Space
Invaders di Nona Fernàndez – traduzione di Rocco D'Alessandro –
Edicola Edizioni, 2015
La
Edicola Edizioni è una realtà editoriale giovane e con un progetto
curioso, che ho scoperto al Salone del Libro e di cui ho
immediatamente apprezzato la grafica. Si ripromette di fare da ponte
tra Italia e Cile, e non mi spiego perché ma ho come l'impressione
che ultimamente i progetti editoriali più interessanti abbiano una
distinta identità geografica.
Ma
dunque, Space Invaders. Space Invaders che sembra dover parlare di
alieni e invasioni, e invece il titolo riprende il ricordo di un
pomeriggio passato a giocare e ne fa una metafora del Cile di
Pinochet, al potere dal 1973 al 1990. Space Invaders racconta il Cile
partendo dai ricordi, ricordi che sono i ricordi condivisi di una
classe di bambini che cerca di riallacciare insieme quello che rimane
di una vecchia compagna, Estrella Gonzales, che a un certo punto era
sparita dalle loro vite per non farvi più ritorno, e la sua assenza
è rimasta a tremolare in mezzo a loro come un fantasma.
Space
Invaders sono ricordi che si riallacciano, stralci di vita, una
pluralità di punti di vista che convergono su Gonzales. Le lettere
che fin da bambina scriveva all'amica Maldonado, il rapporto con
Zuniga di cui continueremo a non sapere granché. Il Cile che si
stringe attorno a loro man mano che crescono. Un Cile che si sta
ancora raccontando come sia possibile che sia accaduto tutto quello
che è successo. Una classe di bambini con un banco vuoto, che
crescono.
Tobiko
di Maurizia Rubino – Bao, 2016
Questo
è stato uno dei pochissimi acquisti che ho fatto al Salone del
Libro, e uno dei rari acquisti di fumetti che ho fatto nel corso
dell'anno. A convincermi sono stati i disegni, un po' perché sono
belli da morire, un po' per i colori, un po' per la goffaggine con
cui i due personaggi, Pop e Tobiko, interagiscono quando si
incontrano per la prima volta. Il contesto è curioso, e
difficilmente spiegabile. C'è stata una guerra che ha visto
combattersi tutte le specie del mondo, e che ha lasciato in vita a
contendersi la vittoria soltanto i corvi e gli orsi. Pop è un
orsetto che segue Tobiko, una bambina adottata dai corvi, per
aiutarla a raccogliere più piume possibili, in modo che possa
costruirsi delle ali. E intanto le fazioni resistono e continuano a
combattere, e Pop e Tobiko non sono soltanto Pop e Tobiko, sono anche
parti di due fazioni in guerra, e sono anche armi, e sono anche una
buffa coppietta innamorata.
Tobiko
è una favola sulla guerra, curiosamente dolce, ancorché dolorosa. E
una favola sui sentimenti, soprattutto una scena all'inizio, che
racconta l'intensità e quanto fa male.
Accludo
un pezzo degli Of Monsters and Men, Dirty Paws, che ogni volta mi fa
ripensare a Tobiko. E intendo lamentarmi di come il mio prezioso
volume sia rimasto malamente spiaccicato nello zaino, con la
copertina ripiegata sul davanti. Il che non mi urterebbe poi così
tanto, se non fosse che c'è un bellissimo disegno della Rubino.
Dannazione.