Iniziamo con un po' di
sincerità, questo sarà un post tra lo sfogo acido e
l'anticipazione. E con un ulteriore scatto di sincerità, a occhi
bassi e labbra strette, premetto che è colpa mia. Tutta colpa
mia. Lo ammetto. Va bene? Posso andare avanti a sfogarmi e
spiegare come quest'irritazione mi abbia condotto alla soluzione di
un dilemma morale sul quale mi arrovellavo? Posso? Bene.
Ero in biblioteca, tanto
per cambiare. Ci vado tutti i giorni, perché... beh, perché mi
piace andare in biblioteca. Ci sono sempre libri che mi sfuggono,
pare quasi che un giorno si nascondano dietro i compagni per poi
saltare fuori quello dopo, ammiccandomi con copertine colorate e
ricordi di recensioni. Oggi, poi, volevo anche dare un'occhiata a
quanto la biblioteca mi offriva come horror. Come mai? Beh, perché è
quasi Halloween. E volevo quindi darmi un po' da fare con delle
letture tematiche per potervi offrire delle recensioni adatte al
clima zucco-scheletro-vampiroso, no? Il problema è che la biblioteca
non offre granché. Certo, Stoker, Le Fanu, King... ma loro sono
troppo ovvi, troppo conosciuti. Volevo qualcosa di un minimo più
ricercato, qualcosa di passato inosservato, qualcosa che magari
potrei essere io a farvi conoscere o almeno a presentarvi in una luce
favorevole. E non posso dire di non aver trovato nulla, anzi. Però
poche cose. Speravo di potervi offrire almeno 4-5 recensioni horror
prima di Halloween, ma il materiale scarseggia. O meglio, scarseggia
il materiale che, così a prima vista, mi pare degno di nota. Non ho
voglia d'imbarcarmi nelle solite letture horror, non fanno più per
me. Volevo qualcosa di originale, che mi piacesse. E, dicevo, qui si
deficita.
E allora mi è sbocciata
in testa un'idea. Recensire sì quei pochi horror meritevoli, ma
intervallarli con delle pure manifestazioni di vero orrore
letterario. Cioè, recensire pure qualche libro horror eminentemente
brutto. Che, orsù, non mentiamo, sono molto più facili da trovare.
Sapete, porno-vampiri, porno-licantropi, porno-zombie. Oppure
semplicemente tremebondi smielamenti, trame gettate a casaccio
attorno ad un'insopportabile storia d'amore per poter spiaccicare
tutto dentro una copertina con la solita tizia che si tormenta in
abito gotico. Suggerite pure, o fidati seguaci, che devo ammettere
che non sono quel che si può dire una fan del genere e non saprei
esattamente da dove cominciare.
Ma, dicevo, il dilemma.
Ecco, mentre ancora vagheggiavo tra gli scaffali constatando la
pochezza dei titoli interessanti, mi dicevo che, beh, è eticamente
scorretto andare proprio in cerca dei libri brutti. Cosa sei
diventata, Leggivendola, che intendi andare a scandagliare nello
sterco per poi urlare allo scandalo quando senti odore di latrina?
Non è una bella cosa. Non si fa, mi sono detta. Non si fa. Poi però
sono andata a restituire un libro, Il battello del delirio di
George R. R. Martin. Ora, sfortunatamente me lo ritrovavo
nello zaino quando, un paio di giorni fa, ha piovuto a dirotto. Avrei
dovuto o almeno potuto essere più accorta, notare le nuvole e
avvolgere il libro in un sacchetto impermeabile, se proprio volevo
portarmelo fuori. Ma, facilona come sono, mi sono detta 'Massì,
verranno al massimo due gocce' e sono uscita senza ombrello e senza
precauzione alcuna. Molto astuto, eh? Infatti sono anche stata male.
Ma, ecco, mentre restituivo il suddetto libro lievemente imbarcato in
fondo, dopo che ho giustamente fatto notare la conseguenza della mia
tontaggine, mi è stato detto che avrei dovuto ricomprarlo.
Ah. Dentro di me le
bestemmie rimbombavano come tuoni. E se dovessi trovarlo usato ma in
buone condizioni? No, ci vuole nuovo, visto che la biblioteca l'ha
messo a disposizione nuovo. Sì. Tipo due anni e un bel po' di
prestiti fa, avrei voluto far notare alla, per carità, gentile
bibliotecaria. Comprare l'edizione economica ovviamente è fuori
questione. Il che fa sorgere un nuovo problema, visto che la vecchia
edizione non risulta disponibile neanche online.
Yeeee.
Diciotto euro. Diciotto
dannatissimi euro. Per un libro che neanche mi è piaciuto granché,
poi. Non che fosse male, eh, aveva tanti lati positivi, così come
altri negativi. Diciamo che eviterò di recensirlo perché dopo 'sto
fattaccio mi è venuto in odio.
Diciotto euro per un po'
d'acqua. Capiamoci, colpa mia, non lo metto in dubbio. Ma non è
normale che un libro torni un po' vissuto, un po' spiegazzato, un po'
macchiato? Non fraintendetemi, i libri degli altri per me sono sacri,
sono i miei quelli che leggo con l'accetta. Però cavolo, diciotto
euro! Sento il sangue che ribolle nelle mie vene, troppo liguri per
poter sopportare un simile fardello.
… sì, lo so che è
colpa mia. Devo forse ripeterlo? Chi rompe paga. Lo so. Errore mio.
Ma permettete che mi girino, no? Tra l'altro è una splendida e
luminosa giornata, col cielo sereno e gli uccellini che cinguettano.
Che irritazione. Avrei voglia di sparare a Bambi.