Dieci giorni da Beatle - Sergio Algozzino

Io non dovrei essere qui. Io dovrei essere a studiare, dolorosamente china sul tavolo di cucina con fogli pieni di appunti sparsi tra i libri di testo sfatti di orecchie e sottolineature. E invece no, sono qui. Perchè avevo proprio voglia di parlarvene, di questa graphic novel. Che a pensarci bene è anche la prima volta che recensisco una graphic novel, no? Beh, direi che ho cominciato nel migliore dei modi. Sì, lo so che non ci si dovrebbe sdilinquire così quando si è letto qualcosa gratuitamente. Ma cristo, è perfetto, non posso trattenermi.
L'altro giorno ricevo una cortesissima email dall'ufficio-stampa di Tunué che mi chiede, gentilmente, se non avessi piacere di leggere in pdf una graphic novel intitolata Dieci giorni da Beatle, che narra delle vicende del batterista Jimmie Nicol, chiamato a sostituire Ringo Starr alla vigilia del tour mondiale dei Fab4. Ho risposto con un entusiasmo che l'avrò anche spaventata, la tizia... e pochissime ore dopo ero già lì a leggere.
Ora, piccola digressione. Io amo i Beatles. Ci sono nata, coi Beatles. Mia madre era una loro fan fin dagli esordi, ha insegnato a me e a mia sorella a suonare Mull of Kentyre alla pianola prima ancora di Buon compleanno a te. Ogni tanto mi interroga, chiedendomi mentre li ascoltiamo in macchina, chi sia dei quattro a cantare una certa canzone e io spesso le chiedo lumi sulla successione degli album, qualche curiosità, qualche aneddoto. Tipo di quando John è andato a spaccare i vetri alle finestre di Paul perché quest'ultimo aveva deciso di lasciare la band. Tipo quando Paul stava vegliando George, malato ai polmoni, quando ha ricevuto la chiamata dalla figlia, anche lei gravemente malata e George, che neanche riusciva ad alzarsi seduto dal dolore, gli ha chiesto se doveva andare con lui per fargli coraggio. O quando Ringo ha fatto il giro dei tre compagni dicendo a ognuno che forse doveva lasciare la band, visto che erano tutti così amici e attaccati tranne lui, ricevendo ogni volta la stessa risposta, che 'Ma no, credevo di essere io quello di troppo'.
Adoro i Beatles. Cristo, ho chiamato l'ereader Lucy da Lucy in the sky with diamonds!
E quindi... beh, non c'era graphic-novel che potesse riuscirmi più gradita. Anche se capisco che sto facendo un gran torto al protagonista, Jimmie Nicol, parlando solo e soltanto dei Fab4. Andiamo con ordine.
La storia inizia con dei ragazzini in un negozio di dischi. Parlano di musica, nominano i Beatles. Jimmie, che è nel negozio, si allontana tristemente e il gestore spiega ai ragazzi la triste storia di Jimmie, che ha toccato le stelle per poi tornare sulla Terra. I due ragazzini si dispiacciono e, incontrandolo per caso, gli chiedono scusa e si fanno raccontare la sua storia. E da lì inizia il racconto di Jimmie, narrato sia con un'accuratezza verso la scena musicale dell'epoca veramente incredibile, sia con una maestria nel tratteggiare il personaggio di Jimmie... voglio dire, lo conosciamo davvero, siamo nella sua testa, ma è anche un dialogo leggero, un racconto tra amici. Una storia che scorre semplicemente, raccontata in maniera così credibile e 'sincera' che pare davvero raccontata dalla voce di Jimmie. Eppure mai pesante, né pedante, né inutilmente pignola dal punto di vista storico. Compaiono i Beatles, ognuno con la sua voce e il suo 'perché', ma non sono preminenti se non nella misura in cui lo sono per Jimmie.
Non sto a raccontare troppo della storia, che poi ve lo rovino. Due parole sui disegni: fantastici. Perfetti. Non sono una grande esperta, ma posso dire che ho adorato lo stile di Algozzino. E i colori! Perfetto. Davvero.
Non è una graphic-novel 'solo' per gli amanti dei Beatles. So che si rischia di pensarlo, visto che d'altronde questo post è filtrato dai miei Beatle-occhi. Però è anche una bella storia e basta. Una bella storia ottimamente narrata. Ve lo consiglio un sacco, veramente un sacco. Tra l'altro al momento c'è il tour, vi consiglio di controllare le date sul sito dell'editore. Spero vivamente che capiti prima o poi dalle mie parti...