1Q84 - Haruki Murakami


Lo ammetto, sono già a metà de 'Il caso Jane Eyre'. Stupendo, fulgido, vorticoso. E mi lascia un po' tramortita, con la testa ancora impigliata alle pagine, un piede in questo mondo e uno affondato tra le righe. Sono fortunata, è un periodo in cui becco solo letture meravigliose.
Come '1Q84' di Haruki Murakami. Lo ammetto, l'inizio mi ha lasciata un po' dubbiosa e sconcertata. Murakami a tratti ha questo difetto, è troppo esplicito. E non intendo esplicito con riferimento alle scene di sesso, anzi, quelle sono descritte con una certa delicatezza, almeno in questo particolare romanzo. No, mi riferisco a come spiega i personaggi. La prima parte è una cascata quasi ininterrotta di informazioni non richieste, piallate con troppa forza nella storia. Le prime pagine le ho trovate tutt'altro che fluide. Poi arrivata a un certo punto il romanzo ha quasi cominciato a sfogliarsi da solo.
Inizia con Aomame, una bella donna di trent'anni che rischia di tardare ad un appuntamento di lavoro, bloccata nel taxi per colpa di un incidente sulla tangenziale. Conversa un poco col tassista e poco dopo questo le consiglia, se l'incontro è proprio urgente, di scendere dal taxi e raggiungere una scala di emergenza poco lontana, scendere, raggiungere un tunnel e sbucare dall'altra parte, in un punto vicino ad una fermata della metropolitana. E Aomame accetta. E da lì in poi tutto cambia. La storia stessa cambia e Aomame viene a conoscenza di un grosso incidente riguardante una sparatoria tra un gruppo terroristico e la polizia avvenuto due anni prima, nel 1982, di cui non aveva mai sentito parlare. Un incidente che ha delle comprensibili ripercussioni, che è stato al centro della cronaca per mesi, ma di cui Aomame non si ricorda affatto. Per non parlare delle due lune in cielo.
Aomame non si può definire un'assassina a pagamento. È molto di più e qualcosa di meno. Non si tratta di soldi né di sadismo. Forse c'è una punta di vendetta, ma agisce per motivazioni nobili. Questo non glielo si può togliere. È una donna forte, come se avesse il cuore bordato di kevlar. Non c'è neanche bisogno di specificare quanto mi piaccia il suo personaggio.
Parallelamente, c'è Tengo. Un aspirante scrittore e insegnante part-time di matematica in una scuola di preparazione. È un uomo di trent'anni grande e grosso, ma calmo e gentile. Non ha rapporti stretti con nessuno, tranne la donna sposata che vede una volta alla settimana per fare sesso e un editor che ha deciso di seguire la sua evoluzione, essendo rimasto colpito dagli scritti Tengo mandava ai concorsi per esordienti.
Poi c'è Eriko Fukada, una ragazza di diciassette anni. La sua storia viene spedita al concorso per esordienti di cui sia Tengo che il suo editor, Komatsu, sono scrutinatori. E suo il racconto 'La Crisalide d'Aria', colpisce entrambi. L'unico problema è che è scritto male, malissimo. La storia è avvincente ed emozionante, ma la struttura e lo stile sono quanto meno carenti. E Komatsu propone a Tengo di riscrivere lui stesso l'intero romanzo, diventandone il ghost-writer.
La trama si mette in moto con naturalezza, dolcemente. Una sottile inquietudine legata a quanto ci viene fatto subodorare, a quei vaghi sospetti che ci vengono instillati. La sensazione che qualcuno o qualcosa stia scrutando ben nascosto quanto avviene, un senso di minaccia incombente...
Fattore assai giapponese, '1Q84' è un romanzo in cui il detto e il non detto vengono narrati insieme. Per quasi un terzo del libro mi sono chiesta quale collegamento potesse esserci tra Aomame e Tengo e perché le loro storie venissero narrate parallelamente, in un regolare alternarsi di punti di vista. Pagina 240, sinceramente, mi ha davvero intenerita.
Vi sono diversi rimandi a '1984' di Orwell, così come non mancano riferimenti musicali, cosa nient'affatto insolita, considerando la passione di Murakami per il jazz, il rock e la musica classica. Apprezzo come l'autore riesca a infilare queste sue passioni e conoscenze senza doverle premere troppo. È difficile da spiegare, ma spesso, quando trovo riferimenti musicali in un libro, mi viene un po' da storcere la bocca, anche se magari il riferimento è ad un pezzo che mi piace. Il fatto è che mi dà l'impressione di un'interferenza da parte dell'autore, che cerca di spingere con forza i propri gusti all'interno della storia, come se volesse comparire lui stesso al posto dei personaggi. Invece Murakami riesce a spremerti dischi interi tra le pagine con assoluta naturalezza.
Mi è difficile spiegare qualcosa di più specifico sulla trama, perché questa viene rivelata con lentezza, un velo per volta, un pezzo di puzzle ogni tanto. Il fulcro è la storia narrata da Eriko Fukada, 'La Crisalide d'Aria', eppure il contenuto di questo racconto ci viene spiegato quasi alla fine. Quindi sono un po' restia a raccontarvi oltre, cercate di capirmi, si sa che sono allergica agli spoiler. Vi dico giusto che odora di realismo magico. Non vedo l'ora di leggere la terza e ultima parte, che dovrebbe uscire a Ottobre.
Dire che lo consiglio sarebbe riduttivo, mi ha davvero stupita. Era da un po' che Murakami non mi colpiva così, ultimamente avevo letto 'After Dark' e 'Kafka sulla spiaggia' e non mi avevano smossa più di tanto.


Beh, che dire? A presto. E spero tanto che piova, non sopporto il caldo, aborro l'estate e bramo un po' di frescume.