Intervista alla Jo March

Buongiorno, lettori.
Vediamo, come introdurre l'intervista vera e propria? Piallarla in un post senza neanche una minima prefazione mi stonerebbe orrendamente...
Dunque.
Se avete passato un certo periodo di tempo da queste parti, prima o poi mi avrete sentito parlare – in termini entusiastici – della Jo March. Qui, qui, qui e qui. Una casa editrice giovanissima che pubblica classici inglesi inediti in Italia. Cos'ha di tanto particolare perché io la adori così? Non è soltanto la gratitudine per aver portato in Italia libri meravigliosi che altrimenti, con ogni probabilità, non avrei mai potuto leggere. E non è neanche 'soltanto' la cura nelle pubblicazioni. O il prendersi dannatamente sul serio come casa editrice, anche se appena nata. Sicuramente è un misto di tutte queste cose, però c'è anche dell'altro, un qualcosa di più egocentrico e autoreferenziale. Un briciolo di speranza, la dimostrazione che tanto impegno e una vagonata di determinazione, a volte possono funzionare per portare avanti qualcosa di bello, nonostante le difficoltà.
E di questi tempi la speranza è merce rara.
Ma via, basta sbrodolamenti, passiamo all'intervista vera e propria.


Per i pochi che non vi conoscono, una presentazione?

Magari fossero in "pochi" a non conoscerci! Siamo la Jo March Agenzia Letteraria: rappresentiamo scrittori di narrativa inedita per le case editrici, collaboriamo con enti privati e pubblici e altri editori per consulenza editoriale e letteraria di vario tipo, pubblichiamo la collana "Atlantide", che raccoglie alcuni titoli finora mai tradotti oppure dimenticati, che secondo noi vale la pena far riscoprire. Siamo in due, Lorenza Ricci e Valeria Mastroianni.

Come mai proprio Jo March? L'eroina ha avuto delle rivali o è stata la prima scelta?

Decisamente la prima scelta. Chiaramente sono tanti i libri che amiamo, ma è stato automatico tornare indietro nel tempo e recuperare uno dei primi libri della nostra infanzia ed esperienza letteraria che ci accomunavano e ci avevano conquistato da ragazzine. Jo March è l'eroina nella quale abbiamo scoperto la passione per la scrittura e il coraggio per affrontare questa passione.

Come vi siete conosciute?

Ci siamo conosciute per lavoro, in una casa editrice perugina nel 2008.


Che cosa vi piace leggere? E cosa consigliereste ai lettori a voi affini?

Valeria: Tra i libri che ho letto, quelli che mi hanno stravolto e lasciato il segno sono "Tre croci" di Federigo Tozzi, "Mastro don Gesualdo" e "Storia di una capinera" di Giovanni Verga, "L'antologia di Spoon River" di Edgar Lee Masters, "Orgoglio e pregiudizio" di Jane Austen, "I libri degli altri", "Le città invisibili", "Il sentiero dei nidi di ragno", "Ultimo viene il corvo", "Il mare dell'oggettività", "Perché leggere i classici" di Italo Calvino, "Cent'anni di solitudine", la letteratura della Resistenza e della deportazione, "Superwoobinda" di Aldo Nove, "Ossi di seppia" di Montale, "Nord e Sud" di Elizabeth Gaskell, ma anche "Le notti bianche", "Cent'anni di solitudine" e tanti altri. Li consiglierei tutti, ognuno è stato una scoperta e una crescita.

Lorenza: Più consigliare, posso dire quello che piace a me. Il primo libro che ha lasciato davvero il segno, quello che mi ha incantato e catapultato in un altro mondo è stato “Kim” di Rudyard Kipling, ho continuato per settimane a sognare quella vita tanto diversa dalla mia. Da ragazzina prediligevo i libri di avventura, Jules Verne soprattutto, ho letto i suoi libri uno dietro l’altro e naturalmente la Alcott.
Poi crescendo ho scoperto Shakespeare e Jane Austen (“Persuasione” è in assoluto il mio preferito), le sorelle Brontë e Dickens, Thomas Hardy e Virginia Woolf. Fra gli italiani, Verga e Pirandello. Degli americani, Fitzgerald su tutti. Gli scrittori del passato hanno molto da insegnare, o forse riusciamo oggi a comprendere meglio il loro messaggio.

Ci sono editori che si lamentano di blogger 'scrocconi'. A voi è mai capitato di ricevere richieste da siffatti figuri?

Moltissimi blogger naturalmente ci chiedono una copia saggio per poter parlare di noi - a parte qualche rara eccezione come te che preferisce acquistare i nostri libri – ma, a dir la verità, ci pare un compromesso più che doveroso... Per noi è un aiuto importante per arrivare al pubblico quello che viene dai blog, dal momento che i nostri comunicati difficilmente raggiungono la stampa “canonica”.

L'esperienza più buffa che avete avuto come editrici?

L'ultima qualche giorno fa: un cliente si è lamentato di un ordine mai pervenuto, che a noi non risultava mai effettuato in realtà. Guidato da noi, ha effettuato nuovamente un ordine direttamente alla casa editrice, poi dopo un po' ha ricevuto sia il pacco spedito da noi che il pacco che aveva già ordinato presso un libraio online: ci ha richiamato per rimproverarci della doppia spedizione.
Un’altra esperienza buffa, che ci capita quasi ogni giorno, è sentire storpiare il nostro nome in ogni modo possibile. Un mesetto fa il corriere ha persino lasciato un foglietto scritto con un avviso per “Giò Marci”. Esilarante!

Da editrici, quali sono le vostre impressioni sul mercato editoriale italiano attuale?

Attualmente è ricchissimo, caotico, tante cose interessanti e tante di cui si può assolutamente fare a meno, ma di sicuro non promosso con equità. Gli editori dai nomi un po' altisonanti si abbandonano facilmente a scelte commerciali ed editoriali veramente discutibili, al contempo è triste sapere che molti buoni titoli non verranno mai scoperti dalla massa perché non hanno possibilità di arrivare agli organi di informazione e comunicazione.

Com'è il vostro rapporto con gli altri editori?

Abbiamo ottimi rapporti con gli editori indipendenti con i quali siamo cresciute professionalmente nel nostro territorio (Aguaplano, Intermezzi, Urogallo etc.) ma chiaramente siamo attente alla concorrenza!

Pubblicherete mai in ebook?

Sì, prima o poi probabilmente ci apriremo all'ebook, ma non abbandoneremo mai la carta. Il libro di carta è un supporto unico e insostituibile.

C'è mai stato un momento in cui vi siete dette che forse non ce l'avreste fatta o che avreste dovuto 'gettare la spugna?

A volte siamo amareggiate, quando i conti non tornano, le librerie non saldano. Ma è una questione di pochi attimi, capiamo che il momento è difficile e troviamo sempre un motivo per continuare a crederci. Amiamo quello che facciamo, non ci applicheremmo in nessun altro lavoro con la stessa tenacia.

Quando decidete quali libri pubblicare, a che genere di lettore/lettrice pensate?

Abbiamo pensato a delle lettrici come noi, con i nostri gusti e le nostre passioni letterarie.

Non posso non chiedervi qualche anticipazione sulle prossime pubblicazioni.

A settembre uscirà la prima traduzione italiana di "Old Friends and New Fancies" di Sybil Brinton: si tratta del primo sequel della storia letteraria dei romanzi della Austen (scritto nel 1913).
E nei prossimi mesi, novità e sorprese che speriamo i lettori apprezzeranno, ma per ora e per scaramanzia non diciamo nulla!

Qualcosa di cui andate orgogliose.

Ogni libro è il nostro piccolo grande orgoglio...