Questa
mattina sono tornata alla libreria di cui vi favellavo qualche post
fa, munita di un telefono ultra-tecnologico – prestatomi da madre,
che io preferisco quelle scatolette di potenza che se cadono spaccano
il pavimento – avente la funzione di registratore e un quaderno con
qualche appunto sulle domande da porre al libraio. Al momento sto
ricomponendo il tutto, tagliando le pause e correggendo quella
grammatica che l'oralità tende a inibire. Sono già a buon punto e
spero di riuscire a pubblicare qui la suddetta intervista nei
prossimi giorni. Spero che non si rivelerà interessante solo per me
e lancio un'occhiataccia ricolma d'invidia ai lettori torinesi, che
tra qualche mese potranno usufruire di ciò che il destino beffardo mi ha
tolto.
Da
quando tengo questo blog mi capita spesso di cambiare idea. Tra i
commenti di voi lettori trovo sempre aspetti mai considerati,
esperienze incisive, dubbi e riflessioni che arricchiscono la
discussione e nutrono questo piccolo spazio virtuale molto più di
quanto non facciano i miei post. Questo sia per sottolineare – era
un po' che non lo facevo – quanto gradisco la vostra compagnia e
per rettificare un post precedente, questo qui, che avevo dedicato
alle librerie indipendenti. Continuo a pensare che la concorrenza sia
il massimo incentivo al miglioramento e che un po' di sana rivalità
sia quello che ci vuole tra esercizi commerciali. Però per adesso
non mi pare che ci siano le condizioni per una 'sana rivalità' tra
librerie indipendenti e grandi catene. Le rotelle nel mio cervello
continuano a roteare e ancora non si sono fermate in una solida
decisione. Potremmo riaprire il discorso iniziato qui e qui, se
volete. Così l'intervista al libraio ci trova tutti arzilli e
preparati.
Nel
frattempo, mi darò alla compilazione del meme passatomi da Nick
Parisi di Nocturnia, un allegro Liebster Award. Grazie a Nick per
avermi pensato e via col regolamento!
- Postare 11 informazioni su di sé.
- Rispondere alle 11 domande stabilite dalla persona che ha passato il premio.
- Scegliere 11 persone da premiare.
- Andare nel loro blog a informarli.
Via!
Seguo
moltissimi Youtubers, soprattutto inglesi e spesso faccio colazione
guardando i loro video.
Da
qualche tempo ho deciso di tentare d'imparare a suonare il violino.
Sì, lo so che l'età dell'apprendimento è un po' passata, ma è una
cosa che ho sempre voluto fare... quindi boh, perché no?
Al
momento sto ascoltando 'Call me maybe'. Fa male anche a me. La sto
anche ballando.
Seguo
una moltitudine di serie televisive e attendo con impazienza le
prossime puntate di Breaking Bad, Once Upon a Time e Downton Abbey.
Credo
che, in un certo senso, Chagall, Bulgakov e Tchaikovsky si possano
considerare fratelli.
Non
vedo l'ora di trasferirmi dalla mia amica e poterle fare un po' da
colf-massaia-madre.
Negli
ultimi tempi ho discusso animatamente su Facebook per questioni
politiche. Diciamo che la mia sopportazione per l'inadeguatezza
intellettuale sta scemando rapidamente.
Talvolta
tento di riordinare la mia stanza. Purtroppo comincio sempre dai
libri e lì mi perdo: smuovo volumi, li accosto, li soppeso, cambio
collocazione, rimugino quale ordine seguire (per autore o per casa
editrice? Cromatico o per altezza del libro?) e alla fine rimane una
camera caotica ma con librerie organizzatissime.
Niente
mi fa piangere quanto la scena di Casper in cui lui chiede a
Christina Ricci 'Posso tenerti con me?'. E quella dannata,
meravigliosa colonna sonora... Argh, solo a pensarci...
Mi
sto riscoprendo particolarmente pignola, ma solo per quanto riguarda
i libri, in ogni loro aspetto.
E
infine, gioisco come non mai per il sorgere dell'autunno che poco a
poco si appropinqua.
Veniamo
dunque alle domande di Nick!
Ti
offrono il lavoro dei tuoi sogni alle condizioni economiche che
desideri, solo che in cambio dovresti trasferirti in un altro stato
entro 24 ore lasciando tutto: moglie\ marito e figli senza poterli
vedere per mesi. Accetteresti?
Senza
neanche passare dal via. Datemi della cinica, ma non ci penserei due
volte.
C'è
una persona che ti piace molto, solo che al primo appuntamento scopri
la persona in questione è altamente razzista. Come ti regoli?
Dipende
un po' dal momento. Se mi sento in vena, mi calo nel turpiloquio più
esplicito e volgare chi'io possa trovare e poi me ne vado. Sennò mi
limiterei a sorridere, a voltare le spalle e andarmene. Non sono cose
su cui posso transigere, uscire con una persona razzista è come
immergersi nello sterco.
Un
parente (diciamo il lontano cugino che si è sempre comportato come
se tu non fossi nemmeno degno di guardarlo in muso) che non senti da
anni si fa vivo all'improvviso e ti chiede se puoi ospitarlo per
qualche settimana finchè non trova un lavoro.
Come
reagisci?
Mi
si è allagato il gatto.
La
scusa migliore che hai mai trovato per non fare una cosa.
Di
solito non cerco scuse, ammetto semplicemente di non averne voglia.
Meglio
la sincerità sempre e comunque o di tanto in tanto una bugia ci può
stare? E in quali occasioni?
Sincerità
sempre e comunque.
L'Italia
è....(continua la frase) una
dicotomia ingestibile.
L'Italia
non è...(come sopra, continua la frase) pronta.
Quale
personaggio famoso ti piacerebbe essere anche solo per un giorno.
Gordon
Ramsay.
In
Tv cambi canale quando vedi apparire....
Ferrara.
Di solito insulto vigorosamente la televisione mentre cerco il
telecomando.
I
Maya avevano ragione! Come passeresti gli ultimi giorni prima
dell'"evento"?
Divertendomi.
Ancora non posso saperlo, ma immagino che seguirei il mio istinto e
farei ciò che ho voglia di fare in quel preciso momento.
Probabilmente mi vestirei in modo bizzarro, saltellerei in giro e
andrei a trovare amici e parenti cercando di trascinarli con me, che
'del doman non c'è certezza'.
I
Maya avevano torto! Il 21\12\2012 non succede niente. Qual'è la
prima cosa che fai il giorno dopo?
Postumi
della sbornia?
Ora.
Amici miei. Io lo so che dovrei pensare ad altre 11 domande e proclamare
undici blogger. Ma devo ancora finire di trascrivere l'intervista,
devo correre a fare la spesa e credo che se fissassi lo schermo
ancora per cinque minuti mi si licenzierebbero le cornee. Perciò
perdonatemi, ma non ho la forza di slanciare altrove questo meme.
Se
intendete perdonarmi, a presto. Altrimenti... non so, facciamo che se
dovessi incontrarvi vi darò un cioccolatino. Va bene? Siamo intesi,
eh.