Il
papavero
La
cosa stupenda
è
non avere una mente. Sentimenti:
oh,
di questi ne ho; mi
governano.
Ho
un
signore in cielo
che
si chiama sole, mi apro
per
lui, gli mostro
il
fuoco del mio cuore, fuoco
come
il suo aspetto.
Cosa
potrebbe essere una tal magnificenza
se
non un cuore? Oh miei fratelli e sorelle,
eravate
come me una volta, tanto tempo fa,
prima
di divenire umani? Vi siete
concessi
il privilegio
di
aprirvi una volta, voi che non vi sareste
aperti
mai più? Perché in verità
io
ora parlo
come
fate voi. Parlo
perché
sono distrutto.
***
The
great thing
is
not having. Feelings:
oh,
I have those; they
govern
me. I have
a
lord in heaven
called
the sun, and open
for
him, showing him
the
fire of my own heart, fire
like
his presence.
What
could such glory be
if
not a heart? Oh my brothers and sisters,
were
you like me once, long ago,
before
you were human? Did you
permit
yourselves
to
open once who would never
open
again? Because in truth
I
am speaking now
the
way you do. I speak
because
I am shattered.
The
red poppy, Louise Gluck da West of your cities (minimum
fax, 2003) a cura di Mark Strand e Damiano Abeni
(non
riesco ad amare la poesia, se non quando me la trovo davanti per
caso. e allora facciamo che ogni tanto mi capiterà come per caso
di sfogliare una raccolta, di scoprire un autore, di lanciarvi quello
che ho tra le mani. un regalo che faccio a me, fingendo di farlo a
voi).