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Ma
andiamo con ordine. Il libro inizia con uno sguardo da metà libro,
con Daniele che fa la spesa in un supermercato insieme a Claudio, o
meglio Claudette, che gli indica con entusiasmo un tipo “bono”. E
da questo punto in poi Daniele inizia a raccontare come ci sia
arrivato a fare la spesa col suo migliore – unico – amico
Claudette, un omosessuale che vira verso la quarantina, pelato e
panciuto e portatore di tutti i luoghi comuni più teatrali e
fastidiosi mai concepiti sull'omosessualità.
Ora,
breve paragrafo di spiegazione. Le Claudette esistono. Non sono
tante. Sono una percentuale infinitesimale. Ma cristo se esistono. Ne
ho conosciuti un paio. Non so perché riversino su di sé tutta
questa informe masnada di preconcetti. Ma esistono. Non prendetevela
con l'autore. Questo libro è omofobia-free.
Dicevo
che Daniele inizia a raccontare di come sia arrivato a conoscere
Claudette e a farsi una carriera come scrittore di porno gay per la
rivista Vero Maschio. Inizia dalle basi, da quando viveva coi
genitori, succube della madre, la Signora Lina, che è riuscita a
condurlo sulla strada della traduzione della collana Golden Heart –
tipo Harmony – facendogli incontrare il direttore Ernesto, che l'ha
poi preso con sé nel passaggio alla narrativa gay. E poiché Daniele
non è che sappia molto del mondo gay – o di qualsiasi altro mondo
– decide di approcciarvisi e di studiarlo dall'interno.
Daniele
non ha un vero e proprio punto fermo. Rifugge la responsabilità di
una decisione propria, si lascia scorrere lungo le altrui direzioni.
Prima la Signora Lina, poi il direttore di collana Ernesto, poi
Claudette. È un personaggio buffo, anche per il modo in cui accetta
la propria ignavia. Sa di essere quello che è, almeno in parte.
Almeno in parte.
È
curioso che una lettura così scorrevole e leggera possa rivelare una
doppia lettura più complessa. Sul finale Daniele analizza la
situazione sentimentale di Claudette, ed è chiaro che le parole a
lei dedicate potrebbe rivolgerle anche a se stesso. Ad un certo punto
uno dei romanzi commissionati dalla collana Vero Maschio inizia ad
avere riferimenti piuttosto evidenti con la vita di Daniele, e
davvero non è chiaro fino a che punto, in che modo. “Se”, ecco.
Se.
Di
più non dico, per ovvi motivi. Però consiglio questo libro
veramente un sacco, mi sono divertita moltissimo a leggerlo. Ed è
raro trovare un libro così apertamente divertente, così poco serio
e insieme intelligente.
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