Un giorno questo dolore ti sarà utile di Peter Cameron

A poche pagine dall'inizio di questo libro, già avevo ficcato l'autore nella lista dei desideri di compleanno. Anzi, mi era già svicolato nell'angolo in cui custodisco i miei autori preferiti. Davvero, c'è voluto pochissimo. Un giorno questo dolore ti sarà utile di Peter Cameron, tradotto da Giuseppina Oneto e edito da Adelphi nel 2007. Sono abbastanza certa che domani mio padre mi regalerà Quella sera dorata, e non potrei essere più lieta.
Non c'è poi moltissimo da scrivere, su questo libro, e infatti è per questo che ne chiacchiero stasera, che sono piena di cose da fare. È un libro breve, che ho letto in una mezza giornata, senza quasi riuscire a fermarmi, e che mi ha lasciata soddisfatta come mi capita di rado.
È James a parlare, a raccontare. Questo ragazzo che dovrebbe iniziare a frequentare l'università, ma che proprio non ne ha voglia. Vive con la sorella maggiore e la madre, con le quali ha un rapporto altalenante, dalle quali si tiene a distanza. Adora la nonna, che va a trovare spesso. Lavora nella galleria d'arte della madre insieme a John, che considera un suo amico.
James mi piace e mi piace pensare che, per il breve tempo che è durata la lettura, siamo riusciti a fare amicizia. È un ragazzo intelligente, calmo, acuto, che pare agitarsi in bilico tra ciò che sarebbe sensato fare e l'angolo lontano in cui vorrebbe rifugiarsi a leggere. Va da una psicologa per qualcosa che gli è successo durante uno di quei bizzarri ritiri scolastici americani, e che svela verso la fine. C'è una diagnosi che sbircia da sotto la carta, inespressa, ma non ha importanza.
E questo è un brevissimo periodo della vita di James, in cui tuttavia riusciamo a conoscerlo a fondo, più di quanto non si conosca lui stesso. James il refrattario. James l'ingarbugliato.
Superfluo sottolineare che lo consiglio e che l'ho adorato. È da leggere. O almeno, è uno dei libri che trovo imprescindibili, anche se a giudicare da Anobii et similia non siamo poi in tantissimi a pensarlo. Però per me è un libro speciale, e se capitate spesso da queste parti e vi siete fatti un'idea dei libri che trovo 'speciali', beh, vedete voi.
Io non attendo che di procacciarmi tutto ciò che Cameron ha liberato nel mondo.