Story-world permeabili, libri e universi alternativi

Stamattina mi hanno svegliata i tuoni e uno scrosciare intenso di pioggia. Il che sta a significare che da qualche parte c'è uno spirito elementale che mi vuole bene.
Ogni tanto mi chiedo se ci siano orizzonti che la scrittura deve ancora raggiungere. O guardare con sospetto, tenere a distanza, disprezzare MA riconoscere come possibili. Negli ultimi anni si sono assottigliate le differenze che i lettori sono soliti attribuire al rapporto tra romanzo e graphic novel. Non mi riferisco alla candidatura di Gipi al Premio Strega, che essendo il Premio Strega non può fare testo. Parlo piuttosto di quanto sia oggi normale sgusciare nel reparto fumetti in una libreria, o incontrare libri in una fumetteria. E degli sceneggiatori di fumetti che scrivono – o scrittori che sceneggiano fumetti, ecco.
E ancora,  mi interrogo sulle tendenze di quello che viene chiamato 'user generated content', ovvero i contenuti creati dai consumatori di un certo prodotto culturale su quello stesso prodotto. Per intenderci, fanart, fanfiction, fanvideo etc.
Ovviamente non è mia intenzione caracollare lungo un discorso serio e analitico, me ne mancano le competenze quanto le informazioni.
Quello che vorrei fare con questo post è lanciare il mio sasso in un enorme stagno e chiedere se, secondo voi, 'certi pattern' traspireranno anche nella narrativa come la intendiamo oggi.
Ad esempio, la struttura episodica di queste narrazioni, visive o letterarie, la vedremo prima o poi assimilata alle produzioni dei creatori stessi?
Voglio dire, prendiamo la serie di Hap e Leo di Joe R. Lansdale. È già episodica, ma ogni episodio prende un intero, e giustamente lungo, libro. Possibile che prima o poi Joe & Colleghi si metterano a scrivere storie brevi, lunghe una ventina di pagine, sui loro personaggi? Filler, spin-off, flash-forward o flash-back. Brevi racconti a sé stanti provenienti da uno stesso arco narrativo, che rispondano unicamente alla domanda 'come si comporterebbero questi personaggi in questa situazione?'. Putiamo caso, quale fan di Anne Rice non vorrebbe vedere Lestat, Louis e Armand giocare a D&D? Solo per il divertimento di vederlo succedere.
Un'altra cosa che potrebbe avvenire è l'Alternate Universe. Vedremo mai Hap e Leo prendere parte alle vicende di Game of Thrones, o alle vicende di un universo parallelo e alternativo, con un ambientazione politica e sociologica totalmente diversa? Anziché Hap e Leo, i duri che combattono la criminalità a cazzotti e battutacce, leggeremo mai di Hap e Leo – Adventure Time? Certo, mi riferisco a racconti che non avrebbero ripercussioni sulla trama principale, che non ne sarebbe neanche toccata.
Oppure.
Qualche tempo fa (qui) avevo chiacchierato degli universi narrativi. Ci sono autori che ne creano uno e continuano ad ambientarvi le loro storie, sviluppando l'universo libro per libro. Come il Mondo-Disco di Pratchett. Racconti su personaggi diversi in uno stesso story-world.
Ma, e se gli autori un giorno si telefonassero e si chiedessero se possono prendere in prestito quello story-world, ed eventualmente un personaggio? Non credo che l'effetto sia voluto, ma quando leggo Dimitri e Tarenzi ho l'impressione di trovarmi nello stesso posto, come se i loro cervelli avessero partorito lo stesso story-world. Non mi stupirei nel trovare Settala o Liàthan in un libro di Dimitri, e di certo mi farebbe piacere incontrare Temidoro o Dagon in un libro di Tarenzi. Sarebbe poi così inconcepibile, se i loro story-world scorressero in parallelo? Se uno scrivendo una storia iniziasse a tenere conto di quello che è successo nella storia scritta da un altro?
L'ultima cosa che mi chiedo se accadrà mai, è l'interazione tra personaggi di autori diversi. Sono cose che accadono spesso nello user generated content, e praticamente sempre negli universi Marvel e DC. Perfino un paio di volte tra gli universi Marvel e DC. Ci sono un paio di volumi di Deadpool in cui il bizzarro ed evidentemente psicopatico eroe passa dall'assassinare tutti i super-eroi Marvel al massacro dei classici della letteratura, da Moby Dick a Sherlock Holmes. Ha le sue ragioni, ovviamente, anche se non starò qui a spiegarle.
In sostanza, le barriere tra le diverse opere sono sottili, nel mondo del fumetto, e sono praticamente inesistenti nel mondo dei fan, dove il carburante è la fantasia dei consumatori.
Credete che la distanza tra le diverse opere finirà per mutare anche nel mondo più rigido e personale dei libri? Col tempo qualcosa inizierà a strabordare da un libro all'altro?
A ben vedere non so nemmeno io cosa mi auspico. Mi affeziono moltissimo ai personaggi che leggo, e ieri sono stata davvero contenta di ritrovare lo stesso Dagon di La ragazza dei miei sogni in Pan, come se mi fossi imbattuta in un vecchio – e irritante – amico in un posto in cui non mi sarei aspettata di vederlo. 
Quindi sì, sono cambiamenti che, fino a un certo punto, guarderei con favore. Fino a un certo punto, perché rimango convinta che la caratterizzazione dei personaggi così come è stata voluta dal legittimo creatore, dovrebbe essere sempre rispettata, e questo non è affatto condiviso dalla totalità dei fandom.
Voi che ne pensate?