensione/massacro di Opere Brutte. Più
precisamente, finti-horror porneggianti. Sapete, quando per dare
risalto ad una trama inconsistente e a personaggi insipidi ci s'inventa che uno è bello-ricco-immortale/bello-prescelto-coi-poteri e
qualcuno vuole farlo fuori Perché Sì. Recensioni fatte più
per maligno divertimento che per reale interessamento nei confronti dell'opera o di voi lettori. Però vagheggiando per
gli scaffali di quella fornitissima – per quanto odiata –
biblioteca, storco il naso all'idea di sprecare il mio tempo con dei
Libri Brutti. Voglio dire, con tutta quella meraviglia a mia
disposizione devo proprio andarmi a cercare il porno-vampiro col
lucida-labbra? No, dai. No. E allora sono tornata più e più volte a
prendere e restituire libri, a cercarne di meritevoli e interessanti.
E ovviamente horror.
E ho notato una cosa ben
strana.
Possibile che le altre
case editrici abbiano lasciato perdere i romanzi dell'orrore? È
forse diventato un genere di nicchia? Ma quando è successo e perché?
E com'è che non me ne sono accorta? Che diavolo è successo?
Fatemi sapere cosa ne
pensate, che magari sono io ad essere editorialmente paranoica o
schifosamente pignola. Frattanto sto terminando la lettura di Dal
profondo delle tenebre di Michael Laimo (e indovinate un po'
la casa editrice...) e guardo con vero terrore il libro di
Introduzione alla statistica che staziona intonso sul mio comodino.
Rabbrividisco al solo pensiero di sfogliarlo.
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