Poesie per chi non ama la poesia #5


Il papavero

La cosa stupenda
è non avere una mente. Sentimenti:
oh, di questi ne ho; mi
governano. Ho
un signore in cielo
che si chiama sole, mi apro
per lui, gli mostro
il fuoco del mio cuore, fuoco
come il suo aspetto.
Cosa potrebbe essere una tal magnificenza
se non un cuore? Oh miei fratelli e sorelle,
eravate come me una volta, tanto tempo fa,
prima di divenire umani? Vi siete
concessi il privilegio
di aprirvi una volta, voi che non vi sareste
aperti mai più? Perché in verità
io ora parlo
come fate voi. Parlo
perché sono distrutto.

***

The great thing
is not having. Feelings:
oh, I have those; they
govern me. I have
a lord in heaven
called the sun, and open
for him, showing him
the fire of my own heart, fire
like his presence.
What could such glory be
if not a heart? Oh my brothers and sisters,
were you like me once, long ago,
before you were human? Did you
permit yourselves
to open once who would never
open again? Because in truth
I am speaking now
the way you do. I speak
because I am shattered.

The red poppy, Louise Gluck da West of your cities (minimum fax, 2003) a cura di Mark Strand e Damiano Abeni

(non riesco ad amare la poesia, se non quando me la trovo davanti per caso. e allora facciamo che ogni tanto mi capiterà come per caso di sfogliare una raccolta, di scoprire un autore, di lanciarvi quello che ho tra le mani. un regalo che faccio a me, fingendo di farlo a voi).