Il lento risveglio delle mie sinapsi

Beh, buongiorno. Buon secondo giorno di Natale. Buon onomastico a tutti quelli che si chiamano Stefano. Buon compleanno di Isaac Newton.
Non che mi dispiaccia il Natale, ma questi giorni di totale e indisturbato ozio mi rimbambiscono orrendamente. Per non parlare del cibo. La pancia piena che svuota il cervello. Questo preambolo per dire che, beh, giusto ora mi sto riprendendo dalle festività.
Auguri, ecco. In ritardo.
Questa Vigilia ho scartato un po' di libri, uno più bello dell'altro. Il sistema delle liste funziona. Al momento sto più che lietamente leggendo L'uomo dei sogni di Jean-Christophe Rufin, un romanzo storico ambientato nel Medioevo, durante la Guerra dei Cent'anni.
E ho finito God Breaker di Luca Tarenzi, che mi è piaciuto un sacco e di cui sarebbe anche il caso di chiacchierare un po'. Spero che i miei neuroni si riprendano abbastanza da poterlo recensire questo pomeriggio. Tra l'altro date un'occhiata qui, che c'è un concorso interessante dedicato al libro.
Ho da pubblicare un'intervista le cui risposte mi sono arrivate tanto repentinamente da commuovermi, e un'altra le cui risposte dovrebbero essere in dirittura d'arrivo. Tengo molto a entrambe, anche se mi rendo conto che le mie domande sono ancora a livello Marzullo.
Ho in mente anche un altro post che parla di... no, beh, ne parlerò poi. Non è un argomento complicato, ma ho le sinapsi piene di panettone. Capitemi.
A mia madre è stato venduto del pesto mezzo andato a male. Poiché una parte di me è fermamente convinta che la Liguria corrisponda alle Isole di Ferro dei Greyjoy, pagheranno il prezzo del ferro.
E ho il raffreddore.
E ora, birra.
Buone feste. E spero che smetta di piovere, che se non faccio due passi per rischiararmi la testa rimarrò con l'intelletto di uno zombie fino a domani.