Questo
libro, come mi accade ben di frequente, me l'aspettavo diverso. Più
da bambini, meno attento. Con più citazioni letterarie – anche se
effettivamente ne è pieno – con più risate e meno inquietudine.
Che l'ho adorato oltre ogni dire, temo che finirò per ripeterlo
almeno un cinque-sei volte nel corso di questa recensione.
D'altronde, beh, è una piccola meraviglia.
Miss
Charity di Marie-Aude Murail, edito nel maggio 2013,
traduzione di Federica Angelini.
Charity
è ispirata a Miss Potter. Avete presente? L'illustratrice di animali
antropomorfi, quelli realistici e carinissimi. Che tra l'altro la
gatta di mia madre, Guendalina, ci somiglia un sacco. Charity inizia
a narrarci della sua vita sin dalla prima infanzia. Unica figlia –
le due sorelle sono morte nella culla – di genitori scostanti,
cresce quasi in solitudine, uscendo di quando in quando dalla nursery
per andare a gironzolare per la casa vuota. All'epoca, a interrompere
la sua noia, aveva soltanto la tata Tabitha. Poi un giorno si imbatte
in un topolino e decide di portarlo nella nursery, dargli un nome e
allevarlo nella casa delle bambole.
Sarà
il primo di una lunghissima serie. Il primo capitolo è forse il più
noiosetto, visto che parla soltanto degli animali che Charity tenta
di allevare e che, in altissima percentuale, finiscono per morirle
sotto gli occhi. Ma poi il mondo di Charity poco a poco si allarga.
Una visita ai cugini – Ann, Lydia e Philip – col loro amico
Kenneth, l'arrivo della nuova istitutrice francese, Miss Blanche, che
le insegnerà a dipingere. L'interesse per la scienza, dalle muffe
agli insetti, dai fossili alle erbe. Visto che la madre le impedisce
di avere una vita al di fuori della loro casa – un po' paranoica e
molto egoista – Charity cerca di riempire le proprie giornate dei
più vari interessi, passando ore a imparare Shakespeare a memoria
per poi declamarlo ai suoi animaletti.
Poi
Charity cresce e il suo universo si amplia poco a poco. Non
tantissimo, è vero, ma un po'. E lei decide cosa fare della sua
vita, subisce perdite, fa del suo meglio per migliorare quello che
può. È una persona meravigliosa, anche se quasi nessuno sembra
accorgersene.
E
poi ci sono i riferimenti letterari. E un paio di comparsate
meravigliose. Oltre ad essere una storia di per sé eccezionale e meravigliosa, questo libro è anche un intenso e adorante tributo alla narrativa classica inglese. Qua e là ho notato un sacco di strizzate d'occhio e citazioni e sono certa che ne siano diverse che non sono riuscita a cogliere... quindi, beh, un ulteriore motivo per adorare Miss Charity.
Lo
stile è semplice, lineare, adatto a qualsiasi età. Perfettamente funzionale per una narrazione in prima persona. Niente di particolarmente degno di
nota, però funziona molto bene.
L'unico
difetto credo sia il modo in cui vengono presentati i dialoghi,
ovvero con l'indicazione del parlante in maiuscolo e sotto la frase
pronunciata. Ecco, questa cosa inizialmente mi ha molto infastidita.
Poi ho smesso di farci caso.
Ad
ogni modo, mi ripeto: stupendo. Sono rimasta alzata fino alle 3 di
notte, pur di finirlo.
Lo
consiglio immensamente. Per qualsiasi età.