E
quindi, è già passato un anno. Che dire? Io a malapena me ne sono
accorta. Sarà che considero tenere questo blog un piacere e non un
obbligo, sarà che mi piace interrompere quanto sto facendo per
pensare a quello che potrei scrivere su ciò che sto leggendo o che
ho letto tempo fa. Sarà anche che mi piace pensare a questo piccolo
blog come un prolungamento del mio braccio che si tende a dismisura
per arrivare a toccare lettori e blogger sparsi in tutta Italia. Sarà
che tra i commenti compaiono spesso persone così interessanti che
spero, un giorno, di poterle chiamare 'amiche'.
In
realtà, questo blog compiva il suo primo anno qualche giorno fa, il
31 Agosto. Peccato che fino a ieri sera fossi impegnata nel
volontarieggiare allegramente per un Festival culturale della zona –
cosa che ho adorato e che mi ha sommamente divertita. Ho potuto
assistere a eventi davvero interessanti e illuminanti. E ad un
concerto tenuto da un violoncellista geniale e pluri-premiato come
Mario Brunello. Gratis.
Sono
cambiate tante cose durante quest'ultimo anno. Non nel mondo che mi
circonda, quanto dentro di me. Non mi sono spostata, eppure sono
cresciuta e credo che in parte sia dovuto anche a questo blog, al
nuovo nome di cui mi ammanto e che ha preso possesso di una parte
abbastanza consistente delle mie giornate. La Leggivendola.
Ho
cominciato a scrivere recensioni quasi sottovoce, sentendomi
attaccabile e temendo di cadere in errore ad ogni virgola. Più che
parlare, sussurravo. Poi ho cominciato a guardarmi intorno e gli
occhi che ho posato su questa pagina erano diversi.
Che
cavolo, non sono poi così male come blogger. Altrimenti che ci
stareste a fare voi, qui?
Durante
i giorni del Festival mi sono ritrovata un microfono in mano e una
platea gremita davanti alla quale parlare. Niente di significativo né
impegnativo, si trattava soltanto di presentare velocemente il
relatore e l'evento, ricordare di spegnere i cellulari... tre-quattro
righe, niente di più. E l'ho fatto, anche se sentivo le mani che
tremavano e lo stomaco di piombo. So che non è nulla di cui
vantarsi, non costituisce di per sé un motivo di fierezza. Eppure
per me è stato importante, perché la ragazza che ha aperto il blog
l'anno scorso non sarebbe mai riuscita farlo. Si sarebbe rintanata in
un angolo sperando che smettessero di cercarla e dessero il compito a
un'altra persona.
Sono
piccoli cambiamenti, però vogliono dire qualcosa. Che mi sto
avvicinando, lentamente, al tipo di persona che voglio diventare.
In
questi giorni vedrò di darmi una mossa. Voglio cominciare le
pratiche per cambiare corso e facoltà, trasferirmi da Mediazione
linguistica e culturale a Scienze della Comunicazione. E so cosa farò
dopo, ho ben chiaro davanti a me ogni singolo passo. Voglio diventare
editor.
E
quindi, cos'ho detto con questo post? Niente di che. Nulla di
memorabile, un decisivo niente che vi possa interessare. Ma mi sento
felice, a mio modo.
Quindi,
anche se un po' in ritardo, buon compleanno, Leggivendola.
E questo pezzo non c'entra niente, ma è da ieri che lo ascolto senza sosta. Vi faccio dono della consapevolezza del fatto che esiste. A presto.