Napoli mon amour

E quindi, alla fine la vacanzuccia si è conclusa. Partita quasi dieci giorni fa per Milano, ove dovevo occuparmi d'infima burocrazia universitaria - peraltro scoprendo che questa era stata cambiata senza che venisse segnalato sul sito e quindi siamo al punto di partenza... - poi tappa a Reggio Emilia, ricongiungimento con gli amici con cui dovevo partire per Napoli e alla fine il treno notturno da Parma e un viaggio di otto ore.
Non ha granché a che fare con la letteratura - anzi, proprio niente - però mi viene, ancora una volta, da usare questo blog un po' come un diario segreto. Forse tra qualche anno mi chiederò cosa ci trovassi in Napoli e potrò tornare a leggerlo qui. Ammesso che questo blog esista ancora. Che Blogger esista ancora. Che la vita sulla Terra esista ancora.
Napoli è piena di musicanti agli angoli delle strade, dediti al fornire colonne sonore agli astanti. Le strade sono strette e le pareti delle case incombono alte e grigiastre. La pavimentazione è vecchia e sconnessa e fa inciampare ad ogni passo. Ci sono banchetti di cibo ovunque - sfogliatelle frolle, mi mancate come mi mancherebbe l'aria - e in Piazza Dante, vicinissima a dove vive l'amica che ci ospitava, sorgono bancarelle di libri usati a 2-3 euro. Ne ho fatto incetta, al ritorno la mia valigia pesava il doppio rispetto alla partenza. Sono riuscita anche a dimenticarne un paio, che peccato... Poi c'è la via dei presepi, con tutte quelle statuine rappresentanti personaggi famosi o dello spettacolo. Ho perso il conto degli Obama e dei Monti. Napoli è enorme, caotica, dispersiva. Certe parti sono linde e pulitissime, altre sono umide e macchiate. Ci sono negozi di ogni genere, tanti dell'usato. Napoli è straripante. La adoro.
Già che ci sono, per la gioia della futura-me che tornerà a leggere questo post - o di chiunque abbia voglia di farsi i fattacci miei - elencherò ciò che ha reso questa vacanzuccia meravigliosa.
1. Ovviamente gli amici, quelli che vedo spesso e quelli che riesco a incontrare solo una volta all'anno. Mi mancano già un bel po', ma cercherò di mettere la malinconia a nanna, in attesa dei prossimi abbracci.
2. Le bancarelle dei libri, con quelle edizioni rigide e antiquate che mi piacciono tanto e che costano poco. (Walter Scott, Balzac, Bulgakov, Virginia Woolf, Alexandre Dumas...)
3. Le sfogliatelle.
4. La pizza.
5. Quei tre che suonavano per strada, lei con una voce fantastica, uno col mandolino e l'altro con la chitarra. Ridevano, si vedeva che si stavano divertendo. Mi hanno illuminato una giornata già dorata.
6. L'incontro con Zerocalcare e le rotture di scatole che gli ho imposto. Era straordinariamente gentile e accomodante, modesto fino all'osso.
7. La sfida. La sfida è stata una cosa fantastica. Io e un'amica, prima di partire per Napoli, ci siamo imbattute in una collana carinissima, di quelle fatte a boccetta che si trovano solo su Internet. La volevamo entrambe ma ce n'era soltanto una, quindi, per evitare dissidi, abbiamo deciso di dare il via ad una lunga gara a punti. I nostri amici ci avrebbero chiesto di fare cose - stupide - o rispondere alle domande più varie e la vincitrice avrebbe avuto la collana. Ha vinto lei, ma è stato esilarante. Soprattutto quando abbiamo dovuto imitare le pose di tutti i manichini di H&M.
9. Vedere mucchi di bambini che giocavano a palla in ogni angolino disponibile. Era un po' che non ne vedevo.
Quindi! Sono tornata. Presto - magari da domani - ricomincerò a vagheggiare per blog e a postare recensioni su questo. Sarebbe anche il caso, no? Già che ci sono, saluto e ringrazio chi si è unito mentre non c'ero. Trovare inaspettatamente tutta questa gente nuova mi ha fatto piacere :)
A presto!