Women Challenge, concorso 3Narratori, di tutto un po'.


E dunque, miei fedeli lettori! Mi sento in vena d'altisonanza. Forse perché sto leggendo Il labirinto dei Libri Sognanti, l'ultimo di Walter Moers, seguito di La città dei Libri Sognanti, che per me è un eccelso capolavoro... o forse perché ho bevuto troppo caffè. Non mi sentirei di escluderlo, ecco.
Dicevo, non sono in vena di recensire alcunché, stamattina. O forse sì, solo che non ne ho il tempo. Perciò vi offro un post di variegati avvisi, così, per rimanere in contatto.

Allora, la Women Challenge indetta da Valentina di Peek-a-Book (qui il link della sfida e qui il mio post d'adesione) mi è sfuggita di mano in queste prime settimane di Gennaio... non so per quale meccanismo inconscio, ma finora ho letto 9 libri, di cui 8 scritti da donne. Due settimane e sono a metà della sfida. Sigh. Comunque creerò un'apposita pagina per appuntare tutte le letture interessate, così evito anche di dover tornare a controllare su Anobii ogni volta.



Poi!

Recentemente Salomon Xeno ha indetto un concorso per racconti chiamato 3Narratori, cui sono invitati a partecipare tutti gli amanti del fantastico in tutte le sue variegatissime forme e i cui 3 vincitori... beh, per saperne di più, vi consiglio ardentemente di cliccare su questo link, visto che deficito del dono della sintesi. Orsù!



Concludo dando una vaga infarinatura dei post che intendo scrivere. Uno su tutti la recensione di Nord e Sud di Elizabeth Gaskell, pubblicato dalla giovanissima casa editrice Jo March. L'ho adorato. È il libro perfetto per gli orfani della Austen. E l'edizione è così ben curata che stento a credere sia il primo frutto di un minuscola casa editrice. Sono cose che danno speranza. Ma rischio di spostare l'attenzione sulla casa editrice e non sull'opera in quanto tale, quindi taccio. Che mi sono innamorata della Gaskell. Qualcuno pubblichi le altre opere, che ne sento orrendamente la mancanza...
Cercherò di scrivere qualcosa anche sulle ultime letture, come Strane Creature di Tracy Chevalier e su Il gioco degli equivoci di Georgette Heyer – anche lei perfetta per le amanti di zia Jane. Forse dopo l'angoscia di Il seggio vacante e di Eravamo bambini abbastanza ho sentito il bisogno di rifugiarmi in libri più sicuri, più delicati. La Heyer e la Gaskell mi hanno dato l'impressione di accogliermi in un rifugio di montagna, piazzandomi una tazza di cioccolata fumante in mano e drappeggiandomi un plaid sulle spalle, mentre fuori infuria una tempesta di neve. Ne avevo bisogno.
Ed ora mi accingo a liberarmi del pigiama e a cercare le chiavi di casa perdute, che devo uscire. Se mi sbrigo riesco a fare un salto in libreria...