Libri orgogliosamente allegri #2

Beh, buongiorno.
Non so se si è ancora capito, ma sono a Berlino, a casa di mia sorella. Berlino è... beh, stupenda. Per un sacco di ragioni che è difficile condensare in quella che vorrebbe essere una breve introduzione di saluto. Intanto è pulitissima. Poi è piena di verde, alberi ovunque. Pochissimo traffico pure in centro. Magari interesserà a pochi – oddio, pure gli intolleranti al lattosio... - ma qui ci sono anche tanti locali vegani, in uno dei quali ho mangiato la torta al cioccolato più buona della mia vita. E poi le persone sono gentili, ridono, sorridono, ti ringraziano quando lasci il passo sul marciapiede. E l'amalgama di culture, poi... ecco, Berlino è un esempio meraviglioso. E poi c'è mia sorella, che mi mancava un sacco.
Dunque, sabato era la Giornata Internazionale contro l'omofobia e la transfobia. Io e mia sorella ce ne siamo ricordate perché passeggiando vedevamo bandierine arcobaleno ovunque, dopo un po' c'è venuto da chiederci perché. Quindi, ecco, questa è la ritardataria continuazione di questo post, quindi non mi metterò a riscrivere la manfrina iniziale su come vanno le cose e su come dovrebbero andare. Mi limiterò a consigliare un po' di libri.

Chiamami col tuo nome di Andrè Aciman. Un libro che ho cercato in quanto mi veniva consigliato spesso e da più parti, tutte librosamente affidabili. È la storia d'amore tra due ragazzi, un giovane romano e un ospite della sua famiglia. Detto così non è molto, ve ne do atto, ma il modo in cui è scritto e in cui sono resi i sentimenti di Elio, il protagonista... è un bel libro, è da leggere.

Apocalypse Baby di Virginie Despentes è il primo libro a tema lesbico che nomino. Mi sarebbe piaciuto raggrupparli tutti in un singolo post, ma ultimamente ho poco tempo per scriverli e, diciamolo, non ce ne sono abbastanza. I libri che parlano dell'amore tra due donne – o in cui compaiano in posizione abbastanza rilevante donne omosessuali – sono pochi, e sono ancora meno quelli belli. A me questo era piaciuto. Un sacco. Parla della ricerca intrapresa da un'investigatrice privata, Lucie, per ritrovare una quindicenne scappata di casa. Lucie però deve chiedere aiuto a 'La Iena', un'altra investigatrice meravigliosamente violenta e 'badassa'. E lesbica.
Questo libro è una figata. Checché ne dicano su Anobii, era veloce e dinamico e violento, tutte cose che ogni tanto ci vogliono. A secchiate.

Strangers in Paradise, di Terry Moore, ora pubblicato da BAO, non è un libro. È una lunga graphic novel che ho seguito e adorato per anni, che ancora dopo tanto tempo torno a rileggere perché... beh, perché è perfetta. In tutti i suoi personaggi. Moore ha questa capacità di farteli conoscere tutti, ti affezioni perfino a Freddie Femur, cui nel primo volume vorresti fare lo scalpo. Ti affezioni a Tambi, a Casey, a David... a tutti. Neanche a parlarne, delle protagoniste Katchoo e Francine. A Katchoo soprattutto. Diciamo che è stata un po' una delle mie eroine e guide spirituali. Bassa e incazzata. Come si fa a non volerle bene? Strangers in Paradise inizia piano, con una trama basilare. Katchoo e Francine coabitano, sono migliori amiche fin dalle superiori. Katchoo è innamorata di Francine, Francine è irrimediabilmente etero e fidanzata con Freddie, che è un emerito idiota. Poi iniziano complotti, spie-prostitute, sparatorie... e tanto altro. E nel contempo, prosegue l'amicizia tra Kathoo e Francine e... e boh. È da leggere, punto. Davvero. Tra l'altro adoro come Moore disegna i suoi personaggi femminili. Sono realistici. REALISTICI. In un fumetto, non è cosa da poco.

Gli svergognati di Delia Vaccarello l'ho letto millenni fa. Sono racconti, tutti diversi, che spaziano da un punto all'altro della sessualità. Transgender, uomini gay, donne gay... ne ricordo pochissimi, e non molto bene. Ricordo però il momento in cui lo leggevo, alla luce della abat-jour, la sera, spaparanzata sotto le coperte. E se mi è rimasto così impresso, deve essere stata una lettura niente male.

Due ragazzi, Dublino, il mare di Jamie O'Neill è vecchiotto e, temo, introvabile. Io l'avevo trovato in biblioteca – miracolo – millenni fa, e ricordo che mi era piaciuto un sacco. Non solo, mi aveva anche insegnato un sacco sulla situazione irlandese. Siamo nel periodo della Grande Guerra, di cui si sentono e si temono gli echi, ma è la questione anglo-irlandese a farla da padrone, qui. Ricordo che mi era piaciuto moltissimo, anche se il tempo me ne ha cancellato una buona parte dalla memoria. Però, se riuscite a trovarlo, ve lo consiglio assai.


Ora, mi tocca chiudere coi consigli. Spero me ne vengano in mente altri, perché mi rendo conto che sono un po' pochini. Soprattutto quelli a tema lesbico, che tristezza. Davvero ne ho letti così pochi, che meritino di essere citati in un post?

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