30 giorni di... No, scherzo.

Buongiorno a tutti! Eh, lo so, l'evento per me è ormai terminato, ma ormai ho quest'abitudine di sfrancicare i fattacci miei su codesto blog ogni mattina, quindi...
Ieri sera sono stata al concerto di Caparezza.
Ed è stato bellissimo. Davvero. Non solo perché ci sono andata con due amici che adoro, ma soprattutto perché l'ambiente era così allegro e gioviale che mi ha riempita di una felicità estatica. Io sono un animale da concerti - ove mi tramuto talvolta in una pericolosa belva, mi scuso con tutti quelli che travolgo nella foga - e mi è capitato spesso di trovarmi un po' a disagio nella bolgia. Cori di bestemmie, gente che protesta al minimo ritardo, che minaccia, che lancia bottiglie, che spinge prima ancora che la musica sia partita, che comincia a pogare a caso rovinando dolci ballate... Ne ho viste un po' di tutte, via. Invece ieri sera no. Ieri sera è stato allegro e luminoso e gioviale. Dietro di me c'erano delle ragazzine sotto i dieci anni e ci sono rimasta basita quando mi sono resa conto che sapevano i testi a memoria. Caparezza, forse dopo averle notate, ha allontanato il microfono dalla bocca durante un paio di parolacce. E' stato così simpatico e compartecipe e grato di ogni cartellone, così sorridente. E sono certa di averlo visto mentre si asciugava una lacrima, alla fine di 'Sono un eroe'. Ha commosso anche me, mi ha ricordato i sacrifici che mia madre fa ogni giorno per farmi studiare. Non che me ne dimentichi, però è anche bene che qualcuno celebri queste immolazioni di tempo e fatica e sudore, ogni tanto. Voglio dire, se lo merita, no?
E poi ha fatto quasi tutte le mie canzoni preferite. E tra un pezzo e l'altro c'erano esilaranti siparietti comici, la musica era perfetta e la voce pure. Non si è impappinato neanche una volta e, considerando la velocità della parlata, ciò gli fa onore. Gli fa onore anche l'aver quasi riempito il palazzetto dello sport di una città considerata quasi morta.
Cioè, dai, una serata stupenda. Dovesse capitare dalle vostre parti, andateci. Sono ancora piena di sorrisi.


Forse ne parlo anche perché so quanto spesso viene sottovalutato dai 'detentori della verità musicale'. A volte chi non conosce i suoi testi lo taccia di una superficialità che non lo intacca neanche di striscio. Canzoni sprofondate nei problemi del nostro paese e le mani tese verso la speranza...
Ad ogni modo! Tutto ciò non ha nulla a che vedere con la letteratura. Me ne scuso. Ogni volta mi riprometto di non farlo più, di non andare a mescolare i fatti miei o i miei gusti con un blog che vorrebbe solo parlare di libri. Poi me ne dimentico, faccio finta di niente. Ormai non lo dico più, tanto so che prima o poi ci ricasco.
Fino ad allora, buon ascolto :)