Poesie per chi non ama la poesia #5

Smantellare il silenzio


Prima lavagli le orecchie,
adagio, così non traboccano.
Con un fischio acuto squarciagli il ventre,
Se dentro ci sono ceneri, chiudi gli occhi
e soffiale in qualsiasi direzione indichi il vento.
Se c'è acqua, acqua addormentata,
porta la radice di un fiore che non beve da un mese.

Quando arrivi alle ossa,
e con te non c'è il cane,
e non hai una bara di pino
né un carro tirato da buoi per farle sbatacchiare,
infilatele lesto sotto la pelle.
La prossima volta che ti stringi tra le spalle
le sentirai premere contro le tue.

Adesso è buio pesto.
Adagio e con pazienza
cercagli il cuore. Dovrai
inoltrarti parecchio strisciando nei cieli vuoti
per percepirne il battito.

Dismantling the Silence


Take down its ears first,
Carefully, so they don't spill over.
With a sharp whistle slit its belly open.
If there are ashes in it, close your eyes
And blow them whichever way the wind is pointing.
If there's water, sleeping water,
Bring the root of a flower that hasn't drunk for a month.

When you reach the bones,
And you haven't got a dog with youm
And you haven't got a pine coffin,
And a cart pulled by oxen to make them rattle,
Slip them quickly under your skin.
Next time you hunch your shoulders
You'll feel them pressing against your own.

It is now pitch dark.
Slowly and with patience
Search for its heart. You will need
To crawl far into the empty heavens
to hear it beat.

Charles Simic, da Dismantling the Silence (1971) – nell'antologia di poesia americana West of your cities (minimum fax, 2003) a cura di Mark Strand e Damiano Abeni

 (non riesco ad amare la poesia, se non quando me la trovo davanti per caso. e allora facciamo che ogni settimana mi capiterà come per caso di sfogliare una raccolta, di scoprire un autore, di lanciarvi quello che ho tra le mani. è un regalo che faccio a me, fingendo di farlo a voi)