Inchiostro del mio inchiostro - Gli scrittori nel mio patrimonio genetico

Buongiorno a tutti! Oggi mi sono alzata con l'animo calmo e pacifico. Un sottile buonumore che porta un sorriso altrettanto sottile. Sarà che ieri ha piovuto e che io sogno ancora di cieli gravi e lattiginosi? Sarà che l'ingurgitare cioccolata e zuccheri in generale mi ha dato una botta di serotonina che devo ancora smaltire.
Allora, quest'oggi volevo riprendere un tema che ho appena accennato nello scorso post, quello su Benni. Il tema delle parentele letterarie. Ha continuato a ronzarmi in testa, forse mi frulla per le sinapsi già da un po', forse da prima che me ne accorgessi.
Ci sono quegli scrittori che sentiamo come genitori, no? Questo perché, dopotutto, una parte di noi può essere considerata legittimamente e pienamente figlia loro. Sono loro che hanno creato, nutrito, cresciuto e accarezzato quella parte di noi. Poi, a lettura finita, si sono tenuti in disparte, guardandola germogliare e mettere radici. A volte quella parte non ce la fa e deperisce, perché è troppo debole senza le loro parole a svezzarla. Altre volte, continua a svilupparsi, autonoma e indipendente. E poi possiamo essere noi a correre ai ripari quando la sentiamo indebolirsi, tornando a chiedere consiglio alle pagine che l'hanno fatta nascere. Quale genitore rifiuterebbe il figlio, quale libro chiuderebbe la propria copertina in faccia al lettore?
E così, sono piena di figure materne, fraterne, paterne, nonnerne (sì, lo so, 'nonnerno' non esiste, ma l'italiano è costellato di neologismi ben più irritanti) sparse per tutto il mondo. È un legame a senso unico, Neil Gaiman non si chiederà mai come stia la sua adorante figlia d'inchiostro, Terry Pratchett non mi manderà mai una cartolina d'auguri, Anne Rice non mi citerà nel testamento e così via. Eppure c'è un lato di me che è convinto che se mai mi capiterà d'incontrare questi parenti d'inchiostro, potrò legittimamente correre loro incontro, urlando 'BABBO!' o 'MAMMA!' o 'NONNA!' o quant'altro.
È un albero genealogico assai complicato.
Poi certo, non è detto che tutti gli scrittori che adoro ne facciano parte. Con alcuni lo avverto, con altri no. Ad esempio, adoro Joe R. Lansdale e Pete Dexter, ma non li sento come zii né come genitori. Non risiedono nel mio patrimonio genetico, non sono inchiostro del mio inchiostro. Sono certa che il momento della lettura, che sia lontano o vicino nel tempo, non costituisce un parametro e nemmeno il numero di libri che ho letto di un certo particolare scrittore. Forse si tratta semplicemente di affinità.
Al momento queste sono le mie parentele:
Le mie nonne: Bianca Pitzorno, Diana Wynne Jones, Astrid Lindgren, Margaret Mahy, Anne Rice, Marion Zimmer Bradley.
I miei nonni: Stefano Benni, George R. R. Martin, Terry Pratchett, Chaim Potok, Arthur Conan Doyle, Philip Pullman, Roald Dahl.
I miei padri: Neil Gaiman, Honorè de Balzac, Christopher Moore, Dan Rhodes, Eoin Colfer.
Le mie madri: J. K. Rowling, Susanna Clarke, Giusi Quarenghi.
I mie fratelli: Niccolò Ammaniti, Roddy Doyle, Walter Moers.
Le mie sorelle: Charlotte ed Emily Bronte, Jane Austen, Susan Vreeland.
Voi come siete messi, a parentele? Sentite anche voi questo legame o sono l'unica psicopatica?
Ah, segnalo, già che ci sono, segnalo con entusiasmo la prima uscita della rivista online 'Speechless'. Datele almeno un'occhiata, perché è spettacolare. Tralasciando la grafica riuscitissima e la semplicità della consultazione – perfino per una diversamente tecnologica come me – è davvero un lavoro ben fatto, dove la letteratura e la produzione letteraria vengono scrutate da ogni punto di vista, da lettori a editori a scrittori. Davvero, merita. No, nessuno mi sta pagando per questa pubblicità così come nessuno mi ha chiesto di farla. Ma è fatta troppo bene perché io non ne parli.
Aggiungo anche, tanto per spammarmi un po', che sulla pagina Feisbuc – tuttora desertissima – sto creando un album contenente le mie 'Strane convinzioni di una Lettrice'. Me ne consigliate qualcuna? Tra l'altro, non essendo io capace di scaCOUGH!COUGH!COFF!care Photoshop e simili, mi ritrovo a creare immagini con Paint, perciò figuriamoci quanto possono venire bene.
Sono una blogger patetica. Basta. Mi dimetto dal ruolo di essere umano.
… Noto che la serotonina sta calando. Correrò ai ripari. A me altra cioccolata!
(E buona giornata a tutti, ovviamente)