Triste lamento del Cimitero dei Libri

È veramente da tanto che non aggiorno il blog. Da un lato mi viene da pensare che, dopotutto, è un blog piccolo e umile che non ha molto da offrire e che il suo prolungato silenzio sarà passato inosservato. D'altro canto, vedo il numero di 'follower' cresciuto oltre ogni previsione e leggo commenti davvero carini sotto i vecchi post, il che mi fa pensare che, forse, siano d'uopo un 'Chiedo venia per la lunga assenza' e un piccolo 'Grazie'.
Il fatto è che sono tornata a vivere a casa con mia madre, dopo tre anni da fuori sede alla Statale di Milano. Non che io mi sia laureata, quello è un miraggio ancora lontano, ma è il mio primo anno fuori corso e ho abbandonato la casa a Milano – compresa, con immensa gioia, la coinquilina pazza – e son tornata qui, a bearmi di lunghi sonni, morbidi gatti e della rassicurante presenza di mamma. E la sensazione è strana, è come se il tempo si fosse deformato e non lo sento più scorrere. Mi alzo, faccio colazione e... hop, è tardi! Mi vesto e di colpo è già mezzogiorno e basta che io guardi l'orologio e mi volti per un secondo e puff, ecco che è già pomeriggio inoltrato. Non mi sembra vero che sia già dicembre, io sono rimasta ferma a ottobre. Dicono che dopo i vent'anni la percezione del tempo cambi e le giornate si accorcino. Non so se è vero, ma avrei dovuto accorgermene già da un po', no?
Beh, bando alle ciance.
Oggi, niente recensione. In realtà ne ho un paio già cominciate, ma adesso non ho voglia di finirle. Piuttosto, un urlo di dolore. Un grido di denuncia. L'annuncio di un lutto terribile.
I libri. Non quelli rovinati, con le pagine staccate, macchiate o la cui sovra-copertina è ormai dispersa per sempre. I libri che non tornano. Quelli che li presti e non tornano più. E quelli che, non tuoi, continuano a languire su uno scaffale in attesa del loro legittimo proprietario.
Sullo scaffale più alto della libreria che ho accanto al letto, a destra, ho un piccolo cimitero, quello dei libri che non mi appartengono ma che non posso restituire. Sono finiti lì perché quello che mi legava ai loro legittimi proprietari è sepolto in un altro tipo di cimitero. Libri degli amici che non vedi più o con cui hai litigato. Voi non ne avete? La cosa curiosa è che quei libri non li ho mai letti. Quando ancora ero amica dei loro proprietari mi sarà capitato, qualche volta, di prenderli in mano e sfogliarli, per trovarli del tutto insipidi e inadatti. Non mi facevano voglia, nessuno stimolo per sfogliare oltre la prima pagina. Forse questo doveva farmi riflettere sull'amicizia che mi legava ai loro proprietari. O forse il libro, con largo anticipo, aveva già iniziato a detestarmi e faceva in modo di spingermi via.
Molto più numerosi sono i vari corpi cartacei che ho sparso in decine di librerie lontane. Mi mancano all'appello così tanti libri che potrei riempirne almeno due scaffali. Certi mancano da così tanto che ormai ho perso la speranza di vederli. Altri sono finiti in mani tali che preferisco lasciarli dove sono.
Ma il vero motivo per questo post è l'indignazione e il nervoso che mi hanno colpito quando ho realizzato che alcuni dei miei pargoli dispersi mi attendono, senza speranza alcuna, in uno stesso luogo, nelle mani di una stessa persona.
I ladri di libri. Quelli che prendono in prestito e poi nascondono, negano e mentono. Con tutta me stessa, aborro queste persone. Prestare un libro che ami è un atto di fiducia, sputare su questa fiducia è un atto ignobile. La cosa più vile è poi la menzogna di cui sono intrise le loro parole. Capita che uno si scordi di avere un libro prestato da tanto tempo. Capita anche a me, io attendo solo che qualcuno si palesi per chiedermeli indietro e a quel punto li restituirò senza attendere un attimo. Ma questa gentaglia, dall'animo putrido e viscido, mente. Con semplicità, senza alcun imbarazzo. Il libro non ce l'hanno loro, l'hanno certamente dato a un amico comune. Il quale, tristemente, lamenta la stessa disavventura. Queste gazze ladre devono avere nelle loro stanze cumuli e cumuli di libri, vestiti, oggetti di ogni genere che hanno strappato via dai loro proprietari. Mi chiedo che cosa pensino del loro comportamento e cosa si raccontino per mettere a tacere un'eventuale coscienza.
Ovviamente, continuerò a prestare a destra e a manca.
Però, davvero, che nervoso.
Spero che il prossimo post avrà un po' più di senso. Credo mi stia venendo voglia di finire le recensioni :) a presto.