Italian
Way of Cooking di Marco Cardone, edito da Acheron Books
nel 2016. E sono già due minuti che tamburello con le dita sulla
tastiera, cercando di capire quale sia il modo migliore per iniziare
a chiacchierare di questo libro.
Intanto
mi felicito immensamente della decisione della casa editrice di
lavorare anche col cartaceo, visto che è il formato che preferisco.
Anche perché mi è recentemente morto l'ereader. Di nuovo. E no,
questa volta non ha preso nessuna botta, è stata una simpatica
sorpresa del destino. Secondariamente sottolineo la copertina, che mi
piace un sacco.
Poi
magari inizio anche a parlare del libro in sé. Così, come
riempitivo.
L'ho
iniziato una mattina in treno e l'ho finito la sera, tanto per
capirci. È una lettura veloce, fluida e semplicemente divertente.
Non sto dicendo che sia il libro perfetto, ma penso di poter
affermare con sicurezza che sia esattamente quello che vuole essere,
uno splatter pulp culinario o qualcosa del genere, e che le vicende
sono orchestrate così bene che le eventuali mancanze neanche si
notano. Ma magari entro più nello specifico dopo.
Si
inizia a pochi passi dal finale, col protagonista Nero, un cuoco di
circa – mi pare – quarant'anni che fa sesso nella cucina del
proprio ristorante, Il Gallo Nero, con Marica, che impareremo a
conoscere più avanti nel corso della storia. Alla porta del
ristorante si accalcano orde di anziani che minacciano d'inusitata
violenza Nero e il locale se non verranno serviti coi suoi piatti
speciali, e si odono da fuori le sirene della polizia. Dopodiché si
passa al racconto di come si è arrivati a una situazione così
improbabile.
Nero
è un abilissimo cuoco toscano, appassionatissimo di cucina, con due
figli che adora, un matrimonio fallito alle spalle e una montagna di
debiti. Le cose al Gallo Nero non vanno benissimo, ma va d'accordo
con lo staff e ha un caro amico, Lapo, che cerca di aiutarlo
passandogli il suo vino novello e la sua cacciagione a buon prezzo.
Il tutto in un meraviglioso dialetto toscano. Ma Italian Way of
Cooking è un circa horror, e i tentativi di Nero di rimettere in
sesto il ristorante si intrecciano con la presenza di mostri le cui
carni, scoprirà l'abile cuoco, sono assai succulente.
E
così via. La trama prosegue, prende svolte inaspettate; la questione
dei mostri viene, secondo il mio modesto parere, spiegata in maniera
molto interessante ancorché plausibile, con tutto ciò che comporta
per Nero e gli effetti su chi ne gusta le prelibatezze. Ho apprezzato
molto il rapporto di Nero coi figli, e il fatto che ciò che spinge
il protagonista all'azione – salvare il ristorante – non venga
mai tralasciato o messo da parte, motore era e motore rimane.
Accennavo
poco fa al fatto che il libro scorre così bene da distrarre dagli
eventuali difetti. Non so se mi sono spiegata bene, in realtà. Non
so neanche dire se si tratti effettivamente di difetti quanto di
scelte stilistiche riconducibili al genere. Mi riferisco a una
caratterizzazione non particolarmente approfondita, al punto che
certi personaggi mi sembrano intercambiabili. Curiosamente non lo sto
specificando per rimarcare quella che potrebbe essere definita una
lacuna – o meno – ma per sottolineare quanto poco me ne freghi,
visto che il libro mi è palesemente piaciuto un sacco comunque.
Credo
sia ormai scontato dire che lo consiglio, mi sono divertita un sacco a
leggerlo. Mi auguro che Cardone sia un autore prolifico, perché
libri come questo ogni tanto mi ci vogliono.