- Ottieni link
- X
- Altre app
- Ottieni link
- X
- Altre app
Forse è stato questo temporale inaspettato a suggerirmi la recensione che vado a cominciare.
Questa mattina, infatti – anche se sarà quasi pomeriggio, quando pubblicherò il post, considerando quanto sono svelta – intendo scrivere di uno dei libri che più ha segnato la mia infanzia e che sicuramente ho già citato qua e là , tra una recensione e l'altra. 'Ronja', di Astrid Lindregn. La mia copia – che in realtà sarebbe di mia sorella, ma soprassediamo – è ingiallita, con gli angoli smussati e la copertina percorsa da pieghe simili a cicatrici. È una vecchia edizione dei Miti Junior Mondadori e un bollino recita un prezzo che mi fa sorridere con nostalgia. 6900 lire. Quale libro, ormai, costa 6900 lire?
Ma andiamo avanti.
Ronja.
Ronja è la protagonista assoluta del libro, una bambina coraggiosa e vivace, figlia di Matteo, capo dei briganti che abitano Castelmatteo, nel bel mezzo del Bosco Matteo. La storia si apre con la nascita di Ronja, l'ansia amorevole del padre, un tremendo temporale e le grida selvagge delle strigi. Lovisa, la madre, canta in attesa della nascita della bimba, nella speranza che nasca allegra. E quando la piccola Ronja si affaccia al mondo, Matteo va in estasi e la banda festeggia. Una bambina dagli occhi vispi e accesi, che sembra già capire tutto. E, soprattutto, l'erede di Matteo. E proprio quella notte, un fulmine colpisce nel mezzo Castelmatteo, formandovi un immenso cratere: il castello rimarrà diviso in due parti, separato solo da quella che i briganti chiameranno 'Bocca dell'Inferno'.
Sarà sulla Bocca dell'Inferno che incontrerà Birk. Si scruteranno da un lato all'altro dell'abisso, due bambini, due figli di briganti, ma di clan rivali. Birk, figlio di Borka, l'acerrimo nemico di Matteo, che impazzirà di rabbia quando verrà a sapere che l'altro lato di Castelmatteo è stato occupato nottetempo dalla banda di Borka. Castelmatteo e Forte Borka e tra loro la Bocca dell'Inferno.
Mi fermo qui. 'Ronja' è un racconto commovente, dolce e vivace. Svelto, perché gli avvenimenti si susseguono veloci tra le pagine, ma intenso. Il ritratto di una ragazzina forte e selvaggia e del bosco che tutti noi vorremmo poter visitare, da piccoli, abitato da creature fantastiche e pericolose – le strigi, i griginani, i culotti e gli ombrignomi. Una freccia che si conficca nel profondo del lettore.
Che altro dire? Ho amato questo libro. Non ricordo bene che età avessi quando l'ho letto per la prima volta, dovevo avere intorno ai dieci anni, ma rileggendolo mi ritrovo persa ancora adesso, a vagare per Bosco Matteo.
Ad ogni modo, per questo capolavoro vale quanto ho detto per Strega come me e La figlia della Luna. Se avete nipotine, figlie di amiche, figlie vostre, giovanissime vicine di casa annoiate, regalateglielo. Poi rubateglielo.
E, come sempre, buona lettura :)