Capitano,
per forza di cose, quei periodi in cui continui stress si
intervallano a continui impedimenti; in cui da una sfiga si passa
all'altra, e nel farlo ci si immerge in una pozzanghera fino alle
ginocchia. Capita, è la vita. Sono brevi fasi in cui il karma ti
mette alla prova per vedere se riesci ad augurare una buona giornata
al panettiere anche se la tua è iniziata con la nuvola di Fantozzi
sulla testa.
Passano, eh.
Poi passano.

Per diversi
anni i miei libri di conforto sono stati prevalentemente di genere
fantastico; J.K. Rowling, Terry Pratchett, Walter Moers, un sacco di
Neil Gaiman e Diana Wynne Johnson.
Inizio da
Terry, dal buon Pratchett e dal suo Mondo Disco, quell'universo
bizzarro in cui ambienta (quasi) tutti i suoi romanzi, in cui una
Tartaruga gigante solca lo spazio, con tre elefanti che le ruotano
sul carapace e un piatto disco ne sormonta le schiene. Ecco, quel
disco è la Terra. Solo che è un disco. Potrei segnalare le numerose
saghe di Terry ambientate nel Mondo Disco – la sua Commedia Umana –
ma mi limito alle tre più apprezzate da me (la serie delle Streghe e
quella di Tiffany) e da tutti i miei amici adoratori di Pratchett (il
ciclo della Guardia cittadina).
Oh, non so
che farci, per me Un cappello pieno di stelle e La corona
di ghiaccio (secondo e terzo libro del ciclo di Tiffany) sono dei
capolavori. Ho ancora i brividi a distanza di anni all'urlo
dell'Invernaio.
Segnalo
anche un romanzo singolo che mi ha fatto schiantare dalle risate
sulla fama e sul mondo dello spettacolo, Stelle cadenti. Un
romanzo con almeno MILLE ELEFANTI!
(È una
citazione. Capirete poi).
Per Moers,
parto da quello che mi è piaciuto di meno, Le tredici vite e
mezzo del capitano orso blu. Lo cito perché è piaciuto
moltissimo a diversi lettori fidati di mia conoscenza, ma a me non
aveva preso granché. Non fosse stato per l'anima meravigliosa che mi
ha regalato poco dopo L'accalappiastreghe, forse non l'avrei
più considerato come autore. E dopo L'accalappiastreghe, che
parla del sodalizio tra un gatto e un alchimista che vuole trarne il
grasso per farne un ingrediente, è stato il momento di Rumo,
ramingo croccamauro avventuriero. In un mondo finzionale abitato da
esseri assurdamente bizzarri, nel senso migliore che si possa
concepire. E poi La città dei libri sognanti, un'immensa
celebrazione all'amore per la lettura e per tutto ciò che è strano
e storia. Anche lui, come Pratchett, ha creato un universo finzionale
in cui ambienta una buona fetta della sua produzione, e tutti i
titoli che ho citato, Zamonia.
Neil Gaiman
è tuttora il mio autore preferito, ma qui mi viene da consigliare
nello specifico due libri: Stardust, che ho riletto da poco
dopo quasi dieci anni, e che ho riscoperto meraviglioso, e Nessun
dove, un romanzo che da sempre adoro, e che sento intensamente
mio. Il primo narra di una stella che si è persa sulla Terra, e del
viaggio che deve compiere insieme a un ragazzo, è una favola che si
macchia talvolta della crudeltà di alcuni personaggi, ma che
mantiene un tono fiabesco, che mi ricorda quando da bambina scendevo
in giardino a cercare le fate sotto le corolle dei fiori.
(avrò avuto
quattro-cinque anni, eh).
Il secondo è
di un fantastico pervaso però da una spietatezza di fondo. Un tizio
che si ritrova invischiato suo malgrado in problemi troppo grandi con
forza troppo grandi, a Londra di Sotto, tra divinità e becera,
antichissima fattuccheria.

Per quanto
riguarda J.K Rowling, dubito sia il caso di consigliare apertamente
Harry Potter. E dai.
Questo per
quanto riguarda il fantastico che, come dicevo, per anni è stato il
mio primario genere di conforto. Ho notato, tuttavia, che negli
ultimi anni, in periodi particolarmente maligni tendo a rivolgermi ai
classici inglesi. Non saprei dire per quale motivo; sarà
l'ambientazione rilassante, il fatto che ormai la conosco come le mie
tasche, sarà che erano tempi più quieti, sarà lo stile. Non saprei
dire perché, ma quando la testa mi brucia, mi rivolgo oggi più a
Jane Austen che a Terry Pratchett. Chiacchiero spesso qui di zia
Jane, e cito giusto qualche vecchio post qui e qui. Il
mio romanzo preferito all'interno della sestina eletta rimane Emma,
ma è breve la distanza che lo separa da Orgoglio e pregiudizio
e da Ragione e sentimento.
La mia
sorella Bronte, Charlotte. Adoro Jane Eyre, che sto rileggendo
per la prima volta – un giorno mi spiegherò meglio –, e
Villette, forse il mio preferito.
Elizabeth
Gaskell, soprattutto Nord e Sud – avete visto la serie BBC?
- e Mogli e figlie.
George
Eliot, e i meravigliosi Il mulino sulla Floss e Middlemarch.
Frances
Hodgson Burnett, autrice resa celebre da Il giardino segreto,
di cui ho apprezzato assai di più la produzione al di fuori della
letteratura per l'infanzia. Un matrimonio inglese,
L'imprevedibile destino di Emily Fox-Seton e La vita
inusuale di T. Tembaron.

I titoli non
mancano, vedete bene. È anche vero che i classici prima o poi
finiscono, per forza di cose, non si tratta di una produzione
aggiornabile. Ma, tralasciando quanto sia dopotutto difficile
arrivare all'ultimo dei classici inglesi, è ben possibile che per
allora il mio genere di conforto sia mutato di nuovo. Che come sono
passata dal fantastico alla letteratura inglese, io mi rivolga tra un
paio d'anni al noir americano anni '30-'40, o alla poesia russa o a
chissà che altro ancora.
Tutto ciò
che posso dire con questo post, decisamente troppo lungo e
visibilmente raffazzonato, un agglomerato di titoli in lista svolta
più emotivamente che razionalmente, è che i libri ci sono.
Ci
aspettano, e qualche volta ci abbracciano.
Sono un passo dietro a te nella questione generi letterari di conforto, nel senso che anche io non mi rivolgo più ai fantasy ma ancora non ho trovato con cosa sostituirli... risultato: i periodi no tendono a trasformarsi in blocco del lettore con aumento di stress e nervoso vario ed eventuale >__<
RispondiEliminaQuasi quasi provo con i classici inglesi pure io.
Ciao, sono Theresa Williams Dopo essere stata in relazione con Anderson per anni, ha rotto con me, ho fatto tutto il possibile per riportarlo indietro ma tutto era invano, lo volevo tanto indietro a causa dell'amore che ho per lui, Gli ho chiesto tutto, ho fatto delle promesse ma lui ha rifiutato. Ho spiegato il mio problema alla mia amica e lei mi ha suggerito di contattare un incantatore che potrebbe aiutarmi a lanciare un incantesimo per riportarlo indietro ma io sono il tipo che non ha mai creduto nell'incantesimo, non ho avuto altra scelta che provarlo, io mail il mago, e lui mi ha detto che non c'era problema che tutto andrà bene prima di tre giorni, il mio esempio tornerà a me prima di tre giorni, ha gettato l'incantesimo e sorprendentemente nel secondo giorno, era circa 4:00. Il mio ex mi ha chiamato, ero così sorpreso, ho risposto alla chiamata e tutto quello che ha detto è che era così dispiaciuto per tutto quello che è successo che voleva che tornassi da lui, che mi amasse così tanto. Ero così felice e sono andato da lui che è così che abbiamo iniziato a vivere felici insieme di nuovo. Da allora, ho promesso che chiunque conosca che ha un problema relazionale, sarei di aiuto a tale persona riferendomi all'unico e potente incantatore che mi ha aiutato con il mio problema. email: {drogunduspellcaster@gmail.com} puoi inviarlo via email se hai bisogno della sua assistenza nella tua relazione o in qualsiasi altro caso.
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Ciao. Sono contenta di aver letto il tuo post, perché Moers non lo conoscevo e ora mi hai messo curiosità di leggerlo. I libri mi hanno aiutata in periodi neri della mia vita, ma è proprio così che ho capito che la mia passione per loro era davvero forte :-)
RispondiEliminaI generi di conforto sono indispensabili, specie quando poi come in questo caso fungono anche da ispiratori.
RispondiEliminaMi hai permesso di conoscere un autore che non conoscevo e che ora mi interessa moltissimo come Moers, e di questo non posso che ringraziarti.
Tendo a non rileggere i libri che ho già letto, da qualche anno ormai, quindi un genere di conforto ora come ora non ce l'ho. Un tempo rileggevo tutti i fantasy che avev amato di più, vedi Harry Potter, Abarat, ma anche i libri per bambini della mia infanzia, quindi tutta la produzionedi Rolad Dahl :D
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