Aspettando Martin


L'incomparabile gioia del dormire fino a tardi.
Dunque, un paio di giorni fa mi è capitato di rivedere una vecchia puntata di Game of Thrones. Seconda serie, l'attacco a Approdo del Re. Era una puntata che non avevo mai visto, la seconda serie l'avevo abbandonata a pochi episodi dall'inizio perché non mi soddisfacevano alcune scelte. Retrospettivamente, ammetto che di cambiamenti ce ne sono stati pochi, dopotutto i libri sono un affare titanico, è impossibile ricalcarli pari pari. Però... sigh.
Dicevo che ho rivisto quella puntata. E, dannazione, mi è ripartita la scimmia di Game of Thrones. Che a voler apparire pignoli, nonostante tutti ormai conoscano la serie come Game of Thrones, si chiama invero A song of Ice and Fire, conosciuta come Cronache del Ghiaccio e del Fuoco in Italia. Game of Thrones è il nome del primo libro della serie, domineddio.


La scimmia di Game of Thrones è una brutta bestia, così come ogni 'scimmia' → ossessione. Tremenda quella di Breaking Bad, orribile quella di Lost, non parliamo neanche di quella di Harry Potter. In questi giorni mi sono riguardata un sacco di video dedicati a Game of Thrones. Interviste, video musicali, video comici, allegre canzoncine che implorano George R. R. Martin di scrivere più velocemente... Ne posterò qualcuno, ma avverto preventivamente che l'ultimo è ricolmo di spoiler sulla prima serie/primi due libri dell'edizione italiana. Attenzione. Dicevo, mi sento assai meno sola nella mia scimmia quando vedo quante persone si sono messe a fare video così scimmievoli. E credo che la soddisfazione più grande per uno scrittore sia vedere quanto la propria opera abbia influenzato creativamente altre persone, spingendole a dare una voce 'diversa' alla propria ossessione.


Ora, la mia ossessione per GoT è abbastanza di vecchia data e, lo ricordo benissimo, è stata colpa di mio cugino. È stato lui a passarmela come fosse un'infezione. Cavolo, dovevo essere ancora in quarta/quinta superiore. Passeggiavo per le vie vuote e soleggiate della mia città, quando lo incontro insieme a un'altra amica e mentre si chiacchiera ello mi spara addosso il germe GoT/ASOIAF, consigliandomi ripetutamente di procurarmi il primo volume della serie. Non so esattamente quanto tempo sia passato dal suo consiglio al mio effettivo acquisto, ma ricordo il momento in cui ho iniziato a leggere Il trono di spade. E il giorno dopo ero già in libreria a procurarmi Il grande inverno. E il giorno dopo ancora smaniavo per leggere Il regno dei lupi. Ogni giorno compravo un libro per finirlo in meno di 24 ore, poi correvo di nuovo a prendere il successivo. Il giorno che ho finito L'ombra della profezia è stato un triste, triste giorno, perché mi si prospettava una lunghissima attesa. Per chi non lo sapesse, George R. R. Martin è famoso per prendersela estremamente comoda. Tutti noi inscimmiati tremiamo al pensiero che potremmo non leggere mai il finale. Anche se a pensarci bene, è bello che Martin se ne scatafreghi delle pressioni e delle critiche. Mi fido delle sue scelte, so che non saranno compiacenti. Per chi non lo sapesse, Martin è famoso anche per la facilità con cui massacra i suoi personaggi. Non quelli secondari, i principali.
Credo anche di avere infettato con la mia scimmia un sacco di gente. Compagne dell'università, forse a questa Silvia, a diversi altri amici sparsi tra cui La Scarabocchia... è un germe che si attacca velocemente, si moltiplica e si lancia verso i lettori più disparati. La nonna ultra-ottantenne di un'amica – alla quale ho passato personalmente la scimmia - chiama Cersei 'quella scema là', in uno strettissimo dialetto milanese che non sono in grado di riprodurre.

 

Beh. Ok, mi trovo costretta ad ammettere la totale mancanza di senso di questo post. Mi sa che avevo solo tanta voglia di chiacchierare di GoT. Sapete che qualche Lucca Comics fa ho fatto il cosplay di Tyrion? Ne vado estremamente fiera, anche se continuavano a scambiarmi per Tommen.
Quanti millenni ci vorranno perché Martin concluda Winds of Winter? Io credo che non lo vedremo prima del 2017. E sono ottimista.