All I want for Christmas is... BOOKS! - Libri sui Libri

Da ieri c'è un bellissimo albero di Natale nel mio salotto. No, non quello della foto. Quello l'ho trovato su Internet. Ad ogni modo, la presenza di un qualsiavoglia segnale natalizio mi è fonte di inenarrabile gioia. Non ha senso nascondere la foga natalizia che mi prende ogni anno, infatti neanche ci provo. Sfoggio il mio spirito natalizio come una cannellosa corazza contro i mali del mondo.
più o meno. In massima parte, canticchio 'Let it snow'.
Ordunque, l'anno scorso avevo inframezzato i post di dicembre con qualche post di consiglio sugli acquisti natalizi, setacciando i generi alla ricerca di libri 'adeguati' ai diversi gusti.
Qui le varie puntate: fantastico, horror, fattore LOL, bambini e classici.
Quest'anno i consigli saranno un tantinello più... beh... a caso. Intanto, oggi comincio coi libri che parlano di libri, che da qualche anno escono a vagonate, e di cui non ho letto che una minima frazione, ma di cui innegabilmente vado ghiotta.

Inizio con il libro che sto leggendo, I cacciatori di libri di Raphael Jerusalmy, tradotto (assai bene, per quel poco che posso capirne, essendo tradotto dal francese) da Federica Alba e pubblicato da e/o pochi mesi fa. Denoto, e ciò è palese, che la copertina è stupenda, tra le mie preferite in assoluto. E come colori, è anche un pelo natalizia.
La trama... beh, lo sto ancora leggendo, quindi non mi è dato di entrare nello specifico, ma narra le vicende di François Villon, poeta e farabutto, ambientate alla fine del Medioevo. La stampa è stata inventata, e la possibilità di diffusione che comporta è merce ghiotta per il sovrano di Francia. François e un amico sono incaricati di prendere contatto con Johann Fust, collega di Gutenberg, e poi di imbarcarsi verso Gerusalemme, in cerca di testi rari, e poi... e così via. Abbiate pietà, sono ancora a un terzo del libro. Ma è scritto – e tradotto – davvero bene, con cura e dovizia di particolari. È una lettura 'bella', oltre che interessante. C'è amore per le parole, oltre che per i libri.
Della serie di Thursday Next di Jasper Fforde ho già chiacchierato qui, e con estremo entusiasmo. È una lettura imprescindibile per i bibliofili, è il nostro mondo ideale, quello in cui i libri sono più che importanti, vitali. E poi è divertentissimo. E surreale. E... no, dai, è fantastico. È da leggere.
I ferri dell'editore di Sandro Ferri non è narrativa, ma la casa editrice e/o raccontata dal suo creatore. È un libro breve, che ho divorato in poche ore. Ferri adora i libri e la propria casa editrice, si vede. Svela qualche retroscena editoriale, e chi ha voglia di saperne un po' di più, farebbe bene a procacciarselo.
Non è narrativa neppure Come finisce il libro di Alessandro Gazoia, di cui mi sono sperticata in lodi qui. L'editoria e le sue mutazioni post-digitali, un sacco di chicche e di informazioni più che interessanti. Assolutamente consigliato.
Libriomancer di Jim C. Hines, edito il mese scorso da La Ponga Edizioni, ho finito di leggerlo pochi giorni fa. È quello che mi verrebbe da definire un urban-literary-fantasy, perché la magia di cui parla viene dai libri. Cioè, prende forza dall'immaginario collettivo, di cui i libri sono le porte. È svelto, scorrevole, combattimenti improbabili e un sacco di citazioni. Un bel libro, il primo di una serie che spero continui ad essere tradotta in italiano. Non posso però non fare cenno alla traduzione piena di errori, e a una buona dose di refusi, che spero gli editori correggano nelle ristampe.
Il baco da seta è il secondo libro della serie di gialli di Robert Galbraith, pseudonimo di J. K. Rowling. Del primo volume avevo parlato qui, ammettendo che non mi aveva lasciata proprio soddisfattissima. Non che fosse un brutto libro, ma dalla Rowling mi aspettavo di meglio. Mi aspettavo questo libro, che mi è piaciuto veramente un sacco, che non riuscivo a smettere di leggere. E le cui indagini si intrecciano col mondo editoriale, con le sue stranezze, le sue bassezze, i suoi personaggi bizzarri quando non indegni. Lo consiglio estremamente, ma prima sarebbe d'uopo recuperare anche Il richiamo del cuculo.
Crune d'aghi per cammelli di Maria Silvia Avanzato, edito da Fazi, è il racconto tragicomico di un'aspirante scrittrice ossessionata dall'idea della pubblicazione. Ne chiacchiero un po' più diffusamente qui.
Sarebbe imperdonabile non parlare di Se una notte d'inverno un viaggiatore di Italo Calvino. Un capolavoro del meta-romanzo. E un capolavoro in generale, punto. Una storia che si dispiega tra gli incipit, attraverso la ricerca di una trama che sembra irrintracciabile. È stupendo, e ne ho chiacchierato meglio qui.
E credo che sia il caso di finirla qui. Per adesso, almeno. Mi rendo conto di aver ancora un sacco di libri sui libri da consigliare, ma non amo i post troppo lunghi, men che meno quando sono io a scriverli.
La seconda parte incombe, ovviamente.
Ed ora, con estrema gioia, torno a I cacciatori di libri.