Il ritorno di Anne Rice - Prince Lestat

No.
Qui non si sta dando abbastanza attenzione al fatto che Anne Rice, la mia diletta, la mia adorata, l'imprescindibile Regina dei Vampiri, ha terminato il nuovo volume delle Cronache dei Vampiri, Prince Lestat, che in America uscirà a fine ottobre.
Una considerevole parte di me ha iniziato a scodinzolare non appena ha letto la notizia. Anne Rice. Le Cronache dei Vampiri. Cavolo.
Per anni Anne Rice è stata la prima risposta che mi veniva in mente quando mi chiedevano chi fosse il mio scrittore preferito. Ora altri nomi si affacciano nella mia testa, ma Anne Rice è sempre lì a sbirciare, a braccia conserte, con un piede che sporge verso l'esterno. Anne è Anne. È con lei che ho iniziato ad amare i vampiri. Finisco puntualmente per lamentarmi, ogni volta che si accenna alle suddette aguzze sanguisughe, di quanto sia facile trovare un libro sui vampiri, e di quanto per contro sia difficile trovare un 'buon' libro sui vampiri.
Certo, parto da pretese piuttosto alte. Parto da Louis, da Lestat, da Armand. Marius, in realtà, mi è sempre stato un po' sulle scatole, che ci posso fare? Ma se non avete ancora letto i libri di Anne, probabilmente non avrete idea di chi siano i personaggi di cui chiacchiero. O forse sì, magari avrete visto il film con Brad Pitt e Tom Cruise. All'epoca mi era piaciuto un sacco, nonostante i cambiamenti. Peccato per il film de La regina dei dannati, che è più o meno un insulto a qualsiasi produzione cinematografica che sia mai stata tratta da un libro. Giuro, è pessimo. Squallido a livelli che passerei ore a riderne, se non fosse che idolatro le Cronache da cui è tratto.
E dunque, che dicevo?
Un nuovo libro delle Cronache dei vampiri. Ho fino paura di chiedere alla Longanesi se hanno intenzione di pubblicarlo o meno, non credo che saprei reagire a un eventuale rifiuto con classe e decoro.
Nel frattempo... massì, nel frattempo consiglierò a chiunque di leggere Intervista col vampiro e seguiti. Sono libri stupendi, scritti quando il vampiro non era ancora un essere romanticamente sbriluccicante, né una specie di fighetto iper-sessuato. Erano esseri umani trasformati in mostri, tormentati dalla propria immortalità, consapevoli di essere la peste del mondo. Erano personaggi complessi, un po' barocchi, eccessivi e meravigliosi da leggere.

Cristo, non so come reagirei se la Longanesi non pubblicasse Prince Lestat.