Guardiamo
in faccia l'elefante nella stanza, – che comunque spero si tratti di
un elefante asiatico, che quelli africani sono enormi – e ammettiamo che negli ultimi tempi sto tralasciando
parecchio il blog; non si tratta di mancanza di interesse né di
argomenti, bensì del tempo che si fa merce sempre più rara da
queste parti. Un po' è lo studio, un po' è il fatto che scribacchio
per siti che non sono questo – e mo' vi mollo anche i link, così
imparate a seguirmi – e capita che quello che leggo con tanto
affetto vada a finire lì anziché qui; un po' è l'appropinquarsi
della benedetta antologia del Concorso Transilvania e ciò che ne
consegue, un po' è la resurrezione di un progetto che ho abbandonato
un paio di anni fa e per il quale inizio a sentirmi pronta, – a
voler essere del tutto sinceri non è che mi senta proprio pronta,
più che altro ho imparato ad accettare che è normale non sentirsi
mai del tutto pronti quando si tratta di cose importanti.
Dunque
mi va di chiacchierare di quello che faccio – sempre in relazione
ai libri, non avrebbe molto senso ammorbarvi sul mio guardaroba o
sulle serie Netflix che sto seguendo, visto che 'sto blog ho deciso
di chiamarlo Leggivendola, no? – e lo farò nel modo che trovo più
comodo. Una disorganizzatissima lista.
- Ieri ho finito di leggere Ada o ardore di Nabokov; è il secondo libro dell'amico Vlad che leggo, il primo è stato Una risata nel buio, e credo pure di averlo preferito un po'. Vorrei parlare di Ada e allo stesso tempo mi chiedo come farlo. C'è tanto da dire, eppure le dita annaspano. Non ho trovato angoscia, interrogativi o disturbo, il che non depone a favore della mia morale, credo – trattasi infatti di un romanzo sull'incesto tra Ada e il protagonista e qualche volta narratore Van. E quindi mah, chissà. Ne parlerò?
- Ho iniziato la lettura di Le risposte di Catherine Lacey, di cui avevo adorato senza ritegno Nessuno scompare davvero. Ed è bizzarro che io l'abbia adorato così tanto senza mai recensirlo; credo che qui la questione sia ribaltata rispetto al silenzio che probabilmente seguirà la lettura di Ada o ardore. Mentre Ada mi è piaciuto moltissimo senza che arrivasse mai a colpirmi da vicino, i personaggi di Catherine Lacey li sento tanto vicini che mi metterebbe a disagio parlare di loro in pubblico, e finisce che per evitare di andare troppo sul personale, li taccio del tutto. Diamine.
- Nel frattempo ho compiuto 30 anni, e Le risposte è il regalo di compleanno di mio padre, - accuratamente e specificamente richiesto.
- Questo punto sarà dedicato alle soddisfazioni delle ultime settimane: il mio primo articolo uscito su Indiscreto, La resurrezione nella fantascienza, e la mia comparsa su Due pollici d'avorio, la rivista ufficiale della Jane Austen Society of Italy, con l'articolo Austen Fandom.
- Su Penne Matte scrivo da un bel po' di tempo, ma già che ci sono mi va di linkare pure un paio di articoli che mi è piaciuto parecchio scrivere, uno su L'uomo nell'alto castello di Philip K. Dick e uno su Fredric Brown.
- Citavo, nell'introduzione, il Concorso Transilvania, e l'antologia che ne deriverà (presto). Buona parte dei racconti sono pronti e amorevolmente editati, altri sono in dirittura di arrivo. Dopo anni – mea culpa – il progetto si avvicina alla sua conclusione, e un po' mi mancherà.
- Infatti ci sono progetti legati al Concorso Transilvania – invero quelli che avevano anticamente portato alla sua ideazione – che stanno tornando a farsi sentire.(Stay tuned?)
- Necessito di una nuova libreria, ho pile di libri accatastati accanto al letto. Nello specifico un po' di Borges, un po' di Cortazar e un Kafka.
- Kiki – la mia gatta – è ingrassata e ho preso la dolorosa decisione di metterla a dieta. Poiché leggere con un gatto acciambellato addosso è cosa buona e giusta, questo punto è assolutamente e coerentemente connesso al concetto di lettura.
- Che altro dire? Torno a leggere, e poi a scrivere e così via.
(E voi che
mi dite?)