Doppio sogno di Arthur Schnitzler

Doppio sogno di Arthur Schnitzler, edizione Adelphi tradotta da Giuseppe Farese. Una novella celebre, un titolo che prima o poi tutti abbiamo sentito nominare. Quando l'ho pescato da uno scaffale della biblioteca, pochi giorni fa, non ho neanche letto un briciolo di trama, la quarta di copertina mi è rimasta estranea. Ho scoperto solo a lettura iniziata, per dire, che è stato d'ispirazione a Kubrick per Eyes Wide Shut nel 1999. Ultimamente mi sono ripromessa di leggere un po' di tutti quei titoli che “prima o poi sono da leggere”. Classici, cult, letteratura italiana. Non so, negli ultimi tempi ho voglia di capire e scandagliare la letteratura più a fondo, un libro per volta, senza limitarmi a leggere per divertirmi, - certo, se poi un titolo non dovesse piacermi, lo abbandonerei senza troppi rimpianti. Ma mi è venuta voglia di dare un senso al mio percorso di lettrice, di seguire una logica conoscitiva nello stilare le prossime letture.
Dunque, dicevo, Doppio sogno, edito per la prima volta nel 1926.
Siamo a Vienna, e la novella inizia con una scena di intimità domestica, moglie e marito che si parlano la sera, dopo cena. La bambina – sei anni – è a letto e ora hanno finalmente l'opportunità di stare da soli, di riflettere sulla festa in maschera della sera prima, durante la quale sono stati separati per un breve periodo dagli altri invitati, e da lì parte il racconto di fantasie, ricordi e desideri, da una parte e dall'altra. Il protagonista, Fridolin, rimane piuttosto scosso dal racconto tutto sommato blando della moglie, che gli parla di un ufficiale danese incrociato durante la luna di miele.
Viene chiamato d'urgenza al capezzale di un malato – è un medico privato – e deve separarsi dalla moglie Albertine, troncando a metà quel gioco di confidenze e confessioni.
Quella notte, per Fridolin, sarà strana. Ancora turbato dal racconto della moglie, cui riandrà con la mente di tanto in tanto e con stato d'animo altalenante, si troverà a saltare da una situazione improbabile all'altra, tutte scene che vedranno al centro una figura di donna, e un forte desiderio. Quella notte, per lui, sarà davvero un sogno, o forse un incubo. Forti toni onirici e misteriosi, che puntano sull'influenza della psicanalisi freudiana. Sogni, maschere, nudità. Goffe indagini, dubbi.
Una lettura breve, curiosa, inaspettatamente piacevolissima, - non mi aspettavo una scrittura così fluida e insieme raffinata, leggera e semplicemente bella.
Ho quasi l'impressione di aver barato, deputando a Doppio sogno il compito di traghettarmi più in profondità tra le pieghe della letteratura. Lo consiglio spassionatamente, - ne cercherò una copia per la mia coinquilina, sono certa che le piacerà un sacco.